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Cronaca

Roma, Nascono 150 parcheggi dopo la raccolta firme dei residenti incazzati

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Roma, Nascono 150 parcheggi dopo la raccolta firme dei residenti incazzati

Roma, Quartiere Africano: Finalmente 150 Posti Auto per i Residente Furiosi – Ma è Solo una Truffa Temporanea!

Ah, Roma: la città eterna dove le burocrazie interminabili fanno sembrare l’antica Roma un modello di efficienza. Mentre il Campidoglio si perde in chiacchiere infinite su un’area abbandonata, i residenti del Quartiere Africano possono finalmente parcheggiare le loro auto senza dover maledire i santi. Sì, avete capito bene: 150 nuovi posti auto sono in arrivo, ma non illudetevi, è solo una soluzione provvisoria. Chiamatela pure la “vittoria del popolo” contro la giungla di asfalto e cemento. #Roma #Parcheggio #QuartiereAfricano

Quartiere Africano: 150 Nuovi Parcheggi Dopo Anni di Proteste e Inutili Blocchi Burocratici

Il parcheggio del quartiere, inaugurato nel 2006 come un miracolo urbano, è stato chiuso nel 2022 per quelle solite “irregolarità” che in Italia significano probabilmente un po’ di corruzione e un sacco di carte da firmare. Dopo un cambio di proprietà che ha lasciato l’area a marcire, il II Municipio ha finalmente alzato la voce, chiedendo più verde, recinzioni decenti, illuminazione e persino una fontanella – perché sì, in questa città, persino bere un sorso d’acqua è un lusso. La giunta capitolina ha approvato un piano che include alberi, una scala riparata e muri sistemati, ma attenzione: è tutto temporaneo, massimo cinque anni, e solo se la proprietà promette di non trasformare l’area in un’altra discarica. Insomma, un classico esempio di come Roma risolve i problemi: con una pezza e la speranza che nessuno se ne accorga.

Le Dichiarazioni dei Politici: Parole Dolci e Promesse Vuote

La presidente del II Municipio, Francesca Del Bello, si è affrettata a dichiarare: «Con la riapertura dell’area di via Homs a parcheggio si riuscirà a dare finalmente risposta ai tanti cittadini che ne chiedevano da tempo la riattivazione, da ultimo con una raccolta firme di 1200 residenti. Oltre al servizio del parcheggio, l’area sarà illuminata e migliorata nella parte a verde, con il reimpianto di nuove alberature e percorsi pedonali in sicurezza». [Questa dichiarazione enfatizza l’importanza della partecipazione civica e la soddisfazione per un risultato atteso da tempo, ma diciamocelo, suona un po’ come un politico che si prende il merito di aver spostato una sedia dopo anni di inerzia – virale per i meme, non per la sostanza.]

Non da meno, l’assessore all’Urbanistica e alla Città dei 15 minuti, Maurizio Veloccia, ha esultato: «Con questa delibera autorizziamo l’uso temporaneo dell’area di via Homs a parcheggio per tre anni. Si tratta di un impegno che avevamo preso su istanza del Municipio che da tempo ci chiedeva di superare la chiusura dell’area e consentire il ripristino della sosta. Si è trattato di un lungo percorso durante il quale sono stati fatti molti approfondimenti tecnici e si è vincolata la proroga dell’uso alla definizione di un progetto di riqualificazione complessivo dell’area con spazi verdi, di aggregazione ed accessibili al territorio come richiesto dai vari comitati. Sono molto soddisfatto perché si tratta del primo caso di uso temporaneo autorizzato, fatto di concerto con il Municipio e volto a superare una situazione di stallo di diversi anni». [Veloccia sottolinea l’importanza di questo primo caso di uso temporaneo, evidenziando la collaborazione tra enti e la risoluzione di un problema cronico, anche se, in stile romano, sembra più un autogol per ammettere che ci sono voluti “diversi anni” per fare qualcosa di così basilare – perfetto per un tweet virale che critica la lentezza della politica.]

E Non è Tutto: La Svolta sui Rifiuti a Roma – Ma Solo nel Centro!

Mentre il Quartiere Africano festeggia i suoi parcheggi provvisori, c’è un’altra notizia che potrebbe far impazzire i social: a Roma Centro, stanno cambiando 1.200 cassonetti, e in futuro potrebbero aprirsi con una card. Sì, avete letto bene – niente più rovistare nei bidoni come nei film di Totò, ma un sistema high-tech che forse, chissà, eviterà che la città sembri una discarica eterna. Peccato che questa “svolta” arrivi solo nel centro, lasciando i quartieri periferici a combattere con i topi e i sacchetti volanti. Virale? Assolutamente, perché in Italia, persino i rifiuti diventano un meme nazionale!

