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Cronaca

Scoperto il passaggio segreto sotto la casa di Papa Francesco: location e curiosità

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Scoperto il passaggio segreto sotto la casa di Papa Francesco: location e curiosità

#Roma #Vaticano #PapaFrancesco Scoperta una romantica passeggiata segreta che porta direttamente sotto casa di Papa Francesco! Il sindaco Gualtieri l’ha inaugurata dicendo: "Quest’intervento ha una particolarità unica: abbiamo un ‘vicino’ piuttosto importante…". Ecco tutti i dettagli!

Potrebbe trarre in inganno. "Perché per arrivare in Vaticano mi porti a prendere un treno?". Sarà suggestivo portarci qualcuno con la promessa di svelargli una passeggiata panoramica e una scorciatoia, perché dovrete condurlo dentro la stazione ferroviaria, raggiungere in fondo il primo binario della stazione San Pietro e camminare per un chilometro scarso lungo una curva sopraelevata (dove sotto, anticamente, fioriva la Valle del Gelsomino) da cui si scruta il “Cupolone” della Basilica più famosa del mondo, i tetti del quartiere Cavalleggeri, le Mura Vaticane. Così, si percorre l’inaspettato passaggio segreto e profumatissimo che conduce direttamente in piazza Santa Marta. Sotto “casa” di Papa Francesco. "Quest’intervento ha una particolarità unica: abbiamo un ‘vicino’ piuttosto importante… a cui esprimo il nostro saluto, la nostra gioia di saperlo a casa dopo una prova impegnativa. Siamo contenti di aver dato un piccolo contributo affinché la sua ‘porta di casa’ sia più decorosa", ha detto ieri il sindaco Roberto Gualtieri nel corso dell’inaugurazione della Passeggiata, indicando col dito le finestre della Casa di Santa Marta, che è appunto la residenza di Papa Francesco.

Roma, la Passeggiata del Gelsomino

Sotto quelle finestre, dove prima c’era un parcheggio, ora ci sono sette nuove panchine in travertino, illuminazione fotovoltaica, una rastrelliera per le bici e alberi nuovi. Roma, com’è cambia la stazione San Pietro. I progetti: dallo studentato alla Passeggiata del Gelsomino. Gualtieri: "Rigenerazione urbana"

Non si prendono treni, al massimo si colgono fiori. Questa è la passeggiata del Gelsomino, aperta e fruibile da ieri, in corrispondenza della stazione San Pietro. La passeggiata altro non è che il vecchio binario della ferrovia costruita nel 1929 che serviva per collegare lo Stato Pontificio all’allora Regno d’Italia. Un luogo che sarà l’accesso veloce al Vaticano per i pellegrini del Giubileo (ieri è stato siglato anche l’accordo con la città di Assisi che prevede iniziative di gemellaggio) ma anche un nuovo spazio per i romani, abituati a vedere questa zona un po’ come terreno riservato a turisti e basta. Il completamento dell’intervento si avrà con l’inaugurazione della pista ciclopedonale che da Monte Ciocci scende verso San Pietro.

Ma c’è altro che bolle nel calderone della profonda rigenerazione urbana che è stata prevista qui. Sono al lavoro le ruspe che stanno costruendo il grande studentato da trecento posti in via del Crocifisso, una zona e un cantiere che i romani avevano soprannominato “la buca” perché per vent’anni si è arenato. Le ruspe sono al lavoro grazie a quel “metodo Giubileo” che ha dato quei super poteri da commissario al primo cittadino capitolino per avviare i cantieri in modo efficiente e veloce. Poteri elogiati l altro giorno al congresso Cisl anche da Tommaso Tanzilli, Presidente del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane. "Questa collaborazione tra mondo delle imprese e delle istituzioni è riuscita a fare in poco tempo infrastrutture e lavori che solitamente richiedono diversi anni", ha detto. Poteri di regia, politici e di programmazione, che stanno per avvicinarsi alla prima importante prova sul campo. È cominciato il conto alla rovescia per il Giubileo degli adolescenti che si terrà a fine mese e che porterà duecentomila giovanissimi nella nuova Piazza Pia, a Castel Sant’Angelo e San Pietro.

