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Leggere i messaggi eliminati da Whatsapp,ecco come fare

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Leggere i messaggi eliminati da Whatsapp,ecco come fare

Usare i social e la comunicazione digitale a volte può produrre effetti indesiderati , quante volte ci siamo accorti che quello che avevamo scritto non andava bene perchè conteneva un errore o peggio una frase equivoca o imbarazzante?

In genere immediatamente dopo aver inviato il messaggio ci rendiamo conto dell’errore ed rarissimo riuscire ad annullare l’operazione.

Ad esempio su Gmail c’è la possibiltà di annullare entro alcuni secondi l’invio del messaggio di posta elettronica, mentre è da poco che anche sui programmi di messaggistica è stato introdotto un sistema che permette di cancellare il messaggio anche dopo l’invio.

Infatti Whatsapp è da un po’ di tempo che consente di cancellare i messaggi inviati di cui ci siamo pentiti o che vogliamo correggere. Ma tale sistema non è perfetto,anzi con l’applicazione giusta è possibile leggere il messaggio che il nostro amico/partner/conoscente ci ha inviato e poi cancellato.

Come fare? Con le app chiamate Notification Log History, Notification History , Social Log History e via discorrendo , ovvero delle app più o meno simili che permettono di leggere quelle notifiche che ci sono arrivate ma che non siamo riusciti a leggere.E in quel registro ci sono tutte le nostre notifiche , anche quelle dei messaggi eliminati.
Però ci sono dei limiti ; ad esempio se il messaggio inviato e cancellato è arrivato mentre il telefono era spento o senza linea allora non c’è nulla da fare.
E sono visibli solo i primi 100 caratteri che sono più che sufficienti poichè di solito le cose più imbarazzanti sono quelle scritte di impulso e brevi.
Da aggiungere che alcuni dispositivi integrano questa funzione di default ed è accessibile tramite un menu “segreto” (gli Xiaomi hanno questa funzionalià nascosta)

Il consiglio? Contate fino a dieci prima di inviare un messaggio potenzialmente imbarazzante o equivoco,e se proprio non ci riuscite scrivete le cose più delicate alla fine , in questo modo non avete problemi dei 100 caratteri.

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Roma sotto assedio dei borseggiatori: 17 arresti in una settimana durante il Giubileo dei Giovani

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Roma sotto assedio dei borseggiatori: 17 arresti in una settimana durante il Giubileo dei Giovani

Roma – Mentre la Capitale accoglie con entusiasmo decine di migliaia di giovani pellegrini giunti per il Giubileo dei Giovani, un altro “popolo” si muove con strategia e metodo tra stazioni metro e autobus: quello dei borseggiatori. Solo nell’ultima settimana sono stati 17 gli arresti effettuati dai carabinieri, impegnati a pieno regime nel contrasto a uno dei crimini più radicati e persistenti del tessuto urbano romano.

La situazione non è una novità: dall’inizio del 2025 sono stati 187 i ladri fermati, confermando un dato stabile rispetto agli anni precedenti. Secondo il report sulla sicurezza Univ-Censis, nel 2024 si sono registrati 33.455 borseggi a Roma, con un incremento del 68% rispetto al 2019, complice anche l’aumento dei flussi turistici post-pandemia.

Negli ultimi arresti si conferma un quadro già noto alle forze dell’ordine: molte delle persone fermate sono di origine sudamericana o appartenenti a comunità rom, spesso senza alcuna altra occupazione e con numerosi precedenti. Tra i 17 arresti della scorsa settimana spiccano diverse donne, alcune incinte, strategicamente impiegate perché meno sospette e più difficili da trattenere in carcere.

Non si tratta solo di furti “con destrezza”. I carabinieri segnalano che, quando scoperti, i borseggiatori possono reagire con forza, arrivando a spintonare le vittime o – in casi estremi – a spruzzare spray urticante per fuggire, creando panico tra i passeggeri. Un’escalation di violenza che rende il fenomeno ancora più pericoloso, soprattutto in un periodo in cui la città è piena di visitatori giovanissimi.

Le bande di borseggiatori, spesso recidive e libere dopo poche ore dal fermo, agiscono perché sanno di poterlo fare quasi impunemente. Serve un lavoro di squadra tra repressione, prevenzione e giustizia. Non si può continuare a tollerare che la maternità venga usata come scudo legale, che interi gruppi vivano stabilmente di reati e che il turismo – risorsa vitale per la città – venga minato da un senso diffuso di insicurezza.

Il Giubileo è un’occasione di fede, ma anche di visibilità internazionale. Roma deve dimostrare di saper proteggere i suoi ospiti, di meritare la fiducia di chi la visita e di avere il coraggio di affrontare il problema per quello che è: sistemico, organizzato, e inaccettabile.

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Rapina a mano armata per 70 euro: 35enne bloccato dai militari a Civitavecchia

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Rapina a mano armata per 70 euro: 35enne bloccato dai militari a Civitavecchia

CIVITAVECCHIA – Momenti di tensione ieri in un minimarket del centro di Civitavecchia, dove si è consumata una rapina a mano armata. Un uomo di 35 anni, cittadino italiano, si è introdotto nell’esercizio commerciale armato di coltello e, dopo aver minacciato la cassiera, si è fatto consegnare l’intero incasso della giornata, pari a 70 euro. Subito dopo, ha tentato la fuga per le vie limitrofe, sperando di far perdere le proprie tracce.

L’allarme al 112 ha attivato immediatamente i carabinieri della Compagnia di Civitavecchia, che sono riusciti a rintracciare e bloccare il malvivente poco distante dal luogo della rapina. Il denaro è stato interamente recuperato e restituito al titolare del minimarket. L’uomo è stato arrestato con l’accusa di rapina aggravata.

Sempre sul litorale a nord di Roma, a Santa Marinella, un altro intervento dei militari ha permesso di sventare un tentativo di furto. Nei pressi di viale Guglielmo Marconi, i carabinieri hanno notato un individuo armeggiare con un ciclomotore parcheggiato. Alla vista della pattuglia, l’uomo ha tentato la fuga a piedi, ma è stato rapidamente raggiunto e fermato.

L’autore del tentato furto, un italiano di 42 anni, è stato denunciato in stato di libertà. Anche in questo caso, il mezzo è stato restituito al legittimo proprietario.

Due episodi distinti ma collegati dalla prontezza e dall’efficacia dell’intervento dei carabinieri, che hanno evitato conseguenze peggiori e garantito la restituzione dei beni sottratti ai legittimi proprietari.

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