Attualità
La presunta alternativa ecologica alla plastica petrolifera delude: serve ancora una ricerca approfondita

BioplasticheSottoEsame Hai mai immaginato che le bioplastiche a base di amido, quelle che dovevano salvare il pianeta, potessero nascondere effetti sorprendenti sulla salute? Scopriamo come un nuovo studio sta scuotendo le certezze ecologiche e cosa potrebbe cambiare per te e l’ambiente!
Cos’è una bioplastica a base di amido…?
Anche se i sacchetti di patate rimarranno sempre nei nostri cuori, la vera rivoluzione di questa famiglia di prodotti è avvenuta quando sono arrivati nel mondo degli imballaggi alimentari, degli utensili monouso, dei film di rivestimento o persino dei prodotti medici monouso.
…e perché sono un problema? Uno studio appena pubblicato sul Journal of Agricultural and Food Chemistry ha appena dimostrato come “gli animali che consumano particelle di questo materiale alternativo sviluppano problemi di salute come danni epatici e squilibri nel microbioma intestinale”. In altre parole, per usare le parole esatte degli autori di questo studio, “le plastiche biodegradabili a base di amido potrebbero non essere così sicure e benefiche per la salute come si pensava inizialmente”.
Mangiare plastica
I ricercatori hanno confrontato tre gruppi di cinque topi: un gruppo (il gruppo di controllo) consumava mangime normale; gli altri due gruppi consumavano alimenti contenenti particelle derivate dalla “biodegradazione” di microplastiche a base di amido. Sono due perché ciascuno aveva una dose (bassa e alta) calcolata e scalata in base al consumo giornaliero previsto per un essere umano normale. Sono stati monitorati, studiati e lì sono iniziati i problemi.
Cosa hanno scoperto?
I topi che hanno consumano dosi elevate di bioplastica presentavano organi danneggiati (tra cui fegato e ovaie), problemi nella gestione del glucosio e persino vie genetiche disregolate. “L’esposizione prolungata a basse dosi di microplastiche a base di amido può causare un ampio spettro di effetti sulla salute, in particolare l’alterazione dei ritmi circadiani e l’alterazione del metabolismo del glucosio e dei lipidi”, ha spiegato all’American Chemical Society Yongfeng Deng, autore principale dello studio. Dovremmo preoccuparci? Sì e no: i risultati sono preoccupanti, ma non eccessivamente allarmanti, dato che sono molto simili a quelli dei plastici convenzionali, e lo studio è ancora in fase iniziale.
Attualità
Stefania Camboni trovata morta a Fregene, il movente potrebbe essere l’accusa di furto alla nuora

CasoUccisioneSconvolgente Un omicidio enigmatico a Fregene sta facendo impazzire i social: Stefania Camboni accusava la nuora di un furto, e ora la verità potrebbe nascondere segreti inimmaginabili – scopri i dettagli che ti terranno con il fiato sospeso!
L’omicidio di Stefania Camboni, avvenuto in un tranquillo quartiere di Fregene, ha catturato l’attenzione di tutti con la sua aura di mistero e vendetta familiare. Secondo le prime ricostruzioni, la vittima aveva da tempo incolpato la propria nuora di aver sottratto il suo portafoglio, generando tensioni che ora emergono come possibile movente. Immaginate una lite domestica che sfocia in tragedia: cosa potrebbe spingere qualcuno a tanto? Le indagini stanno svelando indizi che alimentano la curiosità, lasciando tutti a chiedersi se dietro questa accusa si nasconda molto di più.
Il movente sotto i riflettori
Le autorità stanno approfondendo l’ipotesi che l’accusa di furto sia stata la scintilla fatale, con fonti vicine alle indagini che parlano di ‘rancori sopiti’. ‘Accusava la nuora del furto del portafoglio’, come emerso dai primi resoconti, potrebbe essere solo la punta dell’iceberg in una storia di famiglia segnata da sospetti e segreti. Questo dettaglio, emerso dalle testimonianze, sta alimentando teorie online che promettono colpi di scena imprevedibili.Le indagini in corso
Mentre la polizia setaccia la scena del crimine, nuovi elementi emergono ogni ora, tenendo gli investigatori – e il pubblico – incollati alle novità. Con Fregene sotto i riflettori, la comunità locale è in fermento, e ogni testimonianza potrebbe ribaltare il caso. Non perderti gli aggiornamenti su questo thriller reale che continua a evolversi.
Attualità
Scienziati prevedono la fine del mondo e confermano l’estinzione inevitabile per l’umanità

FineDelMondo #NASASvelaLaFine Hai mai pensato che il Sole, la nostra stella salvatrice, potrebbe un giorno cancellare la vita sulla Terra? Preparati a una scoperta sbalorditiva che sta facendo tremare gli scienziati!
Uno studio condotto dalla NASA, in collaborazione con esperti dal Regno Unito e dal Giappone, ha lanciato un allarme che cattura l’immaginazione: la vita sulla Terra come la conosciamo potrebbe avere i giorni contati. Tra circa 999 milioni di anni, fattori essenziali come l’ossigeno, l’acqua liquida e una temperatura stabile spariranno, portando a una estinzione totale. È una prospettiva che ci fa riflettere su quanto il nostro pianeta sia fragile, e che fa sorgere una domanda irresistibile: cosa succederà davvero?
Il Sole: Il vero protagonista della fine
Il Sole, ora nella sua fase stabile di sequenza principale dove fonde idrogeno per produrre energia, non resterà così per sempre. Gli scienziati avvertono che, tra miliardi di anni, diventerà più luminoso e caldo, evaporando gli oceani e riducendo l’ossigeno atmosferico. Immagina un mondo dove l’aria diventa irrespirabile: è proprio questo il destino che attende, con la vita complessa destinata a scomparire molto prima che il Sole entri nella sua fase di gigante rossa.
Quando arriverà il punto di non ritorno?
Tra circa 5 miliardi di anni, il Sole esaurirà l’idrogeno e inizierà a espandersi, inghiottendo i pianeti interni come la Terra. Ma l’estinzione della vita arriverà prima, intorno a una data provvisoria calcolata dalla comunità scientifica: l’anno 1.000.002.021. Basato su modelli astronomici solidi, questo scenario ci lascia a chiederci se siamo pronti a fronteggiare un countdown cosmico che potrebbe cambiare tutto.
Possiamo ancora agire per il nostro futuro?
Anche se non possiamo fermare questo processo cosmico, lo studio della NASA ci spinge a esplorare nuovi mondi abitabili e a proteggere il nostro pianeta dalle minacce immediate, come il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità. È un invito all’azione che potrebbe ispirare l’umanità a guardare oltre i limiti della Terra.
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