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Cronaca

OSTIA Donna dà fuoco alla casa e uccide la madre

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OSTIA Donna dà fuoco alla casa e uccide la madre

OSTIA Donna dà fuoco alla casa e uccide la madre.

OSTIA Donna dà fuoco alla casa e uccide la madre. La donna era da sola in casa quando l’anziana madre, rientrata per prendere degli oggetti, è rimasta intrappolata dalle fiamme ed è morta carbonizzata. La figlia, una 50enne con problemi psichici, è stata poi arrestata dai carabinieri del Nucleo radiomobile di Ostia, che l’hanno trovata vagante in strada. Per il momento è accusata di incendio volontario e di morte di una persona come conseguenza di altro delitto.

L’episodio si è verificato ieri sera a Ostia, al secondo piano di uno stabile di 12 appartamenti in via delle Azzorre. Per precauzione, i Vigili del Fuoco ne hanno fatto evacuare gli abitanti, in modo da poter verificare la stabilità dell’edificio. L’allarme e’ scattato poco dopo le 19, facendo subito giungere sul posto, oltre ai pompieri, i poliziotti del commissariato Lido e i carabinieri della Compagnia di Ostia. Ai VF è bastato poco per spegnere le fiamme nell’appartamento al secondo piano, al cui interno hanno scoperto il cadavere di una donna 80enne, originaria di Torre del Greco.

Una coppia di coniugi, abitante nell’appartamento sovrastante il teatro dell’incendio, è stata invece portata all’ospedale ‘Grassi‘ per sintomi da intossicazione da fumo. I Carabinieri hanno immediatamente attivato le ricerche della 50enne figlia della vittima, rintracciata poco dopo mentre vagava in stato confusionale in strada. A lei i militari hanno subito attribuito la responsabilità dell’incendio: di recente era stata infatti denunciata per comportamenti vessatori nei confronti della madre.

LEGGI ANCHE IL PUSHER 33ENNE ARRESTATO IN ZONA… 

Cronaca

Blitz della Guardia di Finanza. Sequestrati 50 kg di Cocaina

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Blitz della Guardia di Finanza. Sequestrati 50 kg di Cocaina

Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno sequestrato, presso il porto di Civitavecchia, un carico di
cocaina occultato all’interno di un container refrigerato in arrivo dall’Ecuador.

Nel corso dei normali controlli svolti nell’area portuale, le “fiamme gialle” del Gruppo di Civitavecchia hanno notato un gruppo di persone a piedi che si aggiravano nei pressi della banchina. Dopo l’intimazione dell’alt, il gruppo si è dato alla fuga e, poco distante, i militari hanno rinvenuto tre borsoni contenenti 45 panetti di cocaina, per un peso complessivo di circa 50 chilogrammi. Secondo le stime, il carico avrebbe potuto fruttare sulle piazze di spaccio ricavi per circa 5 milioni di euro.

Il procedimento penale è attualmente in fase di indagini preliminari e, in attesa di giudizio definitivo, si applica la presunzione di non colpevolezza. L’operazione si inserisce nel più ampio quadro delle attività di contrasto alla criminalità organizzata e al narcotraffico internazionale condotte dalla Guardia di Finanza all’interno degli spazi portuali, quale presidio permanente a tutela della sicurezza economica e della salute pubblica.

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Cronaca

Bomba sotto casa del boss Demce: è guerra aperta nella Roma criminale!

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Bomba sotto casa del boss Demce: è guerra aperta nella Roma criminale!

Un ordigno artigianale è stato piazzato lo scorso 15 luglio sotto casa di Elvis Demce, boss albanese legato alla criminalità romana. L’intervento degli artificieri ha evitato l’esplosione, ma il messaggio è chiaro: un avvertimento pesante diretto a uno dei personaggi più discussi del sottobosco criminale capitolino.

Il giorno prima dell’attentato, un’inchiesta dei carabinieri aveva portato all’arresto di 14 persone, ricostruendo anche il ruolo di Demce in un sequestro organizzato tramite un gruppo di sudamericani. Gli stessi che, poco dopo, sarebbero stati coinvolti nella gambizzazione di Giancarlo Tei, ex alleato di Demce oggi latitante.

Le ipotesi investigative parlano di una possibile faida interna tra i reduci della “batteria di Ponte Milvio”, legata al defunto Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik. Tanti anche i nemici esterni: da Giuseppe Molisso del clan Senese a Ermal Arapaj.

Demce, condannato in via definitiva a 15 anni, è detenuto ad Ascoli, dove è in cura per problemi psichiatrici certificati da 17 perizie. Ora la Direzione Distrettuale Antimafia vuole capire: è un nuovo capitolo della guerra criminale o qualcuno teme che il boss voglia collaborare?

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