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ROMA RIFIUTI Nuovo anno, vecchi problemi…

ROMA RIFIUTI Nuovo anno, vecchi problemi. E’ proprio il caso di dirlo. Cumuli di rifiuti infatti stazionano da giorni fuori dai cassonetti.
ROMA RIFIUTI Nuovo anno, vecchi problemi. Il nuovo anno nelle strade di Roma si è aperto nella stessa maniera con cui si è concluso il 2018. Cumuli di rifiuti stazionano ormai da giorni fuori dai cassonetti. La situazione è resa ancora più allarmante a causa dei roghi di cassonetti. Tra Natale e Santo Stefano sono stati censiti 15 episodi, e poi la notte di Capodanno con circa 160 interventi dei vigili del fuoco. Bruciano sacchetti dei rifiuti e bidoni soprattutto in periferia. Le zone più colpite sono i quartieri di Centocelle, della Magliana, il Tuscolano e quelli compresi dei Municipi III e VI. Per adesso non ci sono riscontri che si tratti di incendi dolosi, la notte di Capodanno per innescare i roghi potrebbe essere bastato anche il semplice contatto delle fiamme prodotte da bengala e fontane con i sacchetti di plastica per far divampare le fiamme.
AMA NEL MIRINO DEL CAMPIDOGLIO
Dal Campidoglio nei giorni scorsi è trapelata l’irritazione del Movimento 5 Stelle nei confronti di Ama, la municipalizzata dei rifiuti, ma si tratta di una societa’ detenuta al 100% dal Comune, di cui è la stessa Giunta a nominare il vertice. L’ostacolo principale resta la fragilità del ciclo di raccolta e smaltimento che ora può contare solamente su tre impianti di trattamento nella Capitale. Le feste di Natale, con picchi di 100 tonnellate in più sulla media quotidiana, hanno mostrato come il nuovo assetto disegnato da Campidoglio e Regione Lazio – con conferimenti di indifferenziato nei Tmb di Aprilia a Viterbo a sostituire quello andato distrutto al Salario – sembra non reggere nei momenti più delicati. Dai prossimi giorni si verificherà se lo sarà almeno per l’ordinario.
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Il turismo che non vogliamo. “Stop ai viaggi organizzati lungo il confine di Gaza”

Denunciamo con sdegno la promozione, da parte di alcune note agenzie turistiche internazionali, di “tour della realtà” al confine con Gaza, trasformando la tragedia umana della popolazione palestinese in un’attrazione turistica. Siamo di fronte a un’operazione cinica e inaccettabile, che sfrutta la sofferenza e la distruzione provocate da mesi di guerra per offrire “esperienze forti” a pagamento, con pacchetti che promettono scorci di città bombardate e la possibilità di “vedere con i propri occhi il confine con Gaza”.
Il tutto mentre la popolazione palestinese è sottoposta a bombardamenti, assedi, fame e deportazioni. Questa mercificazione del dolore umano è un oltraggio alla memoria delle vittime, una forma moderna di pornografia bellica, che contribuisce a normalizzare l’occupazione, la violenza e la disumanizzazione di un intero popolo.
Mentre la comunità internazionale dovrebbe mobilitarsi per il cessate il fuoco immediato e il riconoscimento dei diritti del popolo palestinese, c’è chi specula sulla guerra come se fosse un set cinematografico. È il riflesso più degradato di un sistema che fa profitto anche sulle macerie. Chiediamo l’immediata rimozione di questi “tour” dai portali di viaggio internazionali e l’apertura di un dibattito pubblico sull’etica del turismo nei contesti di conflitto.
Alcuni siti che promuovono questi viaggi sono tra i più visitati al mondo e contribuiscono a una narrazione tossica, che presenta solo un lato della guerra, legittimando l’occupazione e criminalizzando le vittime. Esprimiamo piena solidarietà al popolo palestinese e continueremo a battersi, in Italia e in Europa, contro il genocidio in corso a Gaza e contro ogni tentativo di strumentalizzarne il dramma. La guerra non è uno spettacolo. La morte non è un souvenir. Il turismo dell’orrore è complicità con il genocidio!”. Lo dichiara Giovanni Barbera della Direzione nazionale di Rifondazione Comunista.
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Art of play Roma e il lavoratore preso a pugni senza contratto. La risposta ufficiale della mostra

L’organizzazione della mostra Art of Play desidera esprimere innanzitutto il proprio rammarico per l’episodio recentemente avvenuto presso l’esposizione in corso a Roma.
Dopo il pugno ricevuto che ha fatto il giro del web, arriva la nota ufficiale dell’azienda.
“Art of Play si avvale di agenzie esterne specializzate per l’ingaggio di performer e figuranti, tra cui la persona coinvolta nell’episodio. L’organizzazione di Art of Play ha un rapporto regolare con queste agenzie, pertanto non è direttamente coinvolta nei rapporti tra le agenzie e i lavoratori. Art of Play esprime ancora una volta vicinanza alla performer e si impegna a verificare eventuali irregolarità in sede appropriata”.
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