Cronaca
ROMA PORTO Tre tifosi ospiti arrestati per scontri durante la gara

ROMA PORTO Tre tifosi ospiti arrestati per scontri durante la gara.
ROMA PORTO Tre tifosi ospiti arrestati per scontri durante la gara. Valida per l’andata degli ottavi di Champions League e in programma ieri sera alle 21 allo stadio Olimpico, vi hanno assistito 54.604 spettatori.
Uno di essi, tifoso giallorosso presente in Curva Sud, alle ore 19.40, è stato sanzionato dopo essere stato trovato in possesso di una modica quantità di sostanza stupefacente. Alle 22.30, invece, le due tifoserie hanno dato luogo ad accesi scontri verbali. Nel corso di essi, un gruppo di supporters ospiti, che stazionavano in Curva Nord, ha provato a superare la barriera fissa che divide il settore da quello occupato dai rivali. Fortunatamente, il cordone degli steward posto a protezione ha fatto naufragare l’iniziativa.
Nella circostanza, gli agenti di polizia intervenuti e uno steward sono stati aggrediti a calci e pugni da tre tifosi del Porto. Due dei quali sono stati subito bloccati e arrestati, dagli agenti del commissariato Prati, per lesione e resistenza a Pubblico Ufficiale. Il terzo, invece, si è dato alla fuga, ma l’attenta visione delle immagini delle telecamere presenti all’interno dello Stadio ha permesso agli stessi agenti di identificarlo, rintracciarlo e arrestarlo, per i medesimi reati. I tre sono stati inoltre sottoposti a provvedimento di DASPO.
Si è registrato anche il danneggiamento di alcune vetture dell’Atac destinate al trasporto dei tifosi portoghesi.
Cronaca
Blitz della Guardia di Finanza. Sequestrati 50 kg di Cocaina

Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno sequestrato, presso il porto di Civitavecchia, un carico di
cocaina occultato all’interno di un container refrigerato in arrivo dall’Ecuador.
Nel corso dei normali controlli svolti nell’area portuale, le “fiamme gialle” del Gruppo di Civitavecchia hanno notato un gruppo di persone a piedi che si aggiravano nei pressi della banchina. Dopo l’intimazione dell’alt, il gruppo si è dato alla fuga e, poco distante, i militari hanno rinvenuto tre borsoni contenenti 45 panetti di cocaina, per un peso complessivo di circa 50 chilogrammi. Secondo le stime, il carico avrebbe potuto fruttare sulle piazze di spaccio ricavi per circa 5 milioni di euro.
Il procedimento penale è attualmente in fase di indagini preliminari e, in attesa di giudizio definitivo, si applica la presunzione di non colpevolezza. L’operazione si inserisce nel più ampio quadro delle attività di contrasto alla criminalità organizzata e al narcotraffico internazionale condotte dalla Guardia di Finanza all’interno degli spazi portuali, quale presidio permanente a tutela della sicurezza economica e della salute pubblica.
Cronaca
Bomba sotto casa del boss Demce: è guerra aperta nella Roma criminale!

Un ordigno artigianale è stato piazzato lo scorso 15 luglio sotto casa di Elvis Demce, boss albanese legato alla criminalità romana. L’intervento degli artificieri ha evitato l’esplosione, ma il messaggio è chiaro: un avvertimento pesante diretto a uno dei personaggi più discussi del sottobosco criminale capitolino.
Il giorno prima dell’attentato, un’inchiesta dei carabinieri aveva portato all’arresto di 14 persone, ricostruendo anche il ruolo di Demce in un sequestro organizzato tramite un gruppo di sudamericani. Gli stessi che, poco dopo, sarebbero stati coinvolti nella gambizzazione di Giancarlo Tei, ex alleato di Demce oggi latitante.
Le ipotesi investigative parlano di una possibile faida interna tra i reduci della “batteria di Ponte Milvio”, legata al defunto Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik. Tanti anche i nemici esterni: da Giuseppe Molisso del clan Senese a Ermal Arapaj.
Demce, condannato in via definitiva a 15 anni, è detenuto ad Ascoli, dove è in cura per problemi psichiatrici certificati da 17 perizie. Ora la Direzione Distrettuale Antimafia vuole capire: è un nuovo capitolo della guerra criminale o qualcuno teme che il boss voglia collaborare?
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