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Arrestato dai Carabinieri ladro con il dente d’oro che era fuggito nella galleria della metro VIDEO

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Arrestato dai Carabinieri ladro con il dente d’oro che era fuggito nella galleria della metro VIDEO

Il ladro noto come “Dente d’Oro” arrestato nella metro di Roma: fuga nei tunnel e nuove accuse

Questa volta il famigerato “Dente d’Oro”, riconoscibile per il grosso incisivo placcato d’oro, è stato arrestato con l’accusa di interruzione di pubblico servizio. Un volto noto della metropolitana di Roma, dove da anni è attivo nel furto insieme a un gruppo criminale composto da uomini e donne di origine sudamericana.

Durante un nuovo tentativo di fuga, probabilmente per nascondere qualcosa che aveva nello zaino, si è lanciato all’interno della galleria della metro, mettendo a rischio la propria vita e quella dei passeggeri. Nessuno lo ha inseguito: senza l’allerta ai convogli, entrare nei tunnel significa rischiare la tragedia.

Le guardie giurate presenti lo hanno convinto a uscire, prendendolo in consegna fino all’arrivo dei Carabinieri. Come spesso accade, “Dente d’Oro” ha tentato di depistare le indagini inventando di essere stato aggredito, nonostante la presenza di numerosi testimoni e della troupe televisiva della trasmissione Fuori dal Coro (Rete 4), che ha documentato l’intera scena.

Privo di documenti validi, è stato infine portato via dalle forze dell’ordine. Purtroppo, le gallerie della metro continuano a essere utilizzate da criminali per fughe, nascondigli e traffici, mettendo a rischio la sicurezza di tutti.

Dente d’Oro arrestato in metro: fuga nei tunnel e accuse false

Fugge nei tunnel della metro: arrestato il ladro col dente d’oro

Insegue la gang, ma il capo scappa nei tunnel: arrestato Dente d’Oro

Dente d’Oro mente ai carabinieri dopo la fuga in galleria

Roma, il ladro col dente d’oro fermato dopo l’ennesimo caos in metro

Panico in metro: il ladro con l’incisivo d’oro scappa nei tunnel

Tentata fuga nei tunnel: ladro bloccato dalle guardie in metro

Ancora lui: Dente d’Oro arrestato dopo l’ennesima fuga nella metro

Fermato Dente d’Oro, il ladro più noto della metro di Roma

Roma, criminali nei tunnel della metro: Dente d’Oro nei guai


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Ritorno al Mandrione Tra Criminalità e storia di Roma VIDEO

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Ritorno al Mandrione Tra Criminalità e storia di Roma VIDEO

l ritorno a via del Mandrione: dove storia, degrado e criminalità si incontrano
Via del Mandrione non è una strada qualsiasi. È un luogo che racconta una storia potente e complessa, un intreccio di monumenti antichi, storie di disperazione e criminalità dilagante. Oggi, dopo anni, sono tornato in questo luogo per mostrarvi una zona di Roma che continua a oscillare tra il fascino del mistero e la dura realtà del degrado.

Inizialmente, durante la Seconda Guerra Mondiale, via del Mandrione divenne il rifugio per gli sfollati e per tutte quelle persone che vivevano in condizioni di estrema povertà. Sotto l’imponente Acquedotto Felice, sorsero baracche e abitazioni abusive, dove le famiglie cercavano di ricostruirsi una vita. Ma le cose cambiarono drasticamente.

Quando queste persone venivano ricollocate nelle case popolari, le loro baracche non rimanevano vuote. Venivano rivendute a individui sempre più problematici, trasformando la zona in un vero e proprio ghetto. La legalità divenne un miraggio, e via del Mandrione divenne un centro di traffici illeciti e crimini gravi.

ia del Mandrione è diventata così un vero e proprio ghetto urbano, dove la legalità è sempre stata fragile e dove, negli anni, si sono susseguiti traffici illeciti, spaccio, furti e crimini ancora più gravi. Nonostante le varie operazioni di sgombero e ricollocazione, la zona ha continuato ad attrarre situazioni di marginalità e abbandono.

Ancora oggi, in questa strada sospesa tra due delle più grandi arterie di Roma, si respira un’atmosfera unica. Passeggiare qui significa camminare in un luogo dove il tempo sembra essersi fermato, dove le rovine dell’acquedotto romano e le baracche fatiscenti convivono, raccontando a chi sa ascoltare una storia difficile e affascinante.

