Cronaca
ROMA TIBURTINA Chili di marijuana in valigia: nigeriano in manette

ROMA TIBURTINA Chili di marijuana in valigia: nigeriano in manette.
ROMA TIBURTINA Chili di marijuana in valigia. I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Parioli sono riusciti però a fermarlo nel piazzale della Stazione Tibus, prima che lasciasse la Capitale. Per lui sono dunque scattate le manette per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
L’arrestato è un cittadino nigeriano di 37 anni, con precedenti. I militari lo hanno notato durante uno dei quotidiani servizi di controllo svolti all’interno dell’area della Stazione Tiburtina: l’uomo stava infatti scendendo da un bus di linea cittadino con un vistoso trolley, diretto verso un altro autobus che lo avrebbe portato fuori dal Lazio.
Il suo comportamento ha insospettito i Carabinieri, che, dopo averlo fermato, hanno scoperto all’interno del bagaglio più di 5 kg di marijuana, divisi in tre involucri di cellophane. Insieme alla droga, il 37enne trasportava anche 4.200 euro in contanti.
Una volta arrestato, il nigeriano è stato accompagnato in caserma e trattenuto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, in attesa del rito direttissimo.
Cronaca
Blitz della Guardia di Finanza. Sequestrati 50 kg di Cocaina

Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno sequestrato, presso il porto di Civitavecchia, un carico di
cocaina occultato all’interno di un container refrigerato in arrivo dall’Ecuador.
Nel corso dei normali controlli svolti nell’area portuale, le “fiamme gialle” del Gruppo di Civitavecchia hanno notato un gruppo di persone a piedi che si aggiravano nei pressi della banchina. Dopo l’intimazione dell’alt, il gruppo si è dato alla fuga e, poco distante, i militari hanno rinvenuto tre borsoni contenenti 45 panetti di cocaina, per un peso complessivo di circa 50 chilogrammi. Secondo le stime, il carico avrebbe potuto fruttare sulle piazze di spaccio ricavi per circa 5 milioni di euro.
Il procedimento penale è attualmente in fase di indagini preliminari e, in attesa di giudizio definitivo, si applica la presunzione di non colpevolezza. L’operazione si inserisce nel più ampio quadro delle attività di contrasto alla criminalità organizzata e al narcotraffico internazionale condotte dalla Guardia di Finanza all’interno degli spazi portuali, quale presidio permanente a tutela della sicurezza economica e della salute pubblica.
Cronaca
Bomba sotto casa del boss Demce: è guerra aperta nella Roma criminale!

Un ordigno artigianale è stato piazzato lo scorso 15 luglio sotto casa di Elvis Demce, boss albanese legato alla criminalità romana. L’intervento degli artificieri ha evitato l’esplosione, ma il messaggio è chiaro: un avvertimento pesante diretto a uno dei personaggi più discussi del sottobosco criminale capitolino.
Il giorno prima dell’attentato, un’inchiesta dei carabinieri aveva portato all’arresto di 14 persone, ricostruendo anche il ruolo di Demce in un sequestro organizzato tramite un gruppo di sudamericani. Gli stessi che, poco dopo, sarebbero stati coinvolti nella gambizzazione di Giancarlo Tei, ex alleato di Demce oggi latitante.
Le ipotesi investigative parlano di una possibile faida interna tra i reduci della “batteria di Ponte Milvio”, legata al defunto Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik. Tanti anche i nemici esterni: da Giuseppe Molisso del clan Senese a Ermal Arapaj.
Demce, condannato in via definitiva a 15 anni, è detenuto ad Ascoli, dove è in cura per problemi psichiatrici certificati da 17 perizie. Ora la Direzione Distrettuale Antimafia vuole capire: è un nuovo capitolo della guerra criminale o qualcuno teme che il boss voglia collaborare?
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