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Cronaca

Uomo e donna falciati da una raffica di proiettili sotto la Tangenziale Est

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Uomo e donna falciati da una raffica di proiettili sotto la Tangenziale Est

Sparatoria da Far West a Roma: una coppia cinese crivellata di colpi da killer in fuga su una moto, in una strada affollata. Chi proteggerà i residenti dal prossimo agguato? #RomaSpara #CrimineStradale #NotizieVirali

Duplice omicidio in strada a Roma, due morti

È successo ieri sera tardi sulla via Prenestina: due persone di origini cinesi, residenti lì vicino, sono state abbattute a raffica mentre camminavano come se fosse una serata qualunque. Almeno due balordi a bordo di una moto si sono avvicinati, hanno sparato senza pietà e sono svaniti nella notte. Testimoni sotto shock hanno chiamato i soccorsi, ma per le vittime non c’era più niente da fare – un’esecuzione stile gangster che fa tremare il quartiere.

I carabinieri hanno passato la notte a setacciare la scena del crimine, raccogliendo indizi e interrogando la gente del posto. Non è roba da telefilm: spari veri, sangue per strada e ora tutti si chiedono se questi delinquenti girano liberi come se niente fosse. Le prime piste portano a una storia personale, ma non si esclude la solita rapina finita male – perché in certe zone di Roma, pare che la legge sia un optional.

L’ipotesi dell’esecuzione

Quando i paramedici sono arrivati, era già troppo tardi: i due erano stati colpiti alla testa, una firma classica dei professionisti del piombo. Gli inquirenti, dalla compagnia di Piazza Dante al Nucleo investigativo, stanno blindando l’area e controllando ogni angolo tra Prenestina e Tangenziale Est. I killer? Per ora, solo ombre su una moto che sfrecciano via.

La coppia abitava proprio lì accanto, quindi sembra che stessero solo tornando a casa quando sono finiti nel mirino. I militari puntano forte sull’ipotesi di un’esecuzione mirata – magari vecchi conti da saldare – ma non escludono che sia stata una rapina che è sfuggita di mano. Le prossime ore diranno se i profili delle vittime riveleranno qualcosa di succoso, tipo legami con giri loschi che infestano la città.

I precedenti

Non è la prima volta che la Prenestina diventa un campo di battaglia: nel 2012, una giovane cinese è stata uccisa nello stesso quartiere, seguita da un papà con in braccio la figlia di sei mesi, entrambi falciati da malviventi in moto. Anche allora, i killer erano a volto coperto e armati fino ai denti, con uno di loro che finì impiccato poco dopo. Sembra che Roma non impari: i delinquenti colpiscono e scappano, lasciando solo domande e paura per strada.

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Un viaggio sorprendente nella Roma di Bergoglio: dall’ottica agli ex detenuti

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Un viaggio sorprendente nella Roma di Bergoglio: dall’ottica agli ex detenuti

Scopri le storie commoventi e segrete di Papa Francesco che hanno trasformato vite ai margini della società! #PapaFrancesco #StorieDiFede #PeriferieIncredibili

Le Testimonianze

Immaginate la sorpresa quando Papa Francesco, con la sua umiltà disarmante, strinse la mano a nonna Rosina nella Casa della Carità della parrocchia di San Gregorio Magno, dandole la forza per affrontare la malattia. L’allora parroco Don Renzo Chiesa ricorda vividly quel momento: “Quando scese dall’utilitaria, chiese: ‘Ma questa è la famosa Magliana?'”. E non è finita qui: in un incontro esclusivo a Corviale con l’associazione Piacca, che aiuta chi ha avuto guai con la giustizia, Francesco volle ascoltare storie personali. Massimiliano Lustri, un tempo noto come “Er tapparella”, racconta: “Rise a crepapelle ascoltando i miei aneddoti, come quella volta che in un appartamento finii per pranzare con un’anziana”. Quell’incontro magico cambiò tutto: i ragazzi dell’associazione si reintegrarono nella società e ancora oggi portano al collo il rosario regalato dal Papa.

