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Daspo Fuori Contesto Per 10 tifosi Della Lazio
Daspo Fuori Contesto per 10 tifosi dell Lazio rei di aver minacciato giornalisti e attaccato le forze dell’ordine

Daspo Fuori Contesto per 10 ultrà della Lazio.
La Questura di Roma ha emesso 10 Daspo Fuori Contesto nei confronti di tifosi aderenti al gruppo ultras degli “IRRIDUCIBILI” della Lazio.
La vicenda
È notizia di pochi minuti fa che in questi giorni saranno notificati 10 daspo Fuori Contesto, ad altrettanti ultras della Lazio. La decisone del questore di Roma obbligherà i soggetti del provvidemto all’obbligo di firma in commissariato.
La decisione è stata emessa dal GIP di Roma, per i fatti accaduti in città il 6 giugno 2020, in occasione della manifestazione – non autorizzata – indetta dal movimento denominato “Ragazzi d’Italia” nell’area del Circo Massimo contro le misure anti-Covid imposte dal governo.

La DIGOS ha identificato 10 persone che, con il volto travisato, erano armati di bastoni, cinte e bottiglie di vetro, petardi, fumogeni e alcune bombe carta.
I manifestanti avevano prima costretto i giornalisti ad andarsene dalla manifestazione, impedendogli di esercitare il diritto di cronaca e poