Cronaca
ROMA Il nuovo dossier sulle occupazioni: 22 immobili da sgomberare

ROMA Il nuovo dossier sulle occupazioni. Palazzi pericolanti, altri su cui pendono sentenze milionarie o decreti di sequestro. Poi la galassia delle occupazioni legate alla sinistra. Centri sociali a rischio di sfratto che si sono messi in rete per dire “no” alla linea sugli sgomberi del Viminale a guida leghista di Matteo Salvini.
Una protesta contro le note inviate dalla questura alla prefettura sul nuovo dossier sulle occupazioni dove vengono descritti come ritrovi per “antagonisti” o per “criticità legate alla presenza di spaccio di sostanze stupefacenti”. Le forze dell’ordine sono pronte a sgomberare ventidue immobili dove vivono più di 2.000 persone. Nella lista, già stilata, tra gli stabili da liberare non c’è la sede di CasaPound. Ora è però possibile sapere in base a quali criteri sono state stabilite le priorità. Un nuovo documento in possesso di Repubblica mette in fila le relazioni della polizia, dei vigili del fuoco e gli atti firmati dai giudici del tribunale civile.
IL CIRCUITO ANTAGONISTA
Nelle schede della prefettura la parola “antagonista” torna più volte. Si parte dal Nuovo cinema Palazzo, a San Lorenzo. Scrive la Questura: “All’interno vi si svolgono riunioni e assemblee tra esponenti di diverse realtà antagoniste provenienti anche da altre province”. Nel mirino anche l’immobile di viale delle Province: “Svolge un ruolo propulsivo all’interno del circuito antagonista”. In via Gian Maria Volonté, nel III Municipio, “dimorano alcuni leader dei Blocchi precari metropolitani”. Per le forze dell’ordine risulterebbe “antagonista” anche l’associazione dell’Ex Lavanderia che si trova in un padiglione del vecchio manicomio Santa Maria della Pietà. “Anarchici” invece la Biblioteca abusiva metropolitana di via dei Castani, a Centocelle. Come detto nell’elenco spicca l’assenza del palazzo occupato da CasaPound. Assenza pesante ma che potrebbe essere cancellata dall’inchiesta aperta dalla procura della Corte dei Conti.
LO SPACCIO
Come si legge nei report della Questura, degrado e smercio di stupefacenti nel cinema Palazzo e in viale delle Province. In quest’ultimo stabile “segnalate criticità legate a episodi delittuosi tra cui uno stupro, aggressioni e liti tra occupanti”. Ancora spaccio in via di Torrevecchia 158, in via Collatina 385, in via del Policlinico 137 e via Mattia Battistini 113. In questo elenco inseriti anche i centri sociali Acrobax e Strike.
LE STRUTTURE A RISCHIO
Un altro capitolo è dedicato ai report di vigili del fuoco e polizia municipale. Il palazzo in via Antonio Tempesta, di proprietà del Sovrano Ordine di Malta, potrebbe essere stato lesionato da un incendio datato 12 giugno 2012. Del 15 settembre 2009 è invece il rogo nello stabile di via Collatina. Si torna poi al Nuovo cinema Palazzo con i pannelli in fibro cemento e l’eternit trovato dai vigili. Il Maam, il Museo dell’altro e dell’altrove, ha le mura “interessate da smottamento a causa di infiltrazioni d’acqua”.
LE SENTENZE
Tar del Lazio e tribunale civile. Risarcimenti e decreti di sequestro. Per il Viminale l’importante è evitare le condanne e per questo i ventidue palazzi vanno sgomberati prima possibile. Vanno liberati anche se Comune e Regione possono solo attivare “interventi assistenziali emergenziali” per le fragilità. Da via Antonio Tempesta fino alla Casa delle donne “Lucha y Siesta” con sede in uno stabile Atac di via Tuscolana, tutti gli stabili sono gravati da atti giudiziari. La più pesante la condanna da 28 milioni sull’ex Fiorucci, casa del Maam. Per evitare di smantellare l’esposizione curata da Giorgio De Finis, ora alla guida del Macro, il Campidoglio ha chiesto al Mibac l’apposizione di un vincolo. Per ora, però, non ci sono novità.
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Cronaca
I Maranza sono un problema anche per Roma. Arrestato 23enne a Trastevere