L’Abbraccio

E se vi dicessimo che un semplice abbraccio del Papa ha consolato un bimbo e lasciato un segno indelebile? Durante la visita alla parrocchia San Paolo della Croce al Serpentone, Francesco abbracciò Emanuele, un ragazzino di 8 anni, che con voce tremante gli chiese: “Mio papà è morto, era ateo, ma ci ha fatto battezzare, ora dov’è? Sta in paradiso?”. Il parroco Don Roberto Cattaneo, ancora emozionato, rivela: “Negli anni, il Pontefice mi chiamava per sapere come stava Emanuele”. Oggi, a 17 anni, Emanuele si è commosso profondamente alla notizia della scomparsa di Francesco, sostenuto dalla mamma Elisabetta Pacciotti: “Per lui è come aver perso un altro papà; il Papa lo rassicurò dicendo che suo padre era sicuramente in paradiso”. Ma le sorprese non si fermano: durante la pandemia, Francesco chiamò inaspettatamente per una benedizione in streaming, dimostrando un’umiltà che lascia senza parole. E poi, c’è la storia di Cinzia Desiati, la mamma di Fabrizio Di Bitetto, morto in un incidente: “Ricevetti una telefonata da un numero privato: ‘Sono Papa Francesco, non è uno scherzo’. Quella chiacchierata fu come una carezza, e mantenne la promessa invitandoci in Vaticano”.

L’Incontro

Preparatevi a storie che vi faranno riflettere: Francesco era maestro nell’incontrare chi ne aveva più bisogno, come quando abbracciò Serena, una mamma che aveva perso la figlioletta Angelica. Oppure, nella parrocchia di Santa Bernadette Soubirous a Colli Aniene, dove in un ritrovo informale ascoltò i giovani dell’oratorio, rispondendo a domande su come pregare: “È importante sentire lo sguardo di Dio e vivere la ‘chiesa in uscita’, scendendo in strada per aiutare”. E chi dimentica quando si riunì in preghiera nel cortile di un condominio in via della Palmarola, senza preavviso, raccomandando alle famiglie: “Ascoltate i vostri figli”. Persino in centro, fece capolino nel negozio di dischi in via della Minerva o dal fidato ottico Alessandro Spiezia in via del Babuino: “Venne di persona per le lenti, dicendo che ‘dall’ottico si va di persona’. La sua umiltà mi ha sempre spiazzato; non voleva sprechi e con me aveva un’amicizia che mi ha riempito il cuore”.

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A Roma, il drammatico confronto tra una madre e un aggressore con il figlio di 4 anni al fianco

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A Roma, il drammatico confronto tra una madre e un aggressore con il figlio di 4 anni al fianco

Hai mai immaginato un tranquillo pomeriggio con tuo figlio trasformarsi in un incubo per colpa di un aggressore ubriaco? #Roma #Esquilino #MinacciaNotturna

L’Incidente Sconvolgente nel Cuore di Roma

Un pomeriggio apparentemente sereno si è trasformato in un momento di puro terrore per una mamma e il suo bambino, mentre camminavano nei pressi di piazza Dante, nel vivace rione Esquilino. L’uomo, di origini straniere e visibilmente alterato dall’alcol, brandiva il collo di una bottiglia di vetro, creando un’atmosfera di paura e tensione inaspettata.

La Testimonianza della Mamma Terrorizzata

Anna M. ha raccontato i dettagli di quell’incontro agghiacciante: “Erano circa le 18 e io e mio figlio stavamo tornando a casa dopo una giornata al parco. Il bambino era stanco ma felice, e le giornate più lunghe rendevano tutto così piacevole”. Ma improvvisamente, l’uomo ha iniziato a seguirli, accelerando i passi e gridando insulti, lasciando la donna in preda al panico.

L’Aggressione e il Momento di Paura

Nonostante i tentativi di distrarre il piccolo e accelerare, l’aggressore li ha raggiunti, afferrando il braccio della mamma e puntandole il collo della bottiglia quasi in faccia. “Voleva soldi e il bambino ha iniziato a piangere, mentre lui rideva in modo inquietante”, ha spiegato Anna. Per liberarsi, ha dovuto cedere 50 euro, sperando che l’incubo finisse lì e che l’uomo scomparisse. Da quel momento, il piccolo è rimasto profondamente scosso, e la mamma ora si chiede come vivere in un quartiere dove eventi del genere sembrano all’ordine del giorno.

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