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Cronaca

ROMA Galleria Giovanni XXIII chiusa dopo grave incidente

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galleria giovanni xxiii chiusa

ROMA Galleria Giovanni XXIII chiusa dopo grave incidente.

ROMA Galleria Giovanni XXIII chiusa dopo grave incidente. Uno scooter Kymco ha infatti preso fuoco dopo essersi scontrato con un altro veicolo. I due mezzi hanno perso a catena aderenza alla strada a causa di una sostanza oleosa presente sulla carreggiata. Il sinistro è avvenuto questa mattina, in direzione Stadio Olimpico. Tutti gli accessi della galleria sono stati chiusi.

A quanto si apprende, intorno alle 9 la macchia di olio sull’asfalto ha fatto perdere il controllo ai veicoli, che si sono scontrati tra loro e contro le pareti del tunnel. A seguito dell’incidente lo scooter ha preso fuoco. Automobilisti e passeggeri coinvolti hanno subito dato l’allarme, chiedendo l’intervento dei soccorritori e dei vigili del fuoco. Proprio questi ultimi, ricevuta la segnalazione, sono giunti sul posto, insieme agli agenti della polizia locale di Roma Capitale. Impegnati a domare le fiamme divampate all’interno della galleria, i pompieri in breve tempo le hanno estinte.

Per agevolare l’intervento di vigili del fuoco, ambulanze e e polizia locale, la Galleria è stata chiusa. Fortunatamente, non si è registrato alcun ferito e le persone coinvolte sono state visitate sul posto. I vigili urbani hanno invece svolto i rilievi scientifici e sono ora al lavoro per chiarire la dinamica del sinistro.

INTANTO VALANGA DI ARRESTI PER ‘NATALE SICURO’

Cronaca

Roma Tuscolano, Parcheggia sul marciapiede e gli apparecchiano sul cofano

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Protesta di Lorenzo Valente

Cronaca Roma Tuscolano – Lorenzo Valente, un attivista del gruppo bringyourbiketv, ha protestato in modo originale contro un SUV che bloccava il marciapiede, creando un ostacolo per i pedoni. La sua iniziativa ha riscosso molto successo sui social media.

Azione Virale

L’azione protestataria di Valente consisteva nel fare “un pranzo” sul cofano del SUV. Questo è successo a Roma, in zona Tuscolana. L’automobilista che aveva parcheggiato la sua auto ostruendo buona parte del marciapiede, ha causato non pochi problemi ai passanti, in particolare agli anziani, ai passeggini e alle carrozzine. Il risultato? Il cofano della sua auto si è trasformato in un tavolo da trattoria grazie all’intervento di Valente, che ha sistemato su di esso tovaglietta, piatti, bicchieri e posate. Inoltre, sotto il tergicristallo è stato lasciato un biglietto molto esplicito che affermava: “A Roma si dice parcheggiata a cazzo de cane”.

Roma e il Problema della Sosta Selvaggia

Questa iniziativa ha incontrato il favore di molti, poiché a Roma il problema della sosta selvaggia è molto sentito, soprattutto da coloro che hanno una mobilità ridotta. Infatti, la presenza di strade piene di buche, marciapiedi stretti e dissestati, e l’assenza di scivoli, rendono il camminare a piedi molto impegnativo. Se a tutto ciò si aggiunge il mancato rispetto delle regole di parcheggio da parte di automobilisti e motociclisti, diventa chiaro che muoversi a piedi può diventare un’impresa ardua.

Reazioni alla Protesta

Tra le reazioni alla protesta, alcune persone suggeriscono di adottare sanzioni basate sul reddito, come avviene in Finlandia. Altri commentano sulla mancanza di educazione dimostrata da alcuni automobilisti. Molti si domandano quale sia stata la reazione del proprietario del SUV quando ha scoperto che la sua auto era stata trasformata in un tavolo da pranzo. Fonte



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Cronaca

Trullo, 32enne arrestato per aver gambizzato un ragazzo su un monopattino

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Sommario dell’evento

Cronaca Roma – Il caso riguarda un incidente avvenuto la scorsa estate, dove un giovane su un monopattino è stato avvicinato da un’auto e successivamente ferito con un’arma da fuoco. Dopo una lunga indagine, l’assunto autore del tentativo di omicidio è stato recentemente messo sotto custodia, nonostante il silenzio che ha circondato l’incidente.

