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Lotta al degrado al Colosseo: pioggia di multe e tre arresti

Dalle 10 alle 18,30 di ieri, i Carabinieri della Compagnia Roma Centro, coadiuvati da quelli del Nucleo Radiomobile e del’8° Reggimento Lazio hanno dato vita ad uno straordinario servizio di controllo del territorio, finalizzato a contrastare varie forme di degrado diffuso, illegalità e abusivismo commerciale nell’area del “Colosseo”.
Sul fronte dei borseggiatori, i Carabinieri ne hanno bloccati tre: si tratta di due cittadini cubani di 52 e 33 anni, sorpresi a bordo di un autobus linea 51, subito dopo aver asportato, con destrezza, il portafoglio ad un turista canadese che stava scendendo alla fermata davanti all’Anfiteatro Flavio; un cittadino egiziano di 24 anni sorpreso nei pressi dell’Arco di Costantino, subito dopo aver asportato, con destrezza, la borsa ad una cittadina ucraina. Quest’ultimo borseggiatore è stato ulteriormente denunciato perché trovato in possesso di 20 pasticche di Rivotril, un farmaco catalogato come stupefacente e di un coltello indebitamente trasportato in luogo pubblico.
I Carabinieri hanno inoltre denunciato in stato di libertà 9 persone, 3 senegalesi e 6 del Bangladesh, per molestie alle persone in quanto sorpresi a molestare turisti con richieste di elemosina o offrendo in vendita, con insistenza, loro oggetti.
Contestualmente, a 18 persone in totale, 7 senegalesi e 11 del Bangladesh sono state contestate sanzioni amministrative, per vendita ambulante di prodotti non alimentari senza autorizzazione per complessivi 92.952,00 euro e a cui sono stati sequestrati migliaia di pezzi di prodotti vari in vendita. A 11 di questi 18 che si erano posizionati davanti all’ingresso della Stazione della Metro Colosseo, di fatto ostruendo il libero passaggio delle persone è stata contestata la violazione del divieto di stazionamento, con contestuale ordine di allontanamento per 48 ore, pena, in caso di violazione, la richiesta di emanazione per loro del cosiddetto “Daspo Urbano”.
Nel corso dei controlli sono stati multati anche due uomini, residenti a Campagnano di Roma, che si erano travestiti abusivamente da “antichi romani”, chiedendo una “offerta” a chi, tra i turisti, chiedeva loro di fare una foto.
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Il turismo che non vogliamo. “Stop ai viaggi organizzati lungo il confine di Gaza”

Denunciamo con sdegno la promozione, da parte di alcune note agenzie turistiche internazionali, di “tour della realtà” al confine con Gaza, trasformando la tragedia umana della popolazione palestinese in un’attrazione turistica. Siamo di fronte a un’operazione cinica e inaccettabile, che sfrutta la sofferenza e la distruzione provocate da mesi di guerra per offrire “esperienze forti” a pagamento, con pacchetti che promettono scorci di città bombardate e la possibilità di “vedere con i propri occhi il confine con Gaza”.
Il tutto mentre la popolazione palestinese è sottoposta a bombardamenti, assedi, fame e deportazioni. Questa mercificazione del dolore umano è un oltraggio alla memoria delle vittime, una forma moderna di pornografia bellica, che contribuisce a normalizzare l’occupazione, la violenza e la disumanizzazione di un intero popolo.
Mentre la comunità internazionale dovrebbe mobilitarsi per il cessate il fuoco immediato e il riconoscimento dei diritti del popolo palestinese, c’è chi specula sulla guerra come se fosse un set cinematografico. È il riflesso più degradato di un sistema che fa profitto anche sulle macerie. Chiediamo l’immediata rimozione di questi “tour” dai portali di viaggio internazionali e l’apertura di un dibattito pubblico sull’etica del turismo nei contesti di conflitto.
Alcuni siti che promuovono questi viaggi sono tra i più visitati al mondo e contribuiscono a una narrazione tossica, che presenta solo un lato della guerra, legittimando l’occupazione e criminalizzando le vittime. Esprimiamo piena solidarietà al popolo palestinese e continueremo a battersi, in Italia e in Europa, contro il genocidio in corso a Gaza e contro ogni tentativo di strumentalizzarne il dramma. La guerra non è uno spettacolo. La morte non è un souvenir. Il turismo dell’orrore è complicità con il genocidio!”. Lo dichiara Giovanni Barbera della Direzione nazionale di Rifondazione Comunista.
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Art of play Roma e il lavoratore preso a pugni senza contratto. La risposta ufficiale della mostra

L’organizzazione della mostra Art of Play desidera esprimere innanzitutto il proprio rammarico per l’episodio recentemente avvenuto presso l’esposizione in corso a Roma.
Dopo il pugno ricevuto che ha fatto il giro del web, arriva la nota ufficiale dell’azienda.
“Art of Play si avvale di agenzie esterne specializzate per l’ingaggio di performer e figuranti, tra cui la persona coinvolta nell’episodio. L’organizzazione di Art of Play ha un rapporto regolare con queste agenzie, pertanto non è direttamente coinvolta nei rapporti tra le agenzie e i lavoratori. Art of Play esprime ancora una volta vicinanza alla performer e si impegna a verificare eventuali irregolarità in sede appropriata”.
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