Ha selezionato con i suoi complici la sua vittima tra un gruppetto di ragazzi che si intrattenevano a fine serata, in Piazza Trilussa.
Dopo averli avvicinati con una scusa, mentre uno di loro si intratteneva con il resto del gruppo, gli altri tre hanno accerchiato la vittima spingendola a terra per strapparle la catenina d’oro dal collo. Dopo il primo tentativo non andato a buon fine, hanno provato a “rifarsi” sul marsupio, ma il giovane è riuscito a divincolarsi e a scappare. Non paghi della violenza agita poco prima, i tre lo hanno raggiunto per colpirlo prima con una bottiglia di vetro e a calci, riuscendo così a guadagnarsi il bottino preso di mira e a fuggire via.
Le indagini della Polizia di Stato hanno preso il via dalle dettagliate descrizioni fornite dalla vittima in sede di denuncia, con tanto di “primo piano” fornito dalle immagini di videosorveglianza delle telecamere presenti nella piazza romana. Quelle immagini “catturate” si sono trasformate, così, nell’ “identikit” di un tunisino di 23 anni che è stato bloccato, una settimana dopo, dagli agenti del Commissariato Trastevere mentre passeggiava da solo ed indisturbato su Ponte Sisto. I successivi riscontri hanno consentito di associare il suo volto ed il suo abbigliamento a quello di uno dei quattro presunti responsabili della rapina.
Per il tunisino, quindi, è immediatamente scattato il fermo di indiziato di delitto per rapina aggravata in concorso, successivamente convalidato dall’Autorità Giudiziaria. Si evidenzia che le attività investigative sopradescritte attengono alla fase delle indagini preliminari e che, pertanto, l’indagato è da ritenersi presunto innocente fino ad accertamento definitivo con sentenza irrevocabile.
Cronaca
2 ragazze trasportavano droga. A Roma cambia anche il genere degli spacciatori

Roma, maxi operazione antidroga: 15 arresti e centinaia di dosi sequestrate
Nell’ambito di una vasta e costante attività di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti, i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Roma, hanno arrestato 15 persone e sequestrato ingenti quantitativi di droga, tra cui crack, hashish, marijuana, MDMA e cocaina, anche nella rara variante rosa.
I casi più rilevanti
- Ponte Mammolo – Due donne di 20 anni, a bordo di un’auto a noleggio e con atteggiamento sospetto, sono state fermate dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile. A seguito della perquisizione, sono state rinvenute dosi di crack e cocaina, oltre a 3.960 euro in contanti, ritenuti provento dello spaccio.
- Circonvallazione Gianicolense – Sempre il Nucleo Radiomobile ha arrestato tre cittadini colombiani (due uomini e una donna) trovati in possesso di cinque involucri di cocaina – anche nella variante rosa – e crack. Recuperati 1.995 euro in contanti e alcuni arnesi atti ad offendere.
- Scalo Termini – In via Marsala, i Carabinieri del Nucleo Roma Scalo Termini hanno fermato un 27enne gambiano, trovato con 24 dosi di hashish e 2 di marijuana, oltre a 40 euro in contanti.
- Quarticciolo – Due arresti distinti, a carico di un cittadino egiziano e di uno tunisino, entrambi con precedenti, sorpresi a vendere dosi di stupefacente in strada. Sequestrati complessivamente 22,90 grammi di crack, 2,30 di cocaina e 770 euro.
- San Lorenzo – Un cittadino egiziano è stato fermato mentre cedeva cocaina a un acquirente, poi segnalato alla Prefettura. Poco distante, in un androne condominiale, i militari hanno rinvenuto 82,72 grammi di hashish e un coltello.
- Piazza Sempione – In via Nomentana, i Carabinieri della Compagnia Roma Parioli hanno arrestato un tunisino con precedenti, trovato con 6 dosi di hashish. Nella sua abitazione recuperati 760 euro in contanti e un taccuino con annotazioni sui guadagni.
- Balduina – In via Mario Romagnoli, angolo piazza della Balduina, un giovane egiziano è stato fermato con 1,6 grammi di cocaina, materiale per il confezionamento e 160 euro.
- Tor Bella Monaca – In via Giuseppe Toraldo, i Carabinieri della Compagnia di Frascati hanno arrestato due cittadini sudamericani, trovati con dosi di cocaina, crack, hashish e MDMA, oltre a 440 euro.
Tutte le misure sono state convalidate dall’Autorità Giudiziaria.
Si ricorda che, trattandosi di procedimenti nelle fasi preliminari delle indagini, le persone arrestate devono ritenersi innocenti fino a eventuale sentenza definitiva.
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