Arresto e procedura legale

Le forces dell’ordine hanno emesso un ordine di custodia cautelare questa mattina per un uomo trentaduenne che viene indagato per il tentativo di omicidio avvenuto a Trullo l’estate passata. Direzione Distrettuale Antimafia ha supervisionato l’indagine condotta dalla Squadra Mobile della Polizia di Stato. Dopo mesi di inchiesta, la richiesta di arresto è stata presentata al Tribunale di Roma ed è stata approvata dal Gip.

I Dettagli dell’incidente

Il caso risale al tardo pomeriggio del 20 luglio a Trullo quando un ragazzo su un monopattino elettrico è stato preso di mira con colpi di pistola da un conducente in un’utilitaria. Secondo la ricostruzione degli eventi fatti dalle forze dell’ordine, l’uomo arrestato quest’oggi sarebbe stato la persona dietro l’aggressione. Nonostante la reticenza del ragazzo durante l’indagine, gli investigatori sospettano che conoscesse l’aggressore. Dopo avere riportato le ferite, invece di chiamare i servizi d’emergenza sul luogo dell’incidente, il ragazzo si è trascinato in un bar e ha chiamato sua madre per venirlo a prendere e portarlo in ospedale.

Indagini e conclusioni

Gli investigatori hanno individuato l’uomo grazie alle riprese di videosorveglianza della zona, rivelando indizi chiave per l’indagine. Il sospettato, già noto alle forze dell’ordine, ora deve rispondere delle accuse di tentato omicidio e violazione delle leggi in materia di armi. L’uomo è ora in custodia a disposizione della magistratura per un interrogatorio di garanzia. La conclusione dell’interrogatorio non è ancora stata resa pubblica. Fonte



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Cronaca

Cappellano arrestato per aver introdotto droga in carcere: Don Maurizio Verlezza

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Scoperta choc: droga in un pacco destinato ai detenuti

Cronaca Roma – Era previsto come un pacco di necessità per i detenuti, ma conteneva droga. Lo stupore della polizia penitenziaria è stato enorme quando ha scoperto che chi doveva fornire assistenza spirituale e favorire il reinserimento sociale era stato la stessa persona a introdurre la sostanza stupefacente all’interno delle mura carcerarie.

Sembra fosse il cappellano del carcere di Velletri, un sacerdote di 63 anni e parroco dell’Istituto Salesiano di Genzano, a portare la droga. Maurizio Verlezza, parroco del centro religioso di via Mazzini e direttore dell’oratorio Don Bosco, è finito in manette. Una figura nota in tutto il territorio nazionale per il suo lavoro nel volontariato.

Don Maurizio in possesso di droga e denaro

Don Maurizio, recentemente nominato curato della struttura carceraria di Velletri, è stato trovato in possesso di quasi un chilo di marijuana e oltre cinquanta grammi di cocaina. Nella perquisizione del suo appartamento all’interno della struttura salesiana dei Castelli, è stata trovata una notevole somma di denaro. Il pacco, nascosto con cura tra indumenti e articoli per l’igiene personale, conteneva anche due smartphone, presumibilmente utilizzati per comunicare con l’esterno. L’arresto del religioso ha scosso la comunità di fedeli di Genzano che lo ha sempre considerato un solido punto di riferimento.

Il Paese sotto shock

Seguendo la procedura standard, è stata effettuata una perquisizione della casa del parroco nella quale sono stati trovati e sequestrati oltre ventimila euro in contanti, nascosti nell’alloggio occupato dal prete, ex capo della chiesa San Marco di Latina. La figura del cappellano in un’istituzione penitenziaria è parte del trattamento di riabilitazione poiché fornisce il supporto religioso ad ogni detenuto. Quest’ultimo ha il diritto di visitare ogni cella senza essere accompagnato dagli agenti, per garantire massima riservatezza sia durante il sacramento che durante la conversazione con il detenuto.

Quest’operazione dellapolizia penitenziaria rientra nell’ambito delle indagini carcerarie. Precedentemente, una madre in visita al figlio detenuto aveva introdotto droga e poi è stata scoperta ed arrestata. Adesso, il sacerdote è stato detenuto in attesa di essere ascoltato dall’autorità giudiziaria di Velletri.

