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Monitoraggio sulla criticità degli impianti termici della città

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Monitoraggio sulla criticità degli impianti termici della città

Il Campidoglio ha fatto sapere di aver avviato un monitoraggio sugli impianti termini di Roma, soggetti a criticità

Gli impianti termici di proprietà di Roma Capitale sono 2.413, di cui 1.068 sono quelli che afferiscono a scuole o Istituti scolastici. L’Amministrazione Capitolina ha aderito alla convenzione Consip SIE3, che garantisce un livello di comfort prestabilito unitamente ad un risparmio sui consumi per 2.225 impianti della città.

All’atto dell’accensione degli impianti sono state rilevate 27 criticità sui 2.225 impianti affidati alla Convenzione Consip SIE3 (pari a circa l’1,2% del totale), e 42 sugli impianti del patrimonio ERP (pari a circa il 22% del totale).

Ad oggi sugli impianti in Convenzione sono state rilevate complessivamente circa 30 criticità che hanno dato luogo a diverse segnalazioni. Tra esse, 5 sono ancora in attesa di essere risolte definitivamente.

Nell’impianto di riscaldamento ERP in via Diego Angeli 140, è stata sostituita la caldaia e, in seguito all’operazione, è stata registrata la presenza di una valvola di adduzione del gas bloccata che impedisce l’alimentazione della centrale termica. Le dimensioni della valvola sono tuttavia tali da non renderla disponibile immediatamente sul mercato motivo per cui è stata già ordinata direttamente alla fabbrica che la produrrà appositamente. Lo riferisce il Campidoglio.

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Guerra dei clan: omicidio di Gioacchini davanti all’asilo dei figli, 30 anni a Di Giovanni

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Guerra dei clan: omicidio di Gioacchini davanti all’asilo dei figli, 30 anni a Di Giovanni

#MafiaInedita #DelittoSconvolgente Hai mai immaginato un omicidio legato alla mafia proprio fuori da un asilo nido, dove un padre innocente aveva appena salutato i suoi figli? Scopri i dettagli di questa storia che tiene l’Italia col fiato sospeso!

Il Fatto Che Ha Scioccato Tutti

Immaginate la scena: Andrea Gioacchini, un padre come tanti, accompagna i suoi figli all’asilo nido e, in un attimo, la sua vita viene spezzata da un atto di violenza brutale. Tre persone sono state condannate per questo omicidio, un caso che ha catturato l’attenzione di tutti per la sua ferocia e per le sue implicazioni oscure.

I Legami Nascosti con la Mafia

Ma cosa c’è dietro questo delitto? Secondo la procura, si tratta di un episodio mafioso, orchestrato da individui vicini al clan Senese e alla leggendaria Banda della Magliana. Queste connessioni fanno emergere un mondo sotterraneo di potere e vendette, lasciando tutti a chiedersi: quanto ancora ci sfugge di questi clan invisibili? È un intreccio di crimine che potrebbe svelare segreti inaspettati.

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I tre killer e i loro mandanti: una sentenza che rivela tutto

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I tre killer e i loro mandanti: una sentenza che rivela tutto

#SvelatoLomicidioCheHaSconvoltoRoma Chi sono i boss della Magliana che hanno orchestrato un’esecuzione brutale sotto gli occhi dei bambini? #Omicidio #Magliana #CronacaNera

Le Prime Condanne Shock

Dopo anni di indagini serrate, il tribunale di Roma ha emesso le prime sentenze per l’omicidio di Andrea Gioacchini, freddato a colpi di pistola il 10 gennaio 2019 proprio davanti all’asilo dei suoi figli. Ugo Di Giovanni ed Emiliano Sollazzo sono stati condannati a 30 anni ciascuno, etichettati come i mastermind dietro l’agguato, mentre Fabrizio Olivani, l’uomo accusato di aver premuto il grilletto, si è beccato 20 anni. Immagina lo shock: un delitto in pieno giorno in un quartiere noto per i suoi clan rivali, che ora porta alla luce oscuri legami mafiosi.

La Ricostruzione dell’Agguato

Gli inquirenti hanno rivelato dettagli agghiaccianti su come Gioacchini sia stato raggiunto da tre proiettili di calibro 7,65 mentre era al volante della sua Toyota, parcheggiata in via Castiglion Fibocchi. Secondo l’accusa, Olivani era appostato su uno scooter, in attesa che la vittima accompagnasse i suoi bambini. Ha fatto fuoco quattro volte: tre colpi hanno centrato Gioacchini alla testa, mandibola e spalla, mentre il quarto ha ferito la sua compagna all’inguine. Gioacchini, un uomo con un passato da sorvegliato speciale e una lista infinita di reati come spaccio e usura, è morto poco dopo in ospedale. Ma cosa ha spinto a un piano così calcolato? Intercettazioni e testimonianze stanno svelando i retroscena.

Il Movente Dietro il Delitto

E se ti dicessimo che questo omicidio era una mossa da vero film mafioso per conquistare il controllo della Magliana? Le motivazioni, secondo la Direzione distrettuale antimafia, ruotano intorno a una lotta per il potere in una zona storicamente contesa dai clan. Di Giovanni, figlio di un boss camorrista, e Sollazzo avrebbero pianificato tutto con mesi di anticipo, fornendo a Olivani l’arma e lo scooter per l’esecuzione. Olivani, a quanto emerso, aveva spiato le abitudini della vittima per giorni, trasformando un atto quotidiano in un’imboscata letale. Un delitto dimostrativo, dicono gli investigatori, per riaffermare la supremazia criminale in un quartiere dove ogni mossa è sotto controllo. Chi pensava che la Magliana fosse solo un quartiere tranquillo?

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