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Giardinieri adottano trucco sleale per sbarazzarsi delle lumache infestate nei giardini

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Giardinieri adottano trucco sleale per sbarazzarsi delle lumache infestate nei giardini

TruccoIncredibile Hai mai immaginato che un semplice frutto come il pompelmo possa diventare l’arma segreta contro l’invasione di lumache che devastano i giardini, attirandole in una trappola naturale e irresistibile?

Le lumache, quelle creature viscide e golose che emergono di notte lasciando dietro di sé foglie dentellate e piante distrutte, rappresentano l’incubo di ogni giardiniere. Anno dopo anno, resistono a trappole e rimedi tradizionali, tornando più affamate che mai. Ma ora, un metodo semplice, economico e totalmente naturale sta conquistando appassionati, promettendo di risolvere il problema senza veleni o inquinamento – e il segreto è proprio nel pompelmo, quel frutto succoso che potrebbe salvarti l’orto!

Perché i metodi tradizionali spesso deludono

Se hai provato a disperdere cenere intorno alle piante, a spargere gusci d’uovo o a usare trappole con birra, sai quanto possa essere frustrante. Questi rimedi spesso falliscono: la cenere si dissolve con la prima pioggia, i gusci non scoraggiano davvero le lumache, e la birra attira non solo loro, ma anche altri insetti e persino animali domestici. I granuli “ecologici” promettono tanto ma offrono risultati limitati, richiedendo tempo e manutenzione costante – lasciando i giardinieri a chiedersi se esista davvero una soluzione migliore.

Il pompelmo: una trappola tanto semplice quanto efficace

Giardinieri adottano trucco sleale per sbarazzarsi delle lumache infestate nei giardini
Prova a immaginarlo: dopo aver gustato un pompelmo a colazione, capovolgi la buccia vuota sul terreno vicino alle tue piante preferite. Le lumache non resistono all’odore invitante e al riparo umido all’interno, radunandosi lì di notte. Al mattino, basta sollevarla per catturarle a mano – un metodo che attira solo loro, senza disturbare insetti utili o inquinare l’ambiente. Inoltre, costa nulla se già consumi agrumi e può essere riutilizzato per giorni, rendendolo perfetto per giardinieri occupati.

Chi l’ha provato è stupito dai vantaggi: non solo è sicuro per bambini e animali, ma trasforma la lotta alle lumache in un gesto quotidiano semplice e intelligente. E con risultati così sorprendenti, non sorprende che stia diventando virale tra gli appassionati. 😲

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Rebibbia, Scuola Abbandonata: Il Pnrr Doveva Ridarle Vita, Ma Niente Si Muove

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Rebibbia, Scuola Abbandonata: Il Pnrr Doveva Ridarle Vita, Ma Niente Si Muove

#ScuolaAbbandonata: Mistero al Plesso Palenco di Rebibbia. Fondi Pnrr e proteste infiammano la scena. Cosa sta succedendo?

In una cornice di mistero e polemica, il plesso Palenco di Rebibbia torna sotto i riflettori. La scuola, abbandonata ormai da anni, era destinata a una ristrutturazione grazie ai fondi del Pnrr, ma l’intricato gioco tra amministrazione e movimenti di protesta complica la situazione. Chi è davvero responsabile?

Dal Municipio si levano critiche nei confronti dell’occupazione, attribuendo i disagi a un atto non autorizzato. Tuttavia, il Comune di Roma smentisce questa versione, attribuendo i ritardi e le difficoltà ai “problemi legati alle tempistiche”. Un rimpallo di responsabilità che lascia la comunità in attesa di chiarimenti.

I Movimenti per il diritto all’abitare non restano in silenzio e rispondono con fermezza: “Non ci stiamo a fare il capro espiatorio per le mancanze amministrative di altri.” Questa replica sottolinea le tensioni crescenti e mette in luce il malcontento di coloro che si trovano in prima linea.

Mentre il dibattito si intensifica, il destino del plesso Palenco rimane incerto. La comunità spera in una soluzione rapida per evitare che una risorsa educativa preziosa resti in stato di abbandono.

Fonte Verificata

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Telemarketing. Dal 19 agosto cambiano le regole per le chiamate da numeri stranieri

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Telemarketing. Dal 19 agosto cambiano le regole per le chiamate da numeri stranieri
Prima rivoluzione in tema di telemarketing. Dal prossimo 19 agosto, infatti, scatterà il blocco delle chiamate commerciali provenienti dall’estero e che utilizzano finte numerazioni italiane per ingannare i cittadini. Lo ricorda Assoutenti, che sottolinea tuttavia come la novità interesserà solo le telefonate provenienti da numeri fissi.

Che cosa è il CLI (Calling Line Identification) usato dai call center

“Da martedì 19 agosto diventeranno operativi i nuovi filtri anti-spoofing imposti dall’Autorità per le comunicazioni agli operatori telefonici – spiega il presidente Gabriele Melluso – Il CLI Spoofing, acronimo di Calling Line Identification Spoofing, è una tecnica che permette a chi chiama di mascherare il proprio numero telefonico: il chiamante utilizza software che gli permettono di modificare il proprio ID chiamante, facendo apparire un numero diverso da quello reale. Il destinatario della chiamata vede comparire questo numero fasullo, ignaro che si tratti di un’identità contraffatta, ed è quindi portato con l’inganno a rispondere al telefono. Una tecnica utilizzata da operatori e call center illegali per proporre attraverso il telemarketing investimenti finanziari ma anche contratti di forniture energetiche”.

Telemarketing cosa cambia

Nello specifico con la delibera 106/25/CONS pubblicata lo scorso 19 maggio, l’Agcom ha approvato il Regolamento recante disposizioni a tutela degli utenti finali in materia di trasparenza nell’offerta di servizi di comunicazioni elettroniche e nella presentazione del numero chiamante (CLI- Calling Line Identity) – analizza Assoutenti – La delibera prevede, in capo agli operatori nazionali che ricevono chiamate consegnate da operatori esteri, l’obbligo di bloccare in Italia le chiamate con numero fisso italiano e quelle con numero mobile italiano, a meno che l’utente non sia effettivamente in roaming all’estero.
Misure che saranno applicate in due passaggi: il primo il 19 agosto, e riguarderà esclusivamente il blocco delle chiamate dall’estero con numero chiamante italiano di rete fissa; il secondo, il 19 novembre, riguarderà il blocco delle chiamate con numero chiamante italiano di rete mobile. Per chi non si adegua, multe fino a 1 milione di euro. 
Si tratta di un primo passo per combattere l’odioso fenomeno del telemarketing aggressivo, ma che non porrà fine alle chiamate commerciali indesiderate – avvisa Melluso – Occorrerà attendere novembre, quando scatterà il blocco anche per le finte numerazioni di rete mobile, per capire se la misura determinerà reali benefici per gli utenti. Per adesso l’unica strada per combattere realmente il teleselling selvaggio risiede nell’applicazione concreta dell’art. 66 quinques del Codice del consumo, che rende nulli i contratti non richiesti dai consumatori: una tutela sostanziale a valle che va applicata con rapidità ed efficienza”.
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