Precedenti e tendenze inquietanti

Questo non è il primo caso di cappellani coinvolti in simili scandali. Due anni fa in Sicilia è stato arrestato un francescano che, tra l’altro, era stato carabiniere prima di prendere i voti. Più recentemente, il prete straniero Milan Palkovic, 58 anni, in visita a Roma con un gruppo di connazionali, è stato fermato dalla polizia in piazza San Pietro con una pistola ad aria compressa, un cacciavite e un taglierino. I sospetti degli investigatori cadono sul un pellegrino, ritenuto il vero proprietario del borsello con la pistola, il quale avrebbe potuto consegnarlo al sacerdote per eludere i controlli di sicurezza del Vaticano. Fonte



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Cronaca

Cronaca Roma – 91enne invita donna a pranzo a casa sua e viene derubata. Infame

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34enne arrestata per rapina aggravata all’Esquilino

Cronaca Roma – Una donna di 34 anni risponderà di rapina aggravata all’Esquilino, a Roma. La donna ha sottratto 900 euro ad un anziano che l’aveva invitata a pranzo a casa sua.

Dettagli dell’episodio

L’episodio, avvenuto nei giorni scorsi, ha coinvolto un anziano di 91 anni. L’uomo era nei pressi della stazione Termini quando la donna si è avvicinata a lui, chiedendogli del denaro perché aveva fame. Spinto dalla compassione, l’anziano ha deciso di invitarla a pranzo a casa sua.

La minaccia e la rapina

Una volta giunti nell’abitazione dell’anziano, poco lontana dalla stazione, la donna ha iniziato a rovistare tra armadi e cassetti. Notando il suo comportamento, l’anziano le ha chiesto di lasciare l’appartamento. A quel punto, la 34enne ha afferrato un coltello, minacciando l’anziano, ed è fuggita con 900 euro che erano stati nascosti in un cassetto.

Le indagini e l’arresto

L’anziano ha immediatamente chiamato il Numero Unico delle Emergenze 112, e sul posto sono arrivati gli agenti della Polizia di Stato del commissariato Esquilino. Essi hanno raccolto la denuncia e tutti i dettagli utili per identificare la donna, riuscendo a trovarla, dopo poche ore, in via Amendola. L’operazione è stata possibile grazie alla descrizione fornita dalla vittima e alle immagini delle telecamere di sorveglianza.Fonte



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Cronaca

Ostia Maestra picchiata da donna del clan Spada dopo aver rimproverato suo figlio

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Denuncia per Aggressione di Maestra

Un’assurda situazione si è verificata in una scuola di Ostia. Una donna, identificata dai carabinieri, è stata denunciata per resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Questa signora ha attaccato fisicamente una maestra, prendendola a calci e pugni.

Cronaca dell’Aggressione

Stando alla ricostruzione dei fatti, la donna ha aggredito la maestra della scuola di Ostia. Ciò è avvenuto perché l’insegnante il giorno prima aveva rimproverato il figlio della donna. L’aggressione è avvenuta ieri mattina nel cortile dell’istituto. Sono poi arrivati i carabinieri sul posto, che hanno identificato la donna e l’hanno denunciata per violenza e minaccia a pubblico ufficiale. Nonostante le lievi ferite riportate, l’insegnante ha rifiutato cure mediche.

Dettagli dell’Incidente

Inizialmente, la donna ha iniziato a insultare la maestra. Successivamente, l’ha aggredita per aver rimproverato il figlio in classe. La donna, evidentemente furiosa, è andata nella scuola, e non appena ha visto l’insegnante, ha iniziato a insultarla e poi a picchiarla. Fortunatamente la maestra non ha avuto gravi conseguenze fisiche. Non appena la donna si è allontanata, l’insegnante ha richiesto l’intervento dei soccorsi. I carabinieri, poi arrivati sul posto, hanno identificato immediatamente l’aggressore. La donna ora dovrà rispondere di resistenza e violenza a pubblico ufficiale.

Nota sull’Identità della Donna

Il cognome della donna la collega al clan Spada, noto a Roma, in particolare nella zona del litorale. Il clan è spesso coinvolto in atti illegali come il traffico di droga, l’usura e l’estorsione. Gli arresti negli ultimi anni hanno ridotto il numero di membri del clan, numerose persone ne sono terrorizzate.

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Cronaca

Torvajanica, Corpo di un uomo di 50 anni trovato galleggiante in acqua

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Mistero sulla spiaggia di Torvajanica: Anonimo cadavere trovato galleggiante

Nessun indizio né documenti sono stati rinvenuti che potessero aiutare l’identificazione dell’uomo di 50 anni trovato morto sulla spiaggia di Torvajanica. I carabinieri e la Procura stanno lavorando insieme per scoprire l’identità del defunto, il cui corpo è stato trovato galleggiante in acqua con una sola maglietta indosso.

