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Bussetti sullo studio della Storia alla Maturità

Bussetti sullo studio della Storia alla Maturità
Il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti ha voluto scrivere e inviare una lettera a La Repubblica, ecco cosa c’è scritto all’interno:
“Lo studio della storia è fondamentale e non abbiamo alcuna intenzione di eliminarlo dalla formazione degli studenti: il Ministero dell’Istruzione non ha alcuna intenzione di penalizzare una disciplina come la storia, fondamentale per la crescita di cittadini responsabili e consapevoli. Non ci sarà alcuna penalizzazione nemmeno nell’esame di Stato. Anzi. La storia sarà presente nelle prove di giugno. È il mandato che ho dato personalmente al gruppo di lavoro incaricato di predisporre le tracce di Italiano. Il 19 febbraio scorso i nostri studenti hanno avuto la possibilità di misurarsi con una simulazione della prima prova scritta della maturità. I testi proposti dimostrano ciò che dicevo poco fa: la storia non è mancata e non mancherà nelle tracce. E potrà essere proposta, in modo trasversale, non in una sola tipologia di prova, come accadeva prima, ma in più tracce. Nell’analisi e nell’interpretazione di un testo letterario, come anche nell’analisi e nella produzione di un testo argomentativo”.
“I primi dati sulle scelte dei maturandi relative alle simulazioni di qualche giorno fa ci dicono che i ragazzi si sono ‘distribuiti’ su più prove, non c’è stata una polarizzazione rispetto a una specifica tipologia. Le tracce di argomento storico erano più di una e sono state affrontate e apprezzate da moltissimi ragazzi. Questo vuol dire, in sintesi, che gli studenti hanno potuto affrontare temi storici più che in passato. I giovani sono il futuro del Paese. Vogliamo per loro un’educazione di qualità”.
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Il turismo che non vogliamo. “Stop ai viaggi organizzati lungo il confine di Gaza”

Denunciamo con sdegno la promozione, da parte di alcune note agenzie turistiche internazionali, di “tour della realtà” al confine con Gaza, trasformando la tragedia umana della popolazione palestinese in un’attrazione turistica. Siamo di fronte a un’operazione cinica e inaccettabile, che sfrutta la sofferenza e la distruzione provocate da mesi di guerra per offrire “esperienze forti” a pagamento, con pacchetti che promettono scorci di città bombardate e la possibilità di “vedere con i propri occhi il confine con Gaza”.
Il tutto mentre la popolazione palestinese è sottoposta a bombardamenti, assedi, fame e deportazioni. Questa mercificazione del dolore umano è un oltraggio alla memoria delle vittime, una forma moderna di pornografia bellica, che contribuisce a normalizzare l’occupazione, la violenza e la disumanizzazione di un intero popolo.
Mentre la comunità internazionale dovrebbe mobilitarsi per il cessate il fuoco immediato e il riconoscimento dei diritti del popolo palestinese, c’è chi specula sulla guerra come se fosse un set cinematografico. È il riflesso più degradato di un sistema che fa profitto anche sulle macerie. Chiediamo l’immediata rimozione di questi “tour” dai portali di viaggio internazionali e l’apertura di un dibattito pubblico sull’etica del turismo nei contesti di conflitto.
Alcuni siti che promuovono questi viaggi sono tra i più visitati al mondo e contribuiscono a una narrazione tossica, che presenta solo un lato della guerra, legittimando l’occupazione e criminalizzando le vittime. Esprimiamo piena solidarietà al popolo palestinese e continueremo a battersi, in Italia e in Europa, contro il genocidio in corso a Gaza e contro ogni tentativo di strumentalizzarne il dramma. La guerra non è uno spettacolo. La morte non è un souvenir. Il turismo dell’orrore è complicità con il genocidio!”. Lo dichiara Giovanni Barbera della Direzione nazionale di Rifondazione Comunista.
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Art of play Roma e il lavoratore preso a pugni senza contratto. La risposta ufficiale della mostra

L’organizzazione della mostra Art of Play desidera esprimere innanzitutto il proprio rammarico per l’episodio recentemente avvenuto presso l’esposizione in corso a Roma.
Dopo il pugno ricevuto che ha fatto il giro del web, arriva la nota ufficiale dell’azienda.
“Art of Play si avvale di agenzie esterne specializzate per l’ingaggio di performer e figuranti, tra cui la persona coinvolta nell’episodio. L’organizzazione di Art of Play ha un rapporto regolare con queste agenzie, pertanto non è direttamente coinvolta nei rapporti tra le agenzie e i lavoratori. Art of Play esprime ancora una volta vicinanza alla performer e si impegna a verificare eventuali irregolarità in sede appropriata”.
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