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Ritorno al Mandrione Tra Criminalità e storia di Roma VIDEO

l ritorno a via del Mandrione: dove storia, degrado e criminalità si incontrano
Via del Mandrione non è una strada qualsiasi. È un luogo che racconta una storia potente e complessa, un intreccio di monumenti antichi, storie di disperazione e criminalità dilagante. Oggi, dopo anni, sono tornato in questo luogo per mostrarvi una zona di Roma che continua a oscillare tra il fascino del mistero e la dura realtà del degrado.
Inizialmente, durante la Seconda Guerra Mondiale, via del Mandrione divenne il rifugio per gli sfollati e per tutte quelle persone che vivevano in condizioni di estrema povertà. Sotto l’imponente Acquedotto Felice, sorsero baracche e abitazioni abusive, dove le famiglie cercavano di ricostruirsi una vita. Ma le cose cambiarono drasticamente.
Quando queste persone venivano ricollocate nelle case popolari, le loro baracche non rimanevano vuote. Venivano rivendute a individui sempre più problematici, trasformando la zona in un vero e proprio ghetto. La legalità divenne un miraggio, e via del Mandrione divenne un centro di traffici illeciti e crimini gravi.
ia del Mandrione è diventata così un vero e proprio ghetto urbano, dove la legalità è sempre stata fragile e dove, negli anni, si sono susseguiti traffici illeciti, spaccio, furti e crimini ancora più gravi. Nonostante le varie operazioni di sgombero e ricollocazione, la zona ha continuato ad attrarre situazioni di marginalità e abbandono.
Ancora oggi, in questa strada sospesa tra due delle più grandi arterie di Roma, si respira un’atmosfera unica. Passeggiare qui significa camminare in un luogo dove il tempo sembra essersi fermato, dove le rovine dell’acquedotto romano e le baracche fatiscenti convivono, raccontando a chi sa ascoltare una storia difficile e affascinante.
Acquedotto Felice: evidenziato come asse centrale architettonico.
Baraccopoli post-belliche (1944-1955): segnate con simboli di baracche in legno.
Insediamenti abusivi anni ’70-’90: zone grigie attorno alla via.
Casette minime assegnate dal Comune: simboli casette con colore verde tenue.
Ex rifugi antiaerei e bunker (seconda guerra mondiale): icone sotterranee.
Percorso delle bande criminali locali (anni ’80-’90): frecce nere stilizzate tra la via e le adiacenti via Casilina e via Tuscolana.
1944: Arrivo sfollati
1957: Prime demolizioni
1974: Nuovo insediamento abusivo
1989: Maxi operazione anti-droga
2006: Piano di riqualificazione fallito
2020: Ultimo intervento istituzionale
Fonte
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