Politica
CAMERA Scoppia la rissa per il Mes

CAMERA Scoppia la rissa in aula per il Mes, il Meccanismo europeo di stabilità. Lo scontro si è acceso dopo che le opposizioni hanno chiesto al presidente del consiglio Giuseppe Conte di riferire sulla riforma del meccanismo.
Alla Camera scoppia la rissa per il Mes. Piero De Luca (Pd) ha accusato la Lega di aver sottoscritto l’accordo nella precedente esperienza di governo ed è stato travolto dalle contestazioni. “Venduti, venduti”, le grida dai banchi delle opposizioni con le proteste che arrivano fin quasi alla presidenza.
Il presidente Fico costretto a sospendere la seduta per 5 minuti per poi riprenderla. Il presidente della Camera dopo lo scontro annuncia: “Alcuni gruppi nella conferenza dei capigruppo informale hanno chiesto a me e al ministro D’Incà se il governo potesse riferire prima possibile sul Mes. Si sono detti d’accordo anche gli altri gruppi. Il ministro per le vie brevi cercherà il governo per trovare una data a breve e a brevissimo. Il che può voler dire anche domani o dopodomani. Nel frattempo i lavori proseguono come previsto”. All’inizio della ripresa dei lavori Fico annuncia: “Ho stigmatizzato nella conferenza dei capigruppo informale i comportamenti in Aula e tutti i capigruppo hanno convenuto con me. Quindi sono tutti d’accordo nello stigmatizzare quanto successo in Aula”. Parole accolte dall’applauso delle forze di maggioranza.
Il Meccanismo europeo di stabilità era il tema in Senato dell’audizione del ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri: “Esiste la possibilità che il negoziato sul Mes si riapra? Secondo me no, la mia valutazione è no. Il testo del trattato è chiuso, c’è un lavoro sugli aspetti esterni ma non c’è un negoziato sul testo. Io sarei molto cauto nell’arrivare alla conclusione che su tutte le partite che ci sono sul tavolo la questione fondamentale sia prendersi 2/3 mesi in più per avere un trattato che se cambia può anche cambiare in peggio. Io ho dei dubbi che un clamoroso stop del governo per riaprire i termini di un negoziato chiuso possa giovare dal punto di vista degli interessi nazionali, ma il Parlamento valuterà sovranamente come sempre.
Meglio che ci sia. Io penso che i cittadini italiani sarebbero meno sicuri e meno forti se decidessimo di uscire. È un po’ come con l’euro. Sono soddisfatto della governance dell’euro? C’è ancora strada da fare ma non significa che sarebbe meglio se uscissimo. Ecco perché quando si arriverà a votare in Parlamento sono abbastanza fiducioso. Il Mes ci tutela perché tutela gli altri paesi evitando fallimenti dei paesi in crisi. Non noi, perché noi non ne avremo bisogno. In Europa è in corso una discussione, questa sì estremamente rilevante e sensibile sul processo del completamento dell’unione bancaria. Io consiglio di concentrare lì il dibattito piuttosto che su un falso problema.
Noi auspichiamo l’introduzione di un meccanismo comune di garanzia sui depositi che non riteniamo debba essere sottoposto a condizionalità rispetto al mutamento del trattamento prudenziale dei titoli di Stato detenuti da banche e assicurazioni. Questo sì se introdotto, potrebbe avere degli effetti negativi”. Gualtieri si riferisce alla proposta tedesca di ponderare i titoli di stato sul rating dei paesi. Sul completamento dell’unione bancaria, conclude, “c’è l’impegno del governo a negoziare i criteri e i principi con un chiaro impegno alla salvaguardia della tutela dell’interesse nazionale ed europeo”.
Il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, a margine dei lavori d’Aula dichiara: “Abbiamo fatto notare la vergogna delle parole di Gualtieri, visto che ci hanno detto che era tutto da definire. Ma poi veniamo a scoprire che non solo il trattato è stato scritto ma non è nemmeno emendabile e impegna l’italia per 125 milioni di euro per salvare sostanzialmente le banche tedesche. Abbiamo chiesto che Conte venga a riferire per capire se ha firmato col sangue degli italiani accordi che servono a Francia e Germania”.
Il presidente della commissione Bilancio, Claudio Borghi, della Lega tuona: “Quanto detto da Gualtieri è gravissimo ed evidenzia comportamenti che potrebbero anche configurare eversione. Il premier Giuseppe Conte ha nei fatti approvato un testo definitivo e inemendabile senza informare il Parlamento. Una cosa gravissima. È stato scavalcato il Parlamento su un trattato internazionale da approvare a scatola chiusa. Questa è infedeltà in affari di Stato. Vogliamo che Conte riferisca subito in Parlamento. Se non arriva, lo porteremo in tribunale. L’avvocato del popolo si cerchi un avvocato”.
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Politica
Ottaviani (Lega) “E’ il Pd ad aver penalizzato Roma e Lazio, Zingaretti e Patanè chiedano scusa”

