Cronaca
ROMA Niente Finanza da CasaPound. Iannone: “Da noi nessuna minaccia”

ROMA Niente Finanza da CasaPound. Salta il blitz della Guardia di Finanza nella sede di CasaPound.
ROMA Niente Finanza da CasaPound. Il presidente di CasaPound Italia Gianluca Iannone spiega quanto successo: “Nessuno sgombero in vista per CasaPound. Nessun danno erariale, nessuna minaccia alla Finanza. Lasciano sgomenti le ricostruzioni fantasiose di quanto accaduto. O meglio, quanto non accaduto, ieri in via Napoleone III. Come Cpi ci siamo limitati a concordare le modalità per un controllo che avvenisse nel rispetto dei diritti e della sicurezza delle famiglie in grave stato di emergenza abitativa che vi risiedono dal 2003. Ci siamo resi conto però che non era possibile garantire minime condizioni di dignità per i residenti vista l’inopportuna presenza di una folla di telecamere. Quindi ci siamo limitati a chiedere che si rinviasse il controllo ad altra data. D’altra parte CasaPound non ha nulla da nascondere. Anzi è nel nostro interesse che si faccia questo controllo perché è il modo per dimostrare che il movimento, avendo solo sede legale nel palazzo ed esplicando l’attività politica in senso stretto nelle sezioni sul territorio, non ha recato danni alle casse dello Stato. Mentre i locali di via Napoleone III sono utilizzati in via esclusiva per l’emergenza abitativa. Naturalmente non accetteremo mai che questo nostro pur legittimo interesse entri in conflitto con la dignità e i diritti degli italiani che, proprio grazie all’azione di Cpi, hanno trovato casa in uno stabile che era abbandonato da decenni e che prima del nostro ingresso giaceva inutilizzato e nel degrado più assoluto”.
LA SINDACA RAGGI COMMENTA L’OPERAZIONE SVOLTA DAI CARABINIERI A OSTIA
Cronaca
Blitz della Guardia di Finanza. Sequestrati 50 kg di Cocaina

Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno sequestrato, presso il porto di Civitavecchia, un carico di
cocaina occultato all’interno di un container refrigerato in arrivo dall’Ecuador.
Nel corso dei normali controlli svolti nell’area portuale, le “fiamme gialle” del Gruppo di Civitavecchia hanno notato un gruppo di persone a piedi che si aggiravano nei pressi della banchina. Dopo l’intimazione dell’alt, il gruppo si è dato alla fuga e, poco distante, i militari hanno rinvenuto tre borsoni contenenti 45 panetti di cocaina, per un peso complessivo di circa 50 chilogrammi. Secondo le stime, il carico avrebbe potuto fruttare sulle piazze di spaccio ricavi per circa 5 milioni di euro.
Il procedimento penale è attualmente in fase di indagini preliminari e, in attesa di giudizio definitivo, si applica la presunzione di non colpevolezza. L’operazione si inserisce nel più ampio quadro delle attività di contrasto alla criminalità organizzata e al narcotraffico internazionale condotte dalla Guardia di Finanza all’interno degli spazi portuali, quale presidio permanente a tutela della sicurezza economica e della salute pubblica.
Cronaca
Bomba sotto casa del boss Demce: è guerra aperta nella Roma criminale!

Un ordigno artigianale è stato piazzato lo scorso 15 luglio sotto casa di Elvis Demce, boss albanese legato alla criminalità romana. L’intervento degli artificieri ha evitato l’esplosione, ma il messaggio è chiaro: un avvertimento pesante diretto a uno dei personaggi più discussi del sottobosco criminale capitolino.
Il giorno prima dell’attentato, un’inchiesta dei carabinieri aveva portato all’arresto di 14 persone, ricostruendo anche il ruolo di Demce in un sequestro organizzato tramite un gruppo di sudamericani. Gli stessi che, poco dopo, sarebbero stati coinvolti nella gambizzazione di Giancarlo Tei, ex alleato di Demce oggi latitante.
Le ipotesi investigative parlano di una possibile faida interna tra i reduci della “batteria di Ponte Milvio”, legata al defunto Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik. Tanti anche i nemici esterni: da Giuseppe Molisso del clan Senese a Ermal Arapaj.
Demce, condannato in via definitiva a 15 anni, è detenuto ad Ascoli, dove è in cura per problemi psichiatrici certificati da 17 perizie. Ora la Direzione Distrettuale Antimafia vuole capire: è un nuovo capitolo della guerra criminale o qualcuno teme che il boss voglia collaborare?
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