Ritrovamento shock: Uomo morto sulla spiaggia

L’inquietante scoperta è avvenuta la mattina di martedì 7 maggio: il cadavere di un uomo di cinquant’anni è stato trovato sulla spiaggia di Torvajanica. Gli investigatori sono riusciti a determinare l’età del defunto, ma l’esatta causa della sua morte rimane ancora da accertare, in attesa dei risultati autoptici.

Intervento dell’Autorità Giudiziaria: Il corpo senza segni di violenza, indagini in corso in Procura

Dopo le iniziali verifiche sul luogo del ritrovamento, il corpo è stato trasferito all’obitorio e si trova ora in custodia dell’Autorità Giudiziaria. Primi accertamenti sul corpo non hanno rivelato segni evidenti di violenza. Il caso è ora gestito dai carabinieri coordinati dalla Procura di Velletri.

Scarse tracce per l’identificazione: solo una maglietta sul corpo del defunto

Il cadavere, all’atto del ritrovamento, era vestito solo con una maglietta. L’assenza di documenti o oggetti personali nelle vicinanze ne ha reso difficile l’immediata identificazione. La segnalazione alla polizia è arrivata da un passante che, spaventata alla vista di una figura immobile galleggiante in acqua, ha tempestivamente chiamato le autorità.

Procedura di emergenza ed interdizione del lungomare Tognazzi

Alla vista del corpo, la passante ha immediatamente chiamato l’Emergenza 112, richiedendo un’ambulanza e l’intervento delle forze dell’ordine. I soccorritori sono arrivati sul posto rapidamente, ma per l’uomo era ormai troppo tardi. A seguito dell’intervento, il tratto del lungomare Tognazzi è stato chiuso al pubblico per permettere il completamento dei rilievi. Fonte



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Cronaca

Il figlio di Vasco accusato di aver causato un incidente stradale

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Assoluzione nell’accusa delle lesioni stradali e omissioni di soccorso

Cronaca Roma – Davide Rossi, figlio di Vasco Rossi è accusato di lesioni stradali e omissioni di soccorso, è stato assolto dalla Corte d’Appello di Roma. I giudici sostengono che ‘il fatto non sussiste’.

Le circostanze dell’incidente

Il coinvolgimento del figlio di Vasco Rossi nell’accusa di lesioni stradali e omissione di soccorso risale al settembre 2016. In quell’occasione, lui e un amico erano in auto quando questa si scontrò con un’altra vettura. Nonostante Rossi non fosse il guidatore, le accuse si sono rivolte a lui, compresa l’omissione di soccorso. Anche l’amico di Rossi, che ammise di essere stato lui a causare l’incidente, è accusato di favoreggiamento.

Il verdetto di primo grado e l’assoluzione in appello

In primo grado, Rossi è condannato a un anno e dieci mesi per lesioni stradali e omissioni di soccorso. Tuttavia, in appello, questa decisione viene capovolta. L’accusa sosteneva che Rossi stava procedendo “a velocità elevata” e che, nonostante non si fosse fermato al segnale di stop, aveva causato l’incidente di auto, ferendo due donne. Inoltre, l’amico sarebbe stato accusato di aver aiutato Rossi “ad eludere le indagini”. Ma la sentenza di secondo grado assolve entrambi i ragazzi da queste accuse.

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Cronaca

33enne Maicol Mattei perde la vita in un incidente automobilistico durante un sorpasso

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Identità della vittima

Il 33enne Maicol Mattei è stato il tragico protagonista dell’incidente stradale avvenuto la scorsa notte sulla via Appia. L’incidente ha anche comportato il ferimento di altri cinque giovani che viaggiavano a bordo un’altra automobile.

Il contesto di Maicol

Maicol Mattei, originario del territorio di Fondi, lavorava come pizzaiolo e risiedeva a Terracina, dove era ben noto. In seguito alla tragedia, molti dei suoi amici, scioccati e increduli, hanno condiviso ricordi passati con lui.