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L’onda rosa conquista Roma: Race for the Cure e i suoi 150mila partecipanti

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L’onda rosa conquista Roma: Race for the Cure e i suoi 150mila partecipanti

HaiMaiVistoUnaMareaRosaCosìPotente Che ha invaso Roma per combattere i tumori al seno? #RaceForTheCure #PrevenzioneSalvaVite #DonneInRosa

L’Evento

Immagina una folla colorata e travolgente che trasforma le strade di Roma in un simbolo di speranza: è l’edizione n.26 della Race for the Cure, dove oltre 150mila persone hanno marciato unite contro i tumori al seno. Quale segreto nasconde questa manifestazione globale di Komen Italia? Le storie di donne coraggiose che sfidano la malattia con un messaggio potente: non sei sola nella lotta. E proprio la presidente del Comitato d’Onore, Laura Mattarella, ha definito la sua partecipazione un impegno “convinto”, ricordando a tutti che la prevenzione potrebbe essere la chiave per sconfiggere il nemico invisibile.

Le Testimonianze

Cosa accade quando le voci delle sopravvissute rubano la scena al Circo Massimo? Ecco le “Donne in Rosa”, eroi moderni che condividono storie in grado di emozionare e ispirare, proprio come ha sottolineato il sindaco Roberto Gualtieri, definendo l’evento un “miracolo civile”. Queste testimonianze non solo sensibilizzano sull’importanza della diagnosi precoce, ma offrono una luce di speranza alle circa 56.000 donne in Italia che affrontano ogni anno questa battaglia. Guarire è più che possibile: per oltre il 90% di loro, un controllo tempestivo fa la differenza assoluta.

Gli Ospiti

E se ti dicessimo che star del calibro di Maria Grazia Cucinotta e Rosanna Banfi si uniscono a politici e atleti per un obiettivo comune? La Race for the Cure, inserita nel calendario giubilare, ha visto sorprese mozzafiato come l’illuminazione in rosa della Nave Vespucci e un lancio acrobatico con il Tricolore. Sul palco, figure come la presidente di Komen Italia Daniela Terribile, il ministro Maria Elisabetta Alberti Casellati e altre personalità hanno amplificato il messaggio, trasformando l’evento in una festa di solidarietà che ha raccolto fondi grazie a migliaia di volontari e aziende come Acea. Preparati a stupirti!

L’Impegno

Scopri come questa onda rosa continua a espandersi: grazie alla Race for the Cure, Komen Italia ha già investito oltre 31 milioni di euro in progetti di ricerca e prevenzione. L’avventura non si ferma a Roma – prossimamente toccherà Bari, Bologna, Brescia, Matera e perfino numerosi comuni della Campania. Il “popolo rosa” è inarrestabile, e chissà quali nuove storie emergeranno da queste tappe!

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L’istruttore e la condanna a due anni: una storia da scoprire

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L’istruttore e la condanna a due anni: una storia da scoprire

HaiMaiPensatoCheUnaLezioneDiGuidaPotesseDiventarsiUnIncubo? #MeToo #GiustiziaServita

I Fatti Shocking

Immagina una giovane studentessa di 21 anni, piena di sogni e determinazione, che decide di prendere la patente per aiutare il padre malato. Ma durante le lezioni estive a Roma, in una scuola guida di zona Furio Camillo, il suo istruttore ultrasettantenne inizia a oltrepassare ogni limite: frasi ambigue, tocchi indesiderati e persino un tentativo di abusarla. Lei, paralizzata dalla paura, prosegue le lezioni già pagate, ma quando le cose degenerano con un bicchierino di whisky e un attacco più esplicito, trova il coraggio di denunciare. Sarà questa la svolta che cambia tutto?

Il Processo che Ha Lasciato Tutti Senza Parole

I giudici hanno creduto alla sua storia, condannando l’istruttore a due anni e un mese per violenza sessuale e tentati abusi. Il pubblico ministero ha sottolineato come la giovane fosse in soggezione di fronte a una figura autorevole, e nonostante le avances, non poteva semplicemente andarsene dopo aver pagato. Ma cosa ha detto la difesa? Ha provato a insinuare un consenso implicito per la mancanza di reazione, ma la vittima ha ribattuto con forza: “Ero bloccata dal terrore, non potevo reagire!”. L’avvocatessa del Telefono Rosa, che l’ha assistita, è entusiasta: “L’importante era che il reato fosse riconosciuto, per proteggere altre ragazze da questo predatore”. Una vittoria che fa riflettere su quante storie del genere restino nascoste.

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