Cronaca
SAN BASILIO – BLITZ DEI CARABINIERI 10 ARRESTI NELLA NOTTE

Roma – Ennesimo fatto di cronaca a Roma. Infatti nella notte la DDA (Direzione Distrettuale Antimafia) insieme ai Carabinieri della Compagnia di Roma Montesacro hanno dato esecuzione a un’ordinanza che dispone misure cautelari – emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma su richiesta della locale Procura della Repubblica DDA – nei confronti di 5 persone, di cui una destinataria di custodia cautelare in carcere e quattro della misura degli arresti domiciliari, gravemente indiziate, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope.
San Basilio arresti dei carabinieri
L’attività investigativa, condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Montesacro mediante attività tradizionali e tecniche, ha consentito di raccogliere gravi elementi indiziari circa l’esistenza di una “piazza di spaccio” all’interno del quartiere romano San Basilio, dedita allo smercio su larga scala di stupefacenti, quali “cocaina” e “hashish” nell’area popolare compresa tra via Recanati, via Morrovalle, via Osimo e via Fabriano, luogo ove insiste la piazza di spaccio denominata “Edicola”, così chiamata per la presenza di un’edicola sulla piazzetta ubicata tra tali vie: una delle ultime piazze di spaccio esistenti nel quartiere, considerando che quasi tutte le altre organizzazioni spacciano a domicilio.
Sono stati raccolti gravi indizi di colpevolezza circa una gestione piramidale del commercio illecito, che prevede la reggenza da parte di figure criminali di spicco del contesto locale ed un vero e proprio arruolamento di giovani leve, perlopiù di nazionalità italiana, originari del posto ed attratti da facili guadagni, con il ruolo di “vedette” o “pusher”, volti a garantire lo spaccio e prevenire l’intromissione delle forze dell’ordine; le modalità di cessione della sostanza stupefacente su strada attraverso il pattugliamento della zona da parte dei sodali con il ruolo di vedetta, i pusher che cedevano lo stupefacente al cliente ed i soggetti che ritiravano i soldi del pagamento; la presenza di “luogotenenti” con il ruolo di gestire la piazza per conto del vertice dell’associazione.
Attualità
Gesù rivisitato: provocazione artistica o cancellazione simbolica?

Non si tratta, come spesso viene sostenuto in questi casi, di razzismo o omofobia. Il talento di Erivo è fuori discussione, così come il diritto del teatro di sperimentare linguaggi nuovi. Tuttavia, è lecito porsi una domanda: perché modificare radicalmente l’identità di una figura simbolica universale come Gesù Cristo?La figura di Gesù – maschile, ebraica, storicamente e religiosamente connotata – ha attraversato i secoli mantenendo un valore spirituale e culturale ben preciso; cambiarne l’aspetto, il genere e il profilo identitario non è un dettaglio creativo, ma un atto profondamente ideologico, un segnale del nostro tempo, in cui ogni rappresentazione tradizionale viene riscritta per adattarsi a criteri di inclusione sempre più rigidi e imposti.
L’inclusività è un valore importante, ma quando diventa un obbligo culturale che trasforma ogni simbolo in qualcosa di instabile e privo di radici, rischia di ottenere l’effetto opposto: non più unire, ma confondere.
Quando tutto può essere tutto, allora nulla ha più significato, e in questo caso non si rompe un tabù per cercare nuove verità, ma si sostituisce un simbolo per riscrivere ciò che rappresenta.
E il pubblico ha il diritto di chiedersi dove finisce l’arte e dove comincia l’ideologia.
Attualità
Omicidio a Racale: quando la violenza nasce dentro casa

Una donna uccisa a colpi d’accetta dal figlio, una casa di famiglia trasformata in scena del crimine. A Racale, nel leccese, il pomeriggio del 17 giugno si è consumato un delitto che sconvolge un’intera comunità: Teresa Sommario, 53 anni, è stata trovata senza vita nel proprio appartamento, colpita ripetutamente alla testa e al petto. L’aggressore è il figlio maggiore, Filippo Manni, 21 anni, fermato poco dopo in stato confusionale.
Il dettaglio più inquietante, oltre alla brutalità del gesto, è la sua matrice familiare…la violenza, ancora una volta, non arriva dall’esterno: avviene tra le mura domestiche, dove dovrebbe esserci protezione, affetto o almeno convivenza. Non è un caso isolato, il contesto di conflittualità all’interno della famiglia Sommario era noto ai vicini: litigi frequenti e tensioni che, probabilmente, covavano da tempo.
Resta da capire come e perché questa tensione sia esplosa in modo tanto estremo. È una domanda che accompagna ogni caso di cronaca nera in ambito familiare, ma che continua a non trovare chiarimenti adeguati. Il delitto di Racale ci mette davanti, ancora una volta, al nodo irrisolto della violenza che nasce all’interno di legami affettivi spezzati e distorti.
Il figlio minore, presente al momento dell’aggressione, lancia l’allarme. Anche questo elemento pesa: i figli come testimoni, e spesso vittime indirette, di drammi che segnano per sempre intere esistenze.
L’indagine chiarirà i contorni esatti della vicenda, il movente preciso e le responsabilità. Ma sullo sfondo resta una considerazione difficile da ignorare: le fratture all’interno della famiglia, quando ignorate o sottovalutate, possono degenerare e trasformare una casa qualunque nel teatro di una tragedia.
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