Dettagli dell’incidente

L’incidente mortale è avvenuto nell’arco della notte tra sabato e domenica sulla via Appia, nella zona di Monte San Biagio. Mattei stava guidando la sua Renault Clio quando, nel corso di un sorpasso, ha prima colpito un platano ai bordi della strada, per poi carambolare sulla Mini Cooper che stava tentando di superare. Mattei è morto sul colpo a causa dell’impatto violento con l’albero e le lesioni gravissime che ne sono derivate. Nonostante l’intervento dei soccorritori, non c’era nulla che potessero fare per salvargli la vita.

Stato dei sopravvissuti

In modo fortunato, i cinque giovani a bordo della Mini Cooper, con età compresa tra 19 e 24 anni, non hanno riportato ferite gravi. Sono stati trasportati in ospedale e ricoverati al Santa Maria Goretti di Latina e al Dono Svizzero di Formia. Tuttavia, le loro condizioni non sono considerate critiche.

Investigazione in corso

La dinamica dell’incidente è attualmente in fase di indagine da parte dei carabinieri che hanno raggiunto il luogo dell’incidente immediatamente dopo essere stati avvertiti. Secondo quanto riportato da Il Messaggero, durante il sorpasso, l’auto di Mattei si è improvvisamente allargata, causando l’impatto con l’albero. Al momento, si sta cercando di determinare se una distrazione potrebbe esserne stata la causa principale.

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Cronaca

Roma, Meloni sulla camionetta dell’esercito lascia spazio a tanta immaginazione

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Giorgia Meloni sulla camionetta

Roma, La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è giunta all’ippodromo militare “Gen. C.A. Pietro Giannattasio” di Tor di Quinto, a Roma, per partecipare alla cerimonia commemorativa del 163º anniversario di costituzione dell’Esercito italiano. Nonostante una pioggia battente, la premier ha attraversato lo schieramento di una brigata di formazione rappresentante tutte le specialità dell’Esercito, a bordo di un veicolo tattico dell’Esercito.

Durante l’evento, che ha visto la partecipazione della banda dell’Esercito in divisa storica, sono state eseguite dimostrazioni dinamiche condotte da membri altamente specializzati dell’Esercito, che hanno incluso voli di elicotteri. La cerimonia ha reso omaggio alla lunga tradizione e all’impegno dell’Esercito italiano nella difesa e nella sicurezza nazionale.

In principio il titolo era molto più spinto ed ironico, in pura salsa romana. Diciamo goliardico, ma forse ci sembrava poco serio nei confronti dei nostri immensi militari, apprezzati in tutto il mondo, per via della nostra storia militare che ci accompagna da più di un millennio.

Però fa un certo effetto vedere questo scatto fotografico. A prima vista sembrava una scena dei film comici italiani degli anni ’80, dove spesso i protagonisti interpretavano ruoli nelle nostre forze armate. L’Italia, alla fine è una ‘nazioncina’ dove i nostri governanti potrebbero evitare di fare certe comparsate, tanto ormai lo sappiamo tutti che, senza chiedere il permesso alla nazione madre che ci governa, non abbiamo grande libertà di parola, anzi. Vedasi in ultimo il massacro del popolo palestinese da parte di Israele con Netanayahu che rischia il mandato di arresto.

Massimo rispetto per i nostri uomini in divisa che rendono l’esercito italiano un’eccellenza in campo internazionale, ma vedere il premier Giorgia Meloni e Guido Crosetto sulla camionetta dell’esercito, automaticamente fa scattare un commento a metà strada fra l’amarezza e l’incredulità. E con la campagna elettorale per le Europee che ci sta regalando ogni giorno polemiche di tutti i tipi .



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Cronaca

Pavona incidente stradale. Motociclista rischia la vita

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Pavona incidente stradale

Cronaca Roma – La sala operativa del Comando di Roma ha inviato, intorno alle ore 17:00, la Squadra 22/A di Pomezia in via della stazione di Pavona per intervenire su un incidente stradale. Un motociclista, forse a causa dell’elevata velocità, ha perso il controllo della propria moto e è caduto all’interno del canale di scolo delle acque che costeggiava la strada.

Il personale dei Vigili del Fuoco, appena arrivato sul posto, ha prontamente tratto in salvo il motociclista, recuperandolo dal canale e affidandolo immediatamente alle cure del personale sanitario presente. Successivamente, il ferito è stato elitrasportato presso l’ospedale di zona per ricevere ulteriori cure mediche. Sul luogo dell’incidente sono intervenute anche le forze dell’ordine per effettuare i rilievi necessari e stabilire le cause dell’accaduto.



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