Attualità
La moneta che potresti avere in casa e che vale una fortuna: il dettaglio che ribalta le tue finanze

HaiUnaFortunaNelTuoPortafoglio? Scopri se quella vecchia moneta da 5 pesetas nascosta in casa tua potrebbe valere centinaia di euro!
Immagina di rovistare in un vecchio cassetto e trovare una moneta apparentemente insignificante che, a causa di un errore di fabbricazione, si trasforma in un tesoro. È esattamente ciò che è accaduto con una moneta da 5 pesetas coniata nel 1982 per i Mondiali di calcio in Spagna. Molte persone potrebbero averla conservata come semplice ricordo, senza sapere che, per i collezionisti, rappresenta una scoperta elettrizzante capace di fruttare fino a 400 euro. Con l’entusiasmo per eventi storici come i Mondiali, oggetti del genere emergono dal passato, lasciando tutti a chiedersi: “E se ne avessi una anch’io?”
Lo straordinario errore che la rende preziosa
La Fábrica Nacional de Moneda y Timbre emise una serie di monete commemorative per i Mondiali del 1982, raffiguranti il re Juan Carlos I e simboli legati al torneo, come palloni da calcio e lo stemma nazionale. Ma tra queste, la moneta da 5 pesetas si distingue per un difetto unico: sul dritto, presenta il disegno del 1975, mentre sul rovescio appare l’immagine delle 5 pesetas del 1980 racchiusa in una stella, un’anomalia che non avrebbe dovuto esserci. Questo sbaglio ha catapultato il suo valore da un misero 0,03 euro a cifre da capogiro, attirando l’attenzione di appassionati che pagano a caro prezzo per queste rarità.Come identificare e massimizzare il valore
Non tutte le monete sono uguali: il loro fascino dipende da fattori come l’età, la tiratura limitata e lo stato di conservazione. Per questa moneta, l’errore di conio la rende ancora più ambita, ma solo se è in condizioni perfette, senza graffi o segni di usura. Potresti avere in casa un pezzo del genere senza saperlo – basta controllare i dettagli per scoprire se hai tra le mani un vero gioiello numismatico. Immagina il brivido di trasformarla in guadagno!
La moneta che potresti avere a casa tua e che vale una fortuna
Altre chicche della collezione da non perdere
Anche le altre monete della serie, come quelle da 100, 50 o 25 pesetas, possono valere qualcosa se ben conservate, con prezzi che vanno dai 5,42 euro per la da 100 pesetas fino a 22,88 euro per quella da 25 pesetas. Certo, non tutti i pezzi sono rari, ma per i veri collezionisti, completare la raccolta è un’avventura ricca di sorprese – chissà quali tesori potresti ancora scoprire!
Attualità
Rebibbia, Scuola Abbandonata: Il Pnrr Doveva Ridarle Vita, Ma Niente Si Muove

#ScuolaAbbandonata: Mistero al Plesso Palenco di Rebibbia. Fondi Pnrr e proteste infiammano la scena. Cosa sta succedendo?
In una cornice di mistero e polemica, il plesso Palenco di Rebibbia torna sotto i riflettori. La scuola, abbandonata ormai da anni, era destinata a una ristrutturazione grazie ai fondi del Pnrr, ma l’intricato gioco tra amministrazione e movimenti di protesta complica la situazione. Chi è davvero responsabile?
Dal Municipio si levano critiche nei confronti dell’occupazione, attribuendo i disagi a un atto non autorizzato. Tuttavia, il Comune di Roma smentisce questa versione, attribuendo i ritardi e le difficoltà ai “problemi legati alle tempistiche”. Un rimpallo di responsabilità che lascia la comunità in attesa di chiarimenti.
I Movimenti per il diritto all’abitare non restano in silenzio e rispondono con fermezza: “Non ci stiamo a fare il capro espiatorio per le mancanze amministrative di altri.” Questa replica sottolinea le tensioni crescenti e mette in luce il malcontento di coloro che si trovano in prima linea.
Mentre il dibattito si intensifica, il destino del plesso Palenco rimane incerto. La comunità spera in una soluzione rapida per evitare che una risorsa educativa preziosa resti in stato di abbandono.
Attualità
Telemarketing. Dal 19 agosto cambiano le regole per le chiamate da numeri stranieri

Che cosa è il CLI (Calling Line Identification) usato dai call center
Telemarketing cosa cambia
“Si tratta di un primo passo per combattere l’odioso fenomeno del telemarketing aggressivo, ma che non porrà fine alle chiamate commerciali indesiderate – avvisa Melluso – Occorrerà attendere novembre, quando scatterà il blocco anche per le finte numerazioni di rete mobile, per capire se la misura determinerà reali benefici per gli utenti. Per adesso l’unica strada per combattere realmente il teleselling selvaggio risiede nell’applicazione concreta dell’art. 66 quinques del Codice del consumo, che rende nulli i contratti non richiesti dai consumatori: una tutela sostanziale a valle che va applicata con rapidità ed efficienza”.
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