Cronaca
ROMA Renzo Arbore show per il ‘Radio Day’

Si muove con l’eleganza di sempre tra frigoriferi, frullatori e lavastoviglie. Bizzarra location per un party ma precisa invece per Renzo Arbore che nel grande negozio Radionovelli, storico brand di elettrodomestici vicino viale Libia, ha celebrato il ‘Radio day’.
Renzo Arbore celebra il ‘Radio Day’. Novantatré candeline per festeggiare il primo collegamento etere di Roma con Napoli e Milano. Un evento aperto a tutti scivolato via tra aneddoti, ricordi e risate. Tante risate come quelle che si facevano lui e Gianni Boncompagni ai microfoni di Bandiera gialla, programma radiofonico che fece scoprire la musica pop a un’intera generazione. Un appuntamento per riportare in auge un mezzo che ormai ascoltavano solo i ‘matusa’. Per tutti gli altri c’era la Tv. In bianco e nero ma che faceva fare sogni a colori a tutti gli italiani.
“Bandiera gialla andava in onda il sabato pomeriggio in via Asiago. Una trasmissione che cambiò il modo di fare radio, un format che ancora oggi funziona. Bisognava essere ‘vispi’ e finalmente si parlava senza dover seguire un copione scritto”, racconta Arbore. La prima volta di Arbore fu però per un altro programma, ‘Settimana Santa a Harlem’: “Dovevo scegliere musica sacra da far ascoltare prima della Pasqua. Misi sul piatto il gospel cantato da Aretha Franklin e Louis Armstrong. Insomma, un azzardo. Tra gli ascoltatori c’era Brunetto Bucciarelli Ducci (politico della Dc, ndr) che si innamorò del programma. Entusiasta, chiamò Ettore Bernabei, all’epoca direttore generale della Rai. E insomma, non mi cacciarono e da quel momento le mie quotazioni furono in ascesa”.
A chi gli chiede chi sia adesso l’uomo più radiofonico risponde: “Fiorello, ma anche Luca Barbarossa è bravissimo perché per fare radio se suoni e sai cantare hai il ritmo giusto. E la cosa che mi fa piacere è che questo è un mezzo che continua a piacere ai ragazzi”. E ai tassisti:“Però lì c’è di mezzo anche la passione per il pallone, per la Roma e per la Lazio”. Giacca arancione, golf a righine rosse, calzini celesti. Da vero padrone di casa si aggira tra gli elettrodomestici di Radionovelli. Chiacchiera e si concede, divertente e divertito, a una marea di selfie. Alla festa anche Michele Mirabella e Miriam Fecchi.
“Sono un collezionista di radio, a casa ne ho più di sessanta dagli anni Trenta in poi. Raccontano la storia del design, come è cambiato seguendo la moda e gli stili di vita. Adoro le radioline in plastica, quelle che nei film americani stavano sempre sopra al frigo”. Ma ieri Arbore ha tenuto a battesimo il più avveniristico degli apparecchi. La radio ‘Jonathan’, disegnata da Alda Cappellini e Gianni Licheri, scenografi che da anni lo seguono in tutti i programmi. Nome ispirato ai gabbiani di Roma? “No. Ma come loro ha ali per volare nell’etere”.
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Cronaca
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Cronaca
Pantheon: La protesta contro il riarmo UE in vista della manifestazione del 21 giugno

#PaceInPiazza Hai mai visto una bandiera arcobaleno sventolare davanti al Pantheon come simbolo di rivolta? Scopri l’epica mobilitazione che sta scuotendo Roma contro il Piano di Riarmo europeo!
Una Piazza che Pulsa di Protesta
Questa mattina, Piazza della Rotonda a Roma è diventata l’epicentro di un movimento per la pace, con oltre 60 associazioni, sindacati, collettivi studenteschi, partiti e cittadini uniti sotto una gigantesca bandiera arcobaleno. L’evento, parte della campagna Stop Rearm Europe, segna il primo incontro nazionale delle realtà italiane coinvolte, in preparazione della grande manifestazione del 21 giugno, proprio quando il vertice NATO all’Aja catturerà l’attenzione globale. Lo slogan “Se vuoi la pace, prepara la pace” ha echeggiato forte, mentre i promotori della Rete italiana Pace e Disarmo spingono per fermare le politiche bellicistiche dell’Italia e dell’UE, ispirati anche dal messaggio di Papa Leone XIV.
Testimonianze Emozionanti dalla Folla
Tra i manifestanti, radunati dalle 10 del mattino, si sono viste bandiere della pace e della Palestina, con cartelli che gridavano messaggi come “Stop bombing Gaza”, “Questa città ripudia la guerra” e “No al riarmo, sì alla pace”. Tommaso Martelli, coordinatore nazionale dell’Unione degli Studenti, ha tuonato: “Siamo qui contro la guerra e il riarmo. Le armi portano alla guerra, non alla pace. Servono investimenti nei servizi pubblici, non 800 miliardi in armamenti”. Numerose voci dalla società civile hanno aggiunto emozione, con Maria che ha dichiarato: “Il mondo è spinto verso il riarmo e la continuazione della guerra. Non possiamo restare in silenzio, soprattutto di fronte alla tragedia in Palestina”. Giovanni, con una bandiera palestinese, ha ribadito: “C’è un genocidio in corso. Essere qui è un dovere morale”.
Parole che Accendono il Dibattito
L’intervento più applaudito è stato quello di Yousef Salman, presidente della Comunità palestinese di Roma e Lazio: “Il genocidio del popolo palestinese continua e il mondo non può andare avanti in questa maniera. Vanno applicate le risoluzioni della comunità internazionale. La nostra lotta non è religiosa: gli ebrei sono nostri fratelli, con loro abbiamo vissuto per secoli. La nostra lotta è contro un regime criminale, sostenuto dagli Stati Uniti”. Anche giornalisti, mediattivisti, sindacalisti e attivisti di associazioni come Articolo 21 e Stampa Romana hanno preso la parola, indossando magliette con slogan come “#Nobavaglio, diamo voce alla pace”. Rosa Lella ha sottolineato: “Le guerre sono nemiche della verità, da sempre uccidono la libera informazione”. Figure come Natale Di Cola della CGIL e Giuseppe De Marzo della Rete dei numeri pari hanno denunciato le risorse sottratte al welfare per il riarmo.
Prossimi Passi verso una Rivoluzione Pacifica
Elena Mazzoni di Transform! Italia ha spiegato: “La guerra impatta su casa, ambiente, diritti. Non è solo pacifismo, ma giustizia sociale. Il 21 giugno saremo di nuovo in piazza, insieme a 18 Paesi europei”. Raffaella Bolini dell’Arci ha annunciato: “Questo è solo l’inizio, con mille adesioni a livello europeo. Dobbiamo costruire un movimento popolare contro il riarmo e le guerre. La piazza è aperta a tutti”.
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