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L’onda rosa conquista Roma: Race for the Cure e i suoi 150mila partecipanti

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L’onda rosa conquista Roma: Race for the Cure e i suoi 150mila partecipanti

HaiMaiVistoUnaMareaRosaCosìPotente Che ha invaso Roma per combattere i tumori al seno? #RaceForTheCure #PrevenzioneSalvaVite #DonneInRosa

L’Evento

Immagina una folla colorata e travolgente che trasforma le strade di Roma in un simbolo di speranza: è l’edizione n.26 della Race for the Cure, dove oltre 150mila persone hanno marciato unite contro i tumori al seno. Quale segreto nasconde questa manifestazione globale di Komen Italia? Le storie di donne coraggiose che sfidano la malattia con un messaggio potente: non sei sola nella lotta. E proprio la presidente del Comitato d’Onore, Laura Mattarella, ha definito la sua partecipazione un impegno “convinto”, ricordando a tutti che la prevenzione potrebbe essere la chiave per sconfiggere il nemico invisibile.

Le Testimonianze

Cosa accade quando le voci delle sopravvissute rubano la scena al Circo Massimo? Ecco le “Donne in Rosa”, eroi moderni che condividono storie in grado di emozionare e ispirare, proprio come ha sottolineato il sindaco Roberto Gualtieri, definendo l’evento un “miracolo civile”. Queste testimonianze non solo sensibilizzano sull’importanza della diagnosi precoce, ma offrono una luce di speranza alle circa 56.000 donne in Italia che affrontano ogni anno questa battaglia. Guarire è più che possibile: per oltre il 90% di loro, un controllo tempestivo fa la differenza assoluta.

Gli Ospiti

E se ti dicessimo che star del calibro di Maria Grazia Cucinotta e Rosanna Banfi si uniscono a politici e atleti per un obiettivo comune? La Race for the Cure, inserita nel calendario giubilare, ha visto sorprese mozzafiato come l’illuminazione in rosa della Nave Vespucci e un lancio acrobatico con il Tricolore. Sul palco, figure come la presidente di Komen Italia Daniela Terribile, il ministro Maria Elisabetta Alberti Casellati e altre personalità hanno amplificato il messaggio, trasformando l’evento in una festa di solidarietà che ha raccolto fondi grazie a migliaia di volontari e aziende come Acea. Preparati a stupirti!

L’Impegno

Scopri come questa onda rosa continua a espandersi: grazie alla Race for the Cure, Komen Italia ha già investito oltre 31 milioni di euro in progetti di ricerca e prevenzione. L’avventura non si ferma a Roma – prossimamente toccherà Bari, Bologna, Brescia, Matera e perfino numerosi comuni della Campania. Il “popolo rosa” è inarrestabile, e chissà quali nuove storie emergeranno da queste tappe!

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L’istruttore e la condanna a due anni: una storia da scoprire

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L’istruttore e la condanna a due anni: una storia da scoprire

HaiMaiPensatoCheUnaLezioneDiGuidaPotesseDiventarsiUnIncubo? #MeToo #GiustiziaServita

I Fatti Shocking

Immagina una giovane studentessa di 21 anni, piena di sogni e determinazione, che decide di prendere la patente per aiutare il padre malato. Ma durante le lezioni estive a Roma, in una scuola guida di zona Furio Camillo, il suo istruttore ultrasettantenne inizia a oltrepassare ogni limite: frasi ambigue, tocchi indesiderati e persino un tentativo di abusarla. Lei, paralizzata dalla paura, prosegue le lezioni già pagate, ma quando le cose degenerano con un bicchierino di whisky e un attacco più esplicito, trova il coraggio di denunciare. Sarà questa la svolta che cambia tutto?

Il Processo che Ha Lasciato Tutti Senza Parole

I giudici hanno creduto alla sua storia, condannando l’istruttore a due anni e un mese per violenza sessuale e tentati abusi. Il pubblico ministero ha sottolineato come la giovane fosse in soggezione di fronte a una figura autorevole, e nonostante le avances, non poteva semplicemente andarsene dopo aver pagato. Ma cosa ha detto la difesa? Ha provato a insinuare un consenso implicito per la mancanza di reazione, ma la vittima ha ribattuto con forza: “Ero bloccata dal terrore, non potevo reagire!”. L’avvocatessa del Telefono Rosa, che l’ha assistita, è entusiasta: “L’importante era che il reato fosse riconosciuto, per proteggere altre ragazze da questo predatore”. Una vittoria che fa riflettere su quante storie del genere restino nascoste.

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