Cronaca
Uomo disturbava piazza di spaccio e veniva colpito da spari

#Roma #Giustizia #CronacaNera La sentenza sui fratelli Muscedere e Bevilacqua scuote il Laurentino 38. Sparatoria per "disturbo della piazza di spaccio", ma la giustizia ha l’ultima parola. Leggi i dettagli shock della vicenda giudiziaria romana.
Da una parte parenti e amici dei fratelli Cristian e Tiziano Muscedere, dall’altra quelli di Vincenzo Bevilacqua. Hanno atteso in silenzio la sentenza pronunciata ieri dal gup di Roma. Cinque anni e due mesi – con rito abbreviato – ai fratelli, accusati in principio di tentato omicidio in concorso, poi derubricato in lesioni personali aggravate, per aver sparato a una gamba a un 30enne che «disturbava la tranquillità della piazza di spaccio» del Laurentino 38 nella notte tra il 26 e il 27 settembre 2023. Sei anni e due mesi invece per Bevilacqua – anche lui ha chiesto e ottenuto di essere giudicato con l’abbreviato -, amico della vittima, finito a processo per spaccio e detenzione illegale di arma da fuoco, grazie alle intercettazioni scattate dopo la sparatoria.
LE INDAGINI
Le indagini della polizia, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia erano partite proprio dalla sparatoria. Il 30enne era stato portato al Sant’Eugenio da un amico con due ferite da arma da fuoco a una gamba e non aveva fornito una versione credibile della storia. Quindi le intercettazioni, a partire proprio dalla stanza di ospedale in cui era stato ricoverato, avevano portato a galla la verità. «Gli ho fatto casino sotto casa, questi lì hanno la piazza (di spaccio, ndr)», aveva detto il 30enne ai suoi familiari. A ogni chiacchierata con amici e parenti, anche se mascherata da gesti e “bigliettini” per paura di essere ascoltati, era emerso un nuovo pezzo del puzzle, fino ai nomi dei responsabili. A sparare erano stati i fratelli Muscedere – difesi dall’avvocato Veronica Paturso – perché la vittima, sotto i fumi dell’alcol, urlava in strada, sotto ai ponti del Laurentino 38, dove i due gestivano un giro di droga.
Dalle intercettazioni era emersa anche la rabbia di Bevilacqua, amico della vittima – difeso dall’avvocato penalista Gianluca Tognozzi -, che cercava vendetta per quanto accaduto. Solo amicizia? No. «Mi hanno fatto perdere tre chili (di cocaina, ndr), ci devono dà i soldi», diceva al telefono riferendosi alla partita di droga che, a causa delle perquisizioni scaturite in zona dopo la sparatoria, gli avevano procurato una perdita di «80 mila euro». Un sequestro dietro l’altro, anche di una calibro 38 che un amico gli stava tenendo a casa insieme a nove etti di droga.
A metà aprile dello scorso anno gli arresti, cinque, in esecuzione di altrettante misure cautelari emesse dal gip di Roma, su richiesta della Dda. Oltre ai tre condannati ieri, erano finiti ai domiciliari Lentini Maurizio e Katiuscia Di Maria, accusati di spaccio. Non solo, gli agenti nel corso avevano eseguito anche decreti di perquisizione emessi nei confronti di 13 indagati, rinvenendo e sequestrando circa 300 mila euro in contanti e tre Rolex. Quindi il processo in abbreviato per i tre imputati e ieri la condanna che per i due fratelli è stata dimezzata rispetto alla richiesta fatta dal pm Edoardo De Santis (10 anni e 8 mesi), a causa della derubricazione del reato da tentato omicidio a lesioni personali aggravate.
Commento: Ecco come si gestisce una piazza di spaccio a Roma: con proiettili e avvocati. La giustizia, però, ha puntato il dito e ridotto le pene, dimostrando che a volte la realtà supera la fiction. Il Laurentino 38 resta, però, un quartiere da non sottovalutare.
Cronaca
Vigile urbano interviene e libera il gatto trascurato in casa per giorni.

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L’Allarme dei Vicini
Gli abitanti del quartiere non potevano credere ai loro occhi quando hanno notato un povero felino lasciato solo e intrappolato in un appartamento. Il proprietario dell’immobile se n’era andato, ignorando le condizioni dell’animale, e questo ha scatenato un’onda di preoccupazione tra i residenti. Chi avrebbe immaginato che una tranquilla giornata si trasformasse in un’emergenza felina?L’Eroico Intervento
In un gesto di puro coraggio, un agente ha deciso di agire immediatamente. Si è affacciato dal balcone di un appartamento adiacente e, con un’arrampicata audace e rischiosa, è riuscito a raggiungere il gatto, salvandolo da una situazione potenzialmente pericolosa. Sarà questo l’inizio di una nuova storia di eroi quotidiani?
Cronaca
Scoperto deposito di cinquemila pacchetti di sigarette di contrabbando alla Magliana

Un nascondiglio segreto di sigarette di contrabbando sconvolge Roma: cosa nascondeva quell’immobile? #Roma #Contrabbando #PoliziaLocale
La scoperta che ha lasciato tutti a bocca aperta
Immaginate di fare un controllo di routine per un’occupazione abusiva e ritrovarvi di fronte a un vero e proprio tesoro illegale: è proprio ciò che è accaduto agli agenti della polizia locale di Roma Capitale, del XI Gruppo Marconi. In un immobile di proprietà dell’INPS, nella tranquilla zona della Magliana, hanno rinvenuto oltre cinquemila pacchetti di sigarette senza il contrassegno dei Monopoli di Stato. Un quantitativo impressionante, pari a circa un quintale, che fa sorgere mille domande su chi potrebbe essere coinvolto in questa rete clandestina.
Le indagini che tengono tutti col fiato sospeso
Ora, le autorità sono al lavoro per svelare i dettagli di questa vicenda: le sigarette sono state sequestrate in base alle norme contro il contrabbando, e l’immobile è stato riconsegnato al proprietario. Gli agenti hanno informato la magistratura, mentre proseguono gli accertamenti per identificare i responsabili dell’occupazione abusiva e della detenzione di questo materiale illecito. Chissà quali altri segreti emergeranno da questa inchiesta? 😲-
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