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ROMA Troppi turisti a Fontana di Trevi: vietato l’ingresso

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ROMA Troppi turisti a Fontana di Trevi: vietato l’ingresso

ROMA Troppi turisti a Fontana di Trevi e i vigili chiudono il monumento. Il numero dei visitatori era talmente alto che i pizzardoni, per far rispettare il nuovo regolamento del Campidoglio ‘anti seduta’, si sono visti costretti a vietare l’ingresso.

Nastro giallo sulla scalinata di Fontana di Trevi e turisti tutti in piedi, in fila, per lanciare la monetina nella vasca. Impresa non da poco da tale distanza. Ma ci hanno pensato i vigili che per tutta la durata della chiusura hanno raccolto e rigettato in acqua i soldi finiti fuori. Stessa cosa per le foto ricordo: tutti invitati a mantenere l’ordine e a distanza di sicurezza. Turisti beffati e delusi dalla chiusura a sorpresa: “Siamo in visita dall’Inghilterra – raccontano due fidanzati, Robert e Dana – non ci aspettavamo di trovarla chiusa. Faremo un nuovo tentativo domani. Dopo tutta questa strada non vogliamo rinunciare a uno scatto da incorniciare”.

LE PAROLE DEGLI AGENTI DELLA MUNICIPALE

L’area della fontana è rimasta chiusa per oltre due ore: “Fino a quando la folla non inizia a defluire non possiamo togliere i nastri gialli. Dobbiamo garantire il rispetto delle regole e garantire le misure di sicurezza. Non è più consentito sedersi e quindi c’è meno spazio e il rischio di confusione è alto”. Non hanno infatti avuto alternativa, col nuovo regolamento di polizia urbana della capitale deciso dal Campidoglio che vieta di “sedersi, sdraiarsi o arrampicarsi per qualsiasi motivo, ovvero – si legge nel documento – porre in essere qualsiasi altra condotta non compatibile con la loro naturale destinazione. Tutti i divieti interessano ogni parte della fontana monumentale comprese eventuali scale o scalinate”.

REGOLAMENTO

Un regolamento da applicare alla lettera con una nuova disposizione arrivata dopo i ripetuti atti di vandalismo sui monumenti della capitale. Come i continui tuffi nella fontane scambiate per piscine. Per questo le regole per mantenere l’ordine nelle vasche monumentali sono severissime e insieme alla multa di 450 euro i poliziotti potranno applicare anche il Daspo. Chi verrà sorpreso dentro l’acqua di una fontana potrà essere allontanato da determinate zone della città per 48 ore. Massima attenzione anche sulle scalinate di piazza di Spagna dove l’unica arma contro i bivacchi sono i fischietti dei vigili.

L’ASSESSORE ALLA CULTURA

Già due anni fa la situazione fuori controllo a Trinità de Monti aveva sollevato un polverone di polemiche. Il ministero dei Beni Culturali aveva lanciato la proposta di istituire il numero chiuso davanti ai monumenti con l’installazione di tornelli e conta persone. Proposta rimandata subito al mittente dal vicesindaco e assessore alla Cultura pentastellato Luca Bergamo. Che aveva invece ribattuto: “L’ipotesi è quella di un progetto di sensibilizzazione per romani e turisti che faccia conoscere le bellezze storiche e culturali della Città Eterna”.

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Sanzioni inaspettate per 14 studenti: i lavori socialmente utili che cambiano tutto

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Sanzioni inaspettate per 14 studenti: i lavori socialmente utili che cambiano tutto

#StudentiInRivolta: Scopri le sanzioni scioccanti e i lavori segreti che stanno scuotendo il liceo Virgilio! #OccupazioneScuole #ProtestaStudentesca

Le Sanzioni Disciplinarie in Azione

Negli ultimi giorni, 14 studenti del liceo Virgilio sono stati colpiti da sanzioni disciplinarie per l’occupazione avvenuta lo scorso dicembre. Tra sospensioni che vanno da 5 a 20 giorni e obblighi di frequenza, solo 11 di loro stanno affrontando le conseguenze: i restanti tre hanno scelto di lasciare la scuola per evitare che queste misure influenzassero i loro esami di Stato. Un vero colpo di scena che lascia interrogativi su come le proteste scolastiche possano cambiare le vite degli studenti.

