Cronaca
Nomadi pizzicate con il kit da ladre: denunciate

Roma. Polizia di Stato. Corso Trieste: due nomadi pizzicate con il kit da ladro. Una denunciata e l’altra riaffidata ai famigliari.
È stato un Ispettore di polizia libero dal servizio ad insospettirsi quando ha visto le due ragazze aggirarsi con fare sospetto lungo le strade che si intersecano con la via principale dell’elegante quartiere “Trieste”.
Lanciato l’allarme al 112 NUE, il poliziotto si è messo alle “calcagna” delle due nomadi e, intuito che stavano per mettere a segno un colpo, con l’ausilio degli agenti di una pattuglia della Polizia di Stato che nel frattempo erano giunti sul posto, ha bloccato le due esperte ladre ed insieme hanno proceduto ad un accurato controllo.
Quando i poliziotti del commissariato Vescovio, diretti da Mario Spaziani, hanno chiesto alle giovani di giustificare la loro presenza in loco, le risposte vaghe, l’insofferenza al controllo e il sospetto che le due fossero alla ricerca di case abbordabili e da svaligiare, hanno tolto ogni dubbio ai sospetti degli investigatori, e le ragazze, controllate, sono state trovate in possesso, di due grossi cacciaviti, di una chiave inglese e di due paia di forbici celate tra gli indumenti che indossavano. Inoltre, nascosta a “mo” di parastinchi sotto il fuson, indossato da una delle due, gli agenti hanno rinvenuto una lastra di plastica usata generalmente per aprire le porte degli appartamenti.
Accompagnate in ufficio, al termine degli accertamenti, per una delle due, maggiore degli anni 18 e con diversi pregiudizi di polizia a carico, è scattata la denuncia per possesso di arnesi atti allo scasso, mentre la più piccola, 15 anni appena, è stata riaffidata ai genitori.
Cronaca
Blitz della Guardia di Finanza. Sequestrati 50 kg di Cocaina

Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno sequestrato, presso il porto di Civitavecchia, un carico di
cocaina occultato all’interno di un container refrigerato in arrivo dall’Ecuador.
Nel corso dei normali controlli svolti nell’area portuale, le “fiamme gialle” del Gruppo di Civitavecchia hanno notato un gruppo di persone a piedi che si aggiravano nei pressi della banchina. Dopo l’intimazione dell’alt, il gruppo si è dato alla fuga e, poco distante, i militari hanno rinvenuto tre borsoni contenenti 45 panetti di cocaina, per un peso complessivo di circa 50 chilogrammi. Secondo le stime, il carico avrebbe potuto fruttare sulle piazze di spaccio ricavi per circa 5 milioni di euro.
Il procedimento penale è attualmente in fase di indagini preliminari e, in attesa di giudizio definitivo, si applica la presunzione di non colpevolezza. L’operazione si inserisce nel più ampio quadro delle attività di contrasto alla criminalità organizzata e al narcotraffico internazionale condotte dalla Guardia di Finanza all’interno degli spazi portuali, quale presidio permanente a tutela della sicurezza economica e della salute pubblica.
Cronaca
Bomba sotto casa del boss Demce: è guerra aperta nella Roma criminale!

Un ordigno artigianale è stato piazzato lo scorso 15 luglio sotto casa di Elvis Demce, boss albanese legato alla criminalità romana. L’intervento degli artificieri ha evitato l’esplosione, ma il messaggio è chiaro: un avvertimento pesante diretto a uno dei personaggi più discussi del sottobosco criminale capitolino.
Il giorno prima dell’attentato, un’inchiesta dei carabinieri aveva portato all’arresto di 14 persone, ricostruendo anche il ruolo di Demce in un sequestro organizzato tramite un gruppo di sudamericani. Gli stessi che, poco dopo, sarebbero stati coinvolti nella gambizzazione di Giancarlo Tei, ex alleato di Demce oggi latitante.
Le ipotesi investigative parlano di una possibile faida interna tra i reduci della “batteria di Ponte Milvio”, legata al defunto Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik. Tanti anche i nemici esterni: da Giuseppe Molisso del clan Senese a Ermal Arapaj.
Demce, condannato in via definitiva a 15 anni, è detenuto ad Ascoli, dove è in cura per problemi psichiatrici certificati da 17 perizie. Ora la Direzione Distrettuale Antimafia vuole capire: è un nuovo capitolo della guerra criminale o qualcuno teme che il boss voglia collaborare?
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