“È davvero incredibile la faccia tosta con cui Zingaretti e Patanè attaccano Matteo Salvini. Il primo ha governato il Lazio per 10 anni e, tra i tanti ‘successi’ amministrativi, Roma ricorderà sempre la chiusura senza alternative della discarica di Malagrotta.
Questa decisione ha fatto piombare la città in un’emergenza rifiuti e ha costretto i cittadini a pagare una delle TARI più alte d’Italia. Il secondo, invece, non è in grado nemmeno di garantire i servizi minimi del trasporto pubblico nella città.
Grazie a Matteo Salvini, a Roma sono arrivati miliardi di euro per la Metro C, risorse fondamentali per sbloccare un’opera necessaria per la Capitale. È evidente che siano stati i dem, con la loro inadeguatezza politica, a penalizzare Roma e il Lazio. Chiedano scusa, invece di tentare di dare lezioni”. Lo dichiara il deputato della Lega Nicola Ottaviani.
Politica
Alle elezioni europee ricordiamoci di chi ci obbligava a vaccinarci e che ora difende il Genocidio

Verba Volant scripta manent. Alle prossime elezioni europee ricordiamoci dei politici e degli schieramenti che ci hanno obbligato a vaccinarci, con l’obbligo del Green Pass dicendoci che non c’era nessun rischio, cosa che invece è stata smentita ufficialmente il primo maggio quando AstraZeneca ha dichiarato che il vaccino covid19 può causare rari casi di trombosi.
Questo nonostante tanti professori e medici della comunità scientifica già avevano detto che il vaccino era sperimentale e che così, come era organizzata la somministrazione, non era corretta. Solo che poi la classe politica dominante, che aveva come premier, prima Conte e poi Mario Draghi, con Roberto Speranza sempre ministro della Salute, andava a creare pressioni notevoli critica il mainstream. Qualche medico è stato cancellato e sospeso dagli albi professionali, qualche questore sospeso dall’attività e più di qualche giornalista declassato e imbavagliato, qualche lavoratore licenziato, qualcuno è morto di trombosi ecc…
Elezioni Europee
Fra meno di un mese ci saranno le elezioni europee che negli anni sono diventate più importanti delle elezioni nazionali e i personaggi bene o male sono sempre gli stessi. Adesso però c’è anche un’altra grana su cui tantissimi politici fanno silenzio, ovvero non condannare i crimini di guerra che sta commettendo il governo Netanyahu, sempre più in crisi al suo interno, ma appoggiato dai poteri forti del mondo occidentale.
Più di 40.000 vittime palestinesi, di cui più della metà donne e bambini. Parliamoci chiaro, non ci vuole nulla a capire che difendere questa strategia militare, nasce da accordi che vanno al di la della pace e della democrazia. Condannare il terrorismo e gli attacchi palestinesi verso civili israeliani è ugualmente vergognoso, ma la risposta militare d’Israele è nettamente sproporzionata.
Per l’Ucraina, tutti i nostri politici hanno fatto campagne di sensibilizzazione, mentre per la Palestina, tutto tace. La verità è che l’Italia è una colonia dell’America, ed ora più che mai ce ne siamo rendendo tutti conto. Quando continueranno a parlare di non violenza o di democrazia, diritti civili e quant’altro, ricordiamoci del Green Pass e del silenzio sul genocidio del popolo palestinese.
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