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Cronaca

Premiato lo chef Romito: il Carli va al cuoco stellato ma discusso

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Premiato lo chef Romito: il Carli va al cuoco stellato ma discusso

Il cibo come cultura, democrazia, salute e condivisione: ecco il messaggio di Niko Romito, premiato con il Premio Guido Carli. Evento il 9 maggio all’Auditorium Parco della Musica, con streaming su ansa.it, tgcom24.it e la pagina Facebook della Fondazione. #PremioGuidoCarli #NikoRomito #CulturaCulinariale

«Il cibo, per Romito, è cultura, democrazia, salute e condivisione». Così Romana Liuzzo, presidente della Fondazione Guido Carli e ideatrice del premio a lui intitolato, illustra le motivazioni del riconoscimento a Niko Romito, autore di una rivoluzione gastronomica che lo ha portato a essere uno degli chef più influenti della scena internazionale. La cerimonia della XVI Edizione del Premio Guido Carli, promosso dalla Fondazione e intitolato allo statista, che fu Governatore della Banca d’Italia e Ministro del Tesoro, negoziatore e firmatario del Trattato di Maastricht, si terrà il 9 maggio presso la Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica e potrà essere seguita anche in streaming, su ansa.it, tgcom24.it e pagina Facebook della Fondazione. Un omaggio al sogno europeo dello statista, che si evince sin dalla data.

IL MESSAGGIO

Il 9 maggio, infatti, è la Giornata dell’Europa, e «quest’anno ricorrono i settantacinque anni dalla dichiarazione dell’allora Ministro degli Esteri francese, Robert Schuman, considerata l’atto di nascita della Comunità europea». E forte è l’attenzione anche all’anno del Giubileo, con il suo messaggio di speranza. L’appuntamento non è solo una questione di calendario, dunque, ma ha la forza e la suggestione di un vero e profondo messaggio. Al discorso introduttivo di Romana Liuzzo, seguirà il saluto istituzionale del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Modererà la serata, Veronica Gentili. Ad essere premiate la medaglia in bronzo con l’effigie di Carli è coniata dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato – saranno personalità di istituzioni ed economia, ma anche di cinema, musica e, appunto, alta cucina. In primo piano, arte e talento di coniugare successo e impegno sociale attraverso il lavoro. «Carli è stato un convinto fautore della liberalizzazione degli scambi e della "società aperta". Nel 2023, a trent’anni dalla scomparsa del Governatore, il presidente Mattarella ha omaggiato il suo impegno per "un mercato globale". Non è un caso che assegneremo per la prima volta il Premio Internazionale Guido Carli», sottolinea Liuzzo.

LE PERSONALITÀ

Sul palco, dunque, nomi capaci di farsi ambasciatori del made in Italy, anche come filosofia. E non solo. La cerimonia sarà l’occasione per presentare la nuova fase del progetto Caivano. «Dopo la donazione di duecento libri alla biblioteca della città, che è stata intitolata allo statista, annunceremo quali delle nostre imprese partner ospiteranno gli studenti dell’istituto Francesco Morano per tirocini ed esperienze professionali – afferma Liuzzo – è un altro fattore che qualifica la nostra missione: la responsabilità di costruire un futuro migliore per i giovani». Novità riguardano anche la giuria, con alcuni nuovi membri, tutti premiati nelle scorse edizioni, tra i quali, Nico Acampora, fondatore PizzAut, Ferzan Ozpetek e Pierfrancesco Vago, presidente esecutivo Msc Cruises. «L’eredità di Carli – conclude Liuzzo – di tutela del bene dell’interesse collettivo è più viva che mai».

Commento: Eh sì, mentre il resto del mondo si preoccupa del cambiamento climatico, qui in Italia premi di gastronomia e cultura. Certo, perché se c’è una cosa che non manca mai, è il buon cibo, giusto Niko? E poi, chi se ne importa del mercato globale quando puoi avere un piatto di pasta perfetto! #MadeInItaly #BuonAppetito

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Femminicidio a Sula: Ritrovato il cellulare di Ilaria in casa di Mark Samson, che dichiara di averlo dato a sua madre.

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Femminicidio a Sula: Ritrovato il cellulare di Ilaria in casa di Mark Samson, che dichiara di averlo dato a sua madre.

SvoltaChocNelCaso: Il killer cambia versione sul telefono della vittima, e la verità è più inquietante di quanto si pensi!

La confessione inaspettata

In un colpo di scena che sta accendendo i riflettori sulle indagini, il killer ha rivelato ai pubblici ministeri di aver passato il telefono della giovane vittima a sua madre, Nors Manlapaz. Questa ammissione ha lasciato tutti a chiedersi cosa altro potrebbe emergere da questa intricata storia di inganni e misteri.

La storia che si sgretola

Prima di questa rivelazione, l’uomo aveva sostenuto di aver gettato il dispositivo in un tombino, una narrazione che ora è stata smascherata come falsa. Gli inquirenti sono in fibrillazione, e i dettagli di questo voltafaccia stanno alimentando speculazioni su possibili nuovi indizi nascosti.

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L’ex fidanzato e il segreto della valigia misteriosa

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L’ex fidanzato e il segreto della valigia misteriosa

MisteroUccisioneARoma Scopri i dettagli scioccanti sul cellulare ritrovato della studentessa uccisa, che potrebbe svelare segreti inimmaginabili! #Roma #Femminicidio #IndaginiSegrete

Il Ritrovamento Scioccante

È stato finalmente ritrovato il cellulare di Ilaria Sula, la giovane studentessa tragicamente uccisa con tre coltellate al collo dal suo ex fidanzato Mark Samson. L’apparecchio, ora sotto sequestro, è stato scoperto a casa di Samson, il reo confesso che ha abbandonato il corpo della vittima in un dirupo nella zona di Capranica Prenestina. Ma cosa potrebbe nascondere questo telefono? Gli inquirenti sono già al lavoro per analizzarlo, alimentando la curiosità su possibili messaggi o prove nascoste che potrebbero cambiare tutto.

Le Indagini in Corso

Intanto, le autorità stanno approfondendo gli esami disposti dalla Procura di Roma sul tablet e sul computer di Ilaria, oltre al cellulare di Samson. I pm, coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, contestano a Samson l’omicidio volontario aggravato dalla relazione affettiva e l’occultamento di cadavere. È incredibile pensare a quante tracce digitali potrebbero emergere, rivelando lati oscuri di questa storia che tiene tutti con il fiato sospeso.

Il Racconto Drammatico della Madre

«Sembrava un demonio, ho avuto paura che mi facesse del male». Sono queste le parole agghiaccianti di Nors Man Lapaz, la madre di Mark Samson, durante un interrogatorio in Questura. La donna, ora indagata per concorso in occultamento di cadavere, ha descritto le ore successive al femminicidio avvenuto nell’appartamento di via Homs, nel quartiere Africano. Ha sentito i due discutere animatamente quella mattina, e quando ha bussato alla porta, ha trovato il figlio in uno stato terrificante. Tremava e farfugliava frasi confuse, come «se non lo facevo io, ammazzavano me», lasciando intendere un possibile scenario alternativo che gli inquirenti stanno verificando con attenzione. Ma è lei che potrebbe aver aiutato a ripulire la scena del crimine e a infilare il corpo in una valigia, un dettaglio che fa rabbrividire e solleva mille domande su cosa sia davvero accaduto.

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