Acquedotto Felice: evidenziato come asse centrale architettonico.

Baraccopoli post-belliche (1944-1955): segnate con simboli di baracche in legno.

Insediamenti abusivi anni ’70-’90: zone grigie attorno alla via.

Casette minime assegnate dal Comune: simboli casette con colore verde tenue.

Ex rifugi antiaerei e bunker (seconda guerra mondiale): icone sotterranee.

Percorso delle bande criminali locali (anni ’80-’90): frecce nere stilizzate tra la via e le adiacenti via Casilina e via Tuscolana.

1944: Arrivo sfollati

1957: Prime demolizioni

1974: Nuovo insediamento abusivo

1989: Maxi operazione anti-droga

2006: Piano di riqualificazione fallito

2020: Ultimo intervento istituzionale


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LE GANG DELLA METRO: chi deruba i turisti a Roma ogni giorno li costringiamo a restituire i soldi VIDEO

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LE GANG DELLA METRO: chi deruba i turisti a Roma ogni giorno li costringiamo a restituire i soldi VIDEO

Amici, benvenuti sul nostro canale! Oggi vi raccontiamo una storia incredibile, l’ennesima battaglia che abbiamo affrontato contro i borseggiatori a Roma.

L’inseguimento in metropolitana
Durante un normale giro in metropolitana, abbiamo notato un gruppo di borseggiatrici che prendeva di mira una famiglia di turisti. Abbiamo agito subito, riuscendo a bloccarle e a costringerle a restituire tutto il maltolto. E quando dico tutto, intendo anche i soldi, che di solito sono la cosa più difficile da recuperare!

Poco dopo è arrivata la polizia, ma purtroppo le borseggiatrici erano già fuggite. La legge ha le sue procedure e, una volta che il bottino è stato recuperato e non c’è stato un arresto in flagranza, spesso la storia si chiude lì. Ma per noi la giornata non era finita.

Una lotta senza fine
Roma, purtroppo, è un terreno di caccia per questi criminali. Come sapete, il problema dei borseggi in metropolitana è sempre più grave, come confermato anche dalle recenti cronache. Il Corriere della Sera ha scritto di recente che le bande di borseggiatori hanno trasformato i vagoni della metro in un vero e proprio ufficio, agendo indisturbati. E i numeri lo confermano: le denunce sono in continuo aumento.

Durante la nostra giornata abbiamo incrociato diversi gruppi, da quelli “storici” a quelli delle nuove gang sudamericane, che si stanno facendo strada nel sottobosco criminale. A volte le reazioni dei ladri sono state aggressive, perché il nostro lavoro di informazione e denuncia disturba i loro affari. Non è una novità, come ha denunciato il Messaggero parlando di una “escalation di violenza” proprio legata a questi episodi.

Ma c’è una cosa che li spaventa più di tutto: essere riconosciuti. La nostra missione è proprio questa: mostrare i loro volti e le loro tecniche, in modo che sempre più persone siano preparate e li riconoscano in tempo. Grazie ai nostri video, le persone stanno prendendo coraggio e imparano a scoraggiare i ladri, proteggendo i più deboli.

Il problema dei borseggi in metro è ormai una piaga riconosciuta da tutti. Solo nel 2024, secondo i dati della Polizia di Stato, sono stati registrati oltre 15.000 furti tra metro e bus nella Capitale, con una media di 40 denunce al giorno di cui molte non sono mai state fatte perchè vititme turisti. Un fenomeno talmente diffuso che persino il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, e il prefetto hanno annunciato un piano straordinario di controlli nelle linee più colpite, come la Linea A e la Linea B ma che ad oggi è ancora molto debole.

Negli ultimi mesi il problema è diventato di dominio pubblico: secondo i dati diffusi dal Comune di Roma, solo sulla linea A della metro si registrano decine di borseggi al giorno, spesso ai danni di turisti, anziani e famiglie. Le denunce degli utenti e le segnalazioni sui social sono esplose, tanto che anche il prefetto di Roma e le forze dell’ordine hanno annunciato un incremento dei controlli e l’utilizzo di pattuglie dedicate.

La nostra battaglia continua
Quella contro i borseggiatori è una lotta senza sosta, ma ogni piccolo successo ci dà la forza per andare avanti. Continuate a seguirci per restare aggiornati e per unirvi a questa battaglia. Insieme possiamo fare la differenza.

Voi cosa ne pensate? Avete mai avuto un’esperienza simile? Scrivetecelo nei commenti qui sotto!


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