Cronaca
Sistema innovativo di videosorveglianza

Il Comune di Subiaco ha approvato il progetto esecutivo per l’installazione di un sistema di videosorveglianza, con circa 30 nuove telecamere che si aggiungeranno a quelle già esistenti. La Prefettura aveva concesso una proroga per l’approvazione fino al 6 aprile, e lo scorso 28 marzo è arrivato il via libera. Le telecamere controlleranno non solo il centro urbano di Subiaco e gli edifici sensibili, ma anche le contrade periferiche e la località turistica di Monte Livata. Le immagini saranno centralizzate nella centrale operativa della polizia locale, e la locale Compagnia dei carabinieri avrà accesso alle riprese per motivi di sicurezza. Il comune mira a monitorare ogni accesso al territorio, prevenendo furti e truffe, soprattutto nei confronti degli anziani.
Finanziamento e costo del progetto
Il Comune ha ottenuto un finanziamento di 116 mila euro dal Ministero degli Interni, integrato da una spesa di 78 mila euro da parte del comune, per un costo complessivo di 194 mila euro. Il progetto prevede anche il recupero delle telecamere già esistenti, strategicamente posizionate in aree critiche come i parcheggi.
Posizionamento delle telecamere
Le nuove telecamere saranno installate in diverse location chiave: all’entrata della cittadina in corso Cesare Battisti, in piazza Della Repubblica, alla Rocca dei Borgia, e in varie contrade periferiche, incluso l’incrocio tra via della Montagna e contrada La Maina, tra gli altri. Inoltre, verranno posizionate telecamere in aree scolastiche e a Livata. Gli abitanti, spaventati da una serie di furti, hanno accolto favorevolmente l’iniziativa, esprimendo gratitudine verso l’amministrazione per aver risposto alle loro richieste di maggiore sicurezza.
Cronaca
L’onda rosa conquista Roma: Race for the Cure e i suoi 150mila partecipanti

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L’Evento
Immagina una folla colorata e travolgente che trasforma le strade di Roma in un simbolo di speranza: è l’edizione n.26 della Race for the Cure, dove oltre 150mila persone hanno marciato unite contro i tumori al seno. Quale segreto nasconde questa manifestazione globale di Komen Italia? Le storie di donne coraggiose che sfidano la malattia con un messaggio potente: non sei sola nella lotta. E proprio la presidente del Comitato d’Onore, Laura Mattarella, ha definito la sua partecipazione un impegno “convinto”, ricordando a tutti che la prevenzione potrebbe essere la chiave per sconfiggere il nemico invisibile.
Le Testimonianze
Cosa accade quando le voci delle sopravvissute rubano la scena al Circo Massimo? Ecco le “Donne in Rosa”, eroi moderni che condividono storie in grado di emozionare e ispirare, proprio come ha sottolineato il sindaco Roberto Gualtieri, definendo l’evento un “miracolo civile”. Queste testimonianze non solo sensibilizzano sull’importanza della diagnosi precoce, ma offrono una luce di speranza alle circa 56.000 donne in Italia che affrontano ogni anno questa battaglia. Guarire è più che possibile: per oltre il 90% di loro, un controllo tempestivo fa la differenza assoluta.Gli Ospiti
E se ti dicessimo che star del calibro di Maria Grazia Cucinotta e Rosanna Banfi si uniscono a politici e atleti per un obiettivo comune? La Race for the Cure, inserita nel calendario giubilare, ha visto sorprese mozzafiato come l’illuminazione in rosa della Nave Vespucci e un lancio acrobatico con il Tricolore. Sul palco, figure come la presidente di Komen Italia Daniela Terribile, il ministro Maria Elisabetta Alberti Casellati e altre personalità hanno amplificato il messaggio, trasformando l’evento in una festa di solidarietà che ha raccolto fondi grazie a migliaia di volontari e aziende come Acea. Preparati a stupirti!
L’Impegno
Scopri come questa onda rosa continua a espandersi: grazie alla Race for the Cure, Komen Italia ha già investito oltre 31 milioni di euro in progetti di ricerca e prevenzione. L’avventura non si ferma a Roma – prossimamente toccherà Bari, Bologna, Brescia, Matera e perfino numerosi comuni della Campania. Il “popolo rosa” è inarrestabile, e chissà quali nuove storie emergeranno da queste tappe!
Cronaca
L’istruttore e la condanna a due anni: una storia da scoprire

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I Fatti Shocking
Immagina una giovane studentessa di 21 anni, piena di sogni e determinazione, che decide di prendere la patente per aiutare il padre malato. Ma durante le lezioni estive a Roma, in una scuola guida di zona Furio Camillo, il suo istruttore ultrasettantenne inizia a oltrepassare ogni limite: frasi ambigue, tocchi indesiderati e persino un tentativo di abusarla. Lei, paralizzata dalla paura, prosegue le lezioni già pagate, ma quando le cose degenerano con un bicchierino di whisky e un attacco più esplicito, trova il coraggio di denunciare. Sarà questa la svolta che cambia tutto?
Il Processo che Ha Lasciato Tutti Senza Parole
I giudici hanno creduto alla sua storia, condannando l’istruttore a due anni e un mese per violenza sessuale e tentati abusi. Il pubblico ministero ha sottolineato come la giovane fosse in soggezione di fronte a una figura autorevole, e nonostante le avances, non poteva semplicemente andarsene dopo aver pagato. Ma cosa ha detto la difesa? Ha provato a insinuare un consenso implicito per la mancanza di reazione, ma la vittima ha ribattuto con forza: “Ero bloccata dal terrore, non potevo reagire!”. L’avvocatessa del Telefono Rosa, che l’ha assistita, è entusiasta: “L’importante era che il reato fosse riconosciuto, per proteggere altre ragazze da questo predatore”. Una vittoria che fa riflettere su quante storie del genere restino nascoste.
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