I Lavori Socialmente Utili Sotto la Lente

Coloro che sono rimasti stanno prestando servizio in luoghi inaspettati, come la Comunità di Sant’Egidio o il centro di assistenza per migranti Astalli, mentre altri aiutano con la pulizia degli spazi scolastici o nei corsi pomeridiani. Non si tratta di una novità per il Virgilio, dove simili sanzioni sono già state applicate in passato. Tra i coinvolti, 4 erano rappresentanti degli studenti nel Consiglio d’istituto, accusati di non aver mediato con gli occupanti come richiesto dalla dirigente. Gli altri sono stati identificati grazie a testimonianze di docenti o legami con il Collettivo studentesco, alimentando curiosità su come vengano smascherate queste azioni ribelli.

Le Proteste che Accendono il Dibattito

Il riconoscimento degli studenti responsabili delle occupazioni rimane un nodo spinoso ogni anno, con i protagonisti che agiscono nell’ombra per evitare identificazioni. Al Virgilio, questo ha scatenato proteste fin da marzo, quando le lettere di convocazione sono arrivate ai 14 studenti, culminando in un sit-in davanti alla scuola. A differenza degli anni passati, non è stato presentato un elenco spontaneo dei partecipanti, forse per paura di responsabilità aggiuntive, come il rimborso dei danni stimati in circa 60.000 euro dalla Città Metropolitana, o 24.000 euro secondo la scuola. Parte di questi costi è stata coperta da collette anonime promosse dal Collettivo e dai rappresentanti dei genitori, un dettaglio che aggiunge intrigue a questa storia di ribellione e conseguenze.

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Gli equipaggiamenti dei vigili urbani: le rivelazioni del report comunale

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Gli equipaggiamenti dei vigili urbani: le rivelazioni del report comunale

#MisteroNelleStrade #PistoleScomparse – Undici pistole Beretta calibro 9 sono sparite dalla Polizia Locale di Roma, e potrebbero essere finite in mani pericolose, pronte a scatenare il caos!

Il giallo delle armi scomparse

Immaginate undici pistole sparite nel nulla: rubate, smarrite o peggio? Queste Beretta calibro 9, destinate a proteggere le strade di Roma, potrebbero ora essere in possesso di chi sa usarle per intimidire o uccidere. Gli agenti della Polizia Locale le trasportano 24 ore su 24, per difendersi e svolgere i loro doveri, ma ora un vero enigma mette a rischio la sicurezza della città. Chi le ha prese? E cosa succederà se finiscono nelle mani sbagliate?

Quante armi hanno davvero gli agenti?

Per capire la portata di questo furto beffardo, scopriamo che gli agenti di Roma Capitale gestiscono un arsenale non da poco. Quest’anno, secondo i rapporti ufficiali, ci sono ben 4.102 pistole a disposizione: 3.166 Beretta calibro 9 con 13 proiettili ciascuna e 936 Heckler & Koch con 15 proiettili, acquistate di recente nel 2024. Ma attenzione, non tutti i 2.696 agenti armati le portano sempre: alcune sono di riserva o in attesa di assegnazione. Un sistema che sembrava solido, ma ora un buco di undici unità fa sorgere dubbi su come vengono gestite queste armi letali.

Negli ultimi anni, l’organico è cresciuto grazie all’amministrazione Gualtieri, passando da 2.500 armi nel 2020 a oltre 4.000 oggi. Ma con pensionamenti e controlli medici che hanno escluso 263 agenti l’anno scorso, il numero è in costante evoluzione. E se tra queste armi “extra” ci sono quelle scomparse? Un dettaglio che fa salire la tensione e lascia spazio a mille domande.

Le critiche dal fronte sindacale

Gabriele Di Bella, segretario provinciale Ugl, non ci sta e punta il dito contro i buchi nel sistema: “Perché le armi non hanno un posto sicuro nei singoli gruppi del Corpo?”. Secondo lui, i vigili sono costretti a portarsele a casa, senza armadietti blindati come quelli della polizia o dei carabinieri. “È assurdo dover spendere soldi propri per custodirle, con il rischio di furto e procedimenti disciplinari o penali”, denuncia. E se questa mancanza di sicurezza fosse la chiave del mistero? Un problema che potrebbe far tremare l’intera forza dell’ordine romana.

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