Cronaca
PARIGI Spari contro moschea: arrestato ex candidato di Front National

PARIGI Spari contro moschea. L’ex candidato di Front National delle Landes, Claude S., nel pomeriggio è andato alla moschea di Bayonne e ha sparato quattro colpi ferendo in modo grave due persone di 87 e 84 anni.
L’arresto dell’uomo, ottanta anni ex militare, è avvenuto a Saint-Martin-de-Seignanx. In una casa dove si era rifugiato e dove gli agenti della brigata anticriminalità (BAC) lo hanno raggiunto. Gli agenti hanno poi trovato nella sua auto una bombola a gas e un’arma. L’uomo ha ammesso subito che gli spari contro la moschea a Parigi erano opera sua. Su Twitter la polizia di Bayonne ha confermato un ingente intervento di forze dell’ordine a rue Joseph Latxague. Durante la sparatoria anche una “piccola esplosione”, forse causata da una tanica di benzina incendiata non lontano.
Secondo la ricostruzione l’ottantenne ha aperto il fuoco sparando contro l’edificio religioso all’interno del quale si trovavano diversi fedeli. I due anziani feriti ricoverati di urgenza in ospedale: uno è stato colpito al collo e l’altro al braccio. Prima di scappare l’ex militare ha anche dato fuoco a un veicolo. Claude S. in gioventù ha frequentato la Scuola militare preparatoria di Aix-en-Provence. Nel 2015 candidato in questo distretto per il Front national, il partito di estrema destra guidate da Marine Le Pen, ottenendo al primo turno il 17,45% dei voti. La procura di Bayonne ha aperto un’inchiesta. Al momento i motivi del gesto sono ancora sconosciuti.
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ROMA – PARCO DEL CELIO: SENZATETTO AGGREDISCE CONSIGLIERE REGIONALE
Cronaca
Blitz della Guardia di Finanza. Sequestrati 50 kg di Cocaina

Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno sequestrato, presso il porto di Civitavecchia, un carico di
cocaina occultato all’interno di un container refrigerato in arrivo dall’Ecuador.
Nel corso dei normali controlli svolti nell’area portuale, le “fiamme gialle” del Gruppo di Civitavecchia hanno notato un gruppo di persone a piedi che si aggiravano nei pressi della banchina. Dopo l’intimazione dell’alt, il gruppo si è dato alla fuga e, poco distante, i militari hanno rinvenuto tre borsoni contenenti 45 panetti di cocaina, per un peso complessivo di circa 50 chilogrammi. Secondo le stime, il carico avrebbe potuto fruttare sulle piazze di spaccio ricavi per circa 5 milioni di euro.
Il procedimento penale è attualmente in fase di indagini preliminari e, in attesa di giudizio definitivo, si applica la presunzione di non colpevolezza. L’operazione si inserisce nel più ampio quadro delle attività di contrasto alla criminalità organizzata e al narcotraffico internazionale condotte dalla Guardia di Finanza all’interno degli spazi portuali, quale presidio permanente a tutela della sicurezza economica e della salute pubblica.
Cronaca
Bomba sotto casa del boss Demce: è guerra aperta nella Roma criminale!

Un ordigno artigianale è stato piazzato lo scorso 15 luglio sotto casa di Elvis Demce, boss albanese legato alla criminalità romana. L’intervento degli artificieri ha evitato l’esplosione, ma il messaggio è chiaro: un avvertimento pesante diretto a uno dei personaggi più discussi del sottobosco criminale capitolino.
Il giorno prima dell’attentato, un’inchiesta dei carabinieri aveva portato all’arresto di 14 persone, ricostruendo anche il ruolo di Demce in un sequestro organizzato tramite un gruppo di sudamericani. Gli stessi che, poco dopo, sarebbero stati coinvolti nella gambizzazione di Giancarlo Tei, ex alleato di Demce oggi latitante.
Le ipotesi investigative parlano di una possibile faida interna tra i reduci della “batteria di Ponte Milvio”, legata al defunto Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik. Tanti anche i nemici esterni: da Giuseppe Molisso del clan Senese a Ermal Arapaj.
Demce, condannato in via definitiva a 15 anni, è detenuto ad Ascoli, dove è in cura per problemi psichiatrici certificati da 17 perizie. Ora la Direzione Distrettuale Antimafia vuole capire: è un nuovo capitolo della guerra criminale o qualcuno teme che il boss voglia collaborare?
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