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Una svastica nel bagno della scuola: quando l’ignoranza diventa un’urgenza educativa

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Una svastica nel bagno della scuola: quando l’ignoranza diventa un’urgenza educativa

È difficile restare indifferenti di fronte a quanto accaduto nel liceo “Cartesio” di Triggiano, dove un gruppo di studenti ha volontariamente rimosso delle piastrelle dal pavimento del bagno per disegnare una svastica. Un gesto che va ben oltre la “ragazzata” e che colpisce nel profondo non solo la comunità scolastica, ma l’intera società che riconosce nella scuola il primo presidio di civiltà, legalità e consapevolezza democratica.

Scegliere proprio una svastica, simbolo del nazismo e dell’odio razziale, è un atto che non può e non deve essere minimizzato proprio perché non si tratta di vandalismo generico: è un gesto carico di un messaggio preciso, per quanto ignorante e distorto, è un’offesa ai milioni di vittime dell’Olocausto, alla memoria storica e, soprattutto, è un campanello d’allarme che deve farci riflettere profondamente sullo stato della formazione culturale e morale dei giovani.

Non possiamo permettere che episodi del genere passino sotto silenzio o vengano archiviati come semplici “bravate”, se dei ragazzi nel 2025 si sentono autorizzati a usare simboli nazisti con leggerezza o, peggio, con compiacimento, significa che stiamo fallendo su un piano fondamentale: quello della trasmissione della memoria e del senso critico.

Questa vicenda deve diventare un’occasione per interrogarsi, per rafforzare i percorsi di educazione alla cittadinanza, per rimettere al centro delle aule scolastiche la storia non solo come materia, ma come strumento di coscienza, perché dove si dimentica il passato, si rischia di ripeterlo.

I simboli contano, ma conta di più la capacità di riconoscerne il significato: farlo è oggi una responsabilità non solo educativa, ma civile.

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Pennacchi indossava il casco nell’incidente fatale, ma l’avvocato della famiglia conferma: impatto devastante

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Pennacchi indossava il casco nell’incidente fatale, ma l’avvocato della famiglia conferma: impatto devastante

Hai mai immaginato come un semplice casco possa fare la differenza in un tragico incidente? #IncidenteChoc

In una svolta che lascia tutti senza fiato, Augusto Pennacchi era alla guida quando un fatale scontro ha cambiato tutto, con dettagli che stanno emergendo e alimentando le speculazioni. Indossava il casco, ma fonti vicine alla famiglia rivelano che l’impatto è stato così violento da rendere inutile qualsiasi protezione, suscitando domande su cosa sia davvero successo quella fatidica notte a Roma.

La testimonianza del legale

Il legale della famiglia non ha dubbi: ‘Impatto troppo violento’. Queste parole riecheggiano come un campanello d’allarme, spingendo a indagare più a fondo su possibili fattori nascosti, come la velocità o le condizioni della strada, che potrebbero aver trasformato un viaggio ordinario in una tragedia inaspettata.

Dettagli che stupiscono

Mentre le indagini procedono, emergono elementi che catturano l’attenzione: Pennacchi, noto per la sua vita dinamica, era preparato, eppure il destino ha giocato un ruolo crudele. Gli esperti si interrogano su come migliorare le misure di sicurezza, con storie simili che continuano a emergere e tenere il pubblico con il fiato sospeso.

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Gasparri liquida la commissione su Orlandi: “Ho partecipato tre volte, non porterà mai alla verità”

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Gasparri liquida la commissione su Orlandi: “Ho partecipato tre volte, non porterà mai alla verità”

RivelazioneChocSulCasoOrlandi #MisteroIrrisolto Scopri cosa ha dichiarato il senatore Maurizio Gasparri sulla commissione che indaga sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, alimentando dubbi e teorie che potrebbero sconvolgere tutto!

In un’uscita che ha catturato l’attenzione di tutti, il senatore Maurizio Gasparri ha parlato della sua partecipazione alla commissione dedicata al caso di Emanuela Orlandi, la giovane scomparsa nel 1983 che ancora tiene in sospeso l’Italia intera. Con un’affermazione che fa sorgere più domande che risposte, Gasparri ha condiviso i suoi dubbi su cosa potrebbe emergere da queste indagini.

Le parole di Gasparri

“Ci sarò andato tre volte, non porterà mai alla verità.” Questa dichiarazione, pronunciata durante le sedute, ha acceso la curiosità di chi segue il caso, insinuando che forse ci sono ostacoli insormontabili alla luce.

Mentre il mistero di Emanuela Orlandi continua a intrecciare politica, fede e intrighi internazionali, le parole di Gasparri invitano a riflettere su quanto sia difficile scavare nel passato. Potrebbe esserci molto di più da scoprire, o è solo un vicolo cieco? I dettagli emergenti tengono milioni di persone col fiato sospeso.

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