Cronaca
VIGILI del FUOCO Incendi rifiuti 10% del totale dei roghi

Incendi rifiuti 10% del totale dei roghi. “Dai nostri archivi risulta che una media del 10% degli interventi effettuati dai vigili del fuoco per incendi riguardano il problema dei rifiuti”. Questo quanto dichiarato dal capo del Corpo dei vigili del fuoco Fabio Dattilo davanti alla Commissione d’inchiesta sul fenomeno dei rifiuti.
Incendi rifiuti 10% del totale dei roghi. Nel 2017, ha spiegato Dattilo, su circa 300.000 interventi (circa il 30% del totale) 23.000 hanno riguardato i roghi dei rifiuti. 2.000 in meno dell’anno prima quando furono 25.000 a fronte di circa 260.000 interventi totali. Dai dati emerge che negli ultimi 25 anni le regioni che hanno fatto registrare il maggior numero di incendi di questo tipo sono Sicilia, Campania e Lazio. Dal punto di vista delle province in testa c’è quella di Napoli seguita da Roma, Palermo, Reggio Calabria, Catania, Caserta, Bari, Messina e Torino.
Quanto alla densità di interventi rispetto all’estensione di regioni e province è la Campania ad essere la regione con maggiore densità di roghi di rifiuti, con le province di Napoli e Caserta ai primi due posti seguite da quelle di Reggio Calabria, Bari e Milano, dove proprio nel 2018 si sono registrati diversi roghi. Dattilo ha ricordato inoltre che i vigili del fuoco effettuano ogni anno 800.000 interventi di soccorso tecnico urgente per alluvioni, dissesti statici, esplosioni, frane, fughe di gas, incendi, incidenti stradali, soccorso a persone e animali, incidenti aeroportuali e portuali con un organico di 33.000 unità e “nonostante manchino circa 3.500 unità per completare l’organico previsto”.
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Cronaca
Blitz della Guardia di Finanza. Sequestrati 50 kg di Cocaina

Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno sequestrato, presso il porto di Civitavecchia, un carico di
cocaina occultato all’interno di un container refrigerato in arrivo dall’Ecuador.
Nel corso dei normali controlli svolti nell’area portuale, le “fiamme gialle” del Gruppo di Civitavecchia hanno notato un gruppo di persone a piedi che si aggiravano nei pressi della banchina. Dopo l’intimazione dell’alt, il gruppo si è dato alla fuga e, poco distante, i militari hanno rinvenuto tre borsoni contenenti 45 panetti di cocaina, per un peso complessivo di circa 50 chilogrammi. Secondo le stime, il carico avrebbe potuto fruttare sulle piazze di spaccio ricavi per circa 5 milioni di euro.
Il procedimento penale è attualmente in fase di indagini preliminari e, in attesa di giudizio definitivo, si applica la presunzione di non colpevolezza. L’operazione si inserisce nel più ampio quadro delle attività di contrasto alla criminalità organizzata e al narcotraffico internazionale condotte dalla Guardia di Finanza all’interno degli spazi portuali, quale presidio permanente a tutela della sicurezza economica e della salute pubblica.
Cronaca
Bomba sotto casa del boss Demce: è guerra aperta nella Roma criminale!

Un ordigno artigianale è stato piazzato lo scorso 15 luglio sotto casa di Elvis Demce, boss albanese legato alla criminalità romana. L’intervento degli artificieri ha evitato l’esplosione, ma il messaggio è chiaro: un avvertimento pesante diretto a uno dei personaggi più discussi del sottobosco criminale capitolino.
Il giorno prima dell’attentato, un’inchiesta dei carabinieri aveva portato all’arresto di 14 persone, ricostruendo anche il ruolo di Demce in un sequestro organizzato tramite un gruppo di sudamericani. Gli stessi che, poco dopo, sarebbero stati coinvolti nella gambizzazione di Giancarlo Tei, ex alleato di Demce oggi latitante.
Le ipotesi investigative parlano di una possibile faida interna tra i reduci della “batteria di Ponte Milvio”, legata al defunto Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik. Tanti anche i nemici esterni: da Giuseppe Molisso del clan Senese a Ermal Arapaj.
Demce, condannato in via definitiva a 15 anni, è detenuto ad Ascoli, dove è in cura per problemi psichiatrici certificati da 17 perizie. Ora la Direzione Distrettuale Antimafia vuole capire: è un nuovo capitolo della guerra criminale o qualcuno teme che il boss voglia collaborare?
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