Cronaca
ROMA Imprenditore sequestrato e minacciato: in 4 alla sbarra

ROMA Imprenditore sequestrato e minacciato: in 4 alla sbarra.
ROMA Imprenditore sequestrato e minacciato. Portato nel magazzino del suo bar, l’uomo è stato privato del telefono e minacciato perchè firmasse il riconoscimento di un debito non dovuto e un contratto preliminare di vendita di una tabaccheria amministrata insieme ai propri familiari. Per questo motivo, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma, su ordine del gip del Tribunale capitolino, hanno arrestato quattro persone accusate di sequestro di persona a scopo di estorsione. Accusa aggravata anche dall’utilizzo del «metodo mafioso».
Le indagini, avviate dalla denuncia della vittima, sono state coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Secondo quanto ricostruito l’imprenditore aveva preso in gestione da uno degli arrestati un bar nel rione «Borgo» della Capitale. Invitato presso l’esercizio commerciale dopo essere stato estromesso dall’attività, l’uomo è stato portato nei locali adibiti a magazzino, privato del telefono e minacciato. Lo scopo fargli firmare dei documenti con cui riconosceva un debito in realtà non dovuto. Debito che avrebbe dovuto estinguere attraverso la vendita di una tabaccheria, ubicata nella stessa zona, amministrata insieme ai propri familiari. Per questa operazione, l’imprenditore era stato costretto a firmare anche un contratto preliminare.
Le indagini hanno inoltre documentato un altro episodio estorsivo al fine di ottenere la firma di alcune cambiali per il pagamento di un fornitore del bar. L’episodio, avvenuto in un locale pubblico, fu interrotto dall’intervento di altre persone presenti. In entrambi gli episodi, per intimidire la vittima, gli indagati hanno messo a frutto la propria esperienza nell’esecuzione di azioni violente: ciò sia mediante l’uso di armi nella loro disponibilità, sia attraverso contatti con figure di spicco della criminalità romana.
Cronaca
A Roma, il mistero di un uomo svenuto dopo un pestaggio in via Tagliamento

#UnMisteriosoPestaggioNotturno: Un giovane aggredito brutalmente a Roma, chi sono i colpevoli nascosti nell’ombra?
In una notte che sembra uscita da un thriller, un ragazzo di 20 anni è stato scoperto privo di sensi su un marciapiede di via Tagliamento, nel quartiere Salario Parioli, non lontano da una affollata discoteca. Con lesioni diffuse su tutto il corpo e una memoria che si dissolve nel vuoto, il giovane ha raccontato alla polizia di ricordare solo i momenti prima dell’accaduto, lasciando un enigma che fa rabbrividire: chi potrebbe averlo ridotto in quello stato e perché?
LA RICOSTRUZIONE
Gli investigatori stanno scavando nel buio di quella fatidica notte tra il 3 e il 4 maggio, alla ricerca di indizi su un’aggressione che potrebbe nascondere sorprese inaspettate. Il ragazzo ricorda di essere entrato in discoteca, di aver bevuto qualcosa e poi… più nulla, come se un blackout avesse cancellato ogni dettaglio. Ma cosa è successo fuori dal locale? Potrebbe essere stato un gruppo di giovani, forse scatenati da un banale apprezzamento a una ragazza, o magari un aggressore solitario con una violenza inaudita? Le ipotesi si moltiplicano, alimentando la curiosità: era solo un diverbio finito male, o c’è molto di più dietro questa storia da brividi?
I SOCCORSI
A salvare la situazione è stata la sorella del giovane, che ha ricevuto una chiamata d’emergenza mentre era poco distante. Arrivata di corsa, l’ha trovato in condizioni drammatiche, con il volto tumefatto e difficoltà a respirare – una scena che fa sorgere mille domande su come sia potuto accadere nel bel mezzo di Roma. Mentre le volanti della polizia e l’ambulanza arrivavano sul posto, i sanitari hanno agito d’urgenza, trasportandolo in codice rosso al policlinico Umberto I. Lì, tra traumi cranici e lividi evidenti, il ragazzo è stato rianimato, ma i ricordi persi continuano a tenere tutti con il fiato sospeso: riuscirà a svelare l’identità dei suoi assalitori? Gli investigatori non si fermano e stanno interrogando chiunque possa essere coinvolto in questo inquietante mistero.
Cronaca
Sanzioni inaspettate per 14 studenti: i lavori socialmente utili che cambiano tutto

#StudentiInRivolta: Scopri le sanzioni scioccanti e i lavori segreti che stanno scuotendo il liceo Virgilio! #OccupazioneScuole #ProtestaStudentesca
Le Sanzioni Disciplinarie in Azione
Negli ultimi giorni, 14 studenti del liceo Virgilio sono stati colpiti da sanzioni disciplinarie per l’occupazione avvenuta lo scorso dicembre. Tra sospensioni che vanno da 5 a 20 giorni e obblighi di frequenza, solo 11 di loro stanno affrontando le conseguenze: i restanti tre hanno scelto di lasciare la scuola per evitare che queste misure influenzassero i loro esami di Stato. Un vero colpo di scena che lascia interrogativi su come le proteste scolastiche possano cambiare le vite degli studenti.
I Lavori Socialmente Utili Sotto la Lente
Coloro che sono rimasti stanno prestando servizio in luoghi inaspettati, come la Comunità di Sant’Egidio o il centro di assistenza per migranti Astalli, mentre altri aiutano con la pulizia degli spazi scolastici o nei corsi pomeridiani. Non si tratta di una novità per il Virgilio, dove simili sanzioni sono già state applicate in passato. Tra i coinvolti, 4 erano rappresentanti degli studenti nel Consiglio d’istituto, accusati di non aver mediato con gli occupanti come richiesto dalla dirigente. Gli altri sono stati identificati grazie a testimonianze di docenti o legami con il Collettivo studentesco, alimentando curiosità su come vengano smascherate queste azioni ribelli.
Le Proteste che Accendono il Dibattito
Il riconoscimento degli studenti responsabili delle occupazioni rimane un nodo spinoso ogni anno, con i protagonisti che agiscono nell’ombra per evitare identificazioni. Al Virgilio, questo ha scatenato proteste fin da marzo, quando le lettere di convocazione sono arrivate ai 14 studenti, culminando in un sit-in davanti alla scuola. A differenza degli anni passati, non è stato presentato un elenco spontaneo dei partecipanti, forse per paura di responsabilità aggiuntive, come il rimborso dei danni stimati in circa 60.000 euro dalla Città Metropolitana, o 24.000 euro secondo la scuola. Parte di questi costi è stata coperta da collette anonime promosse dal Collettivo e dai rappresentanti dei genitori, un dettaglio che aggiunge intrigue a questa storia di ribellione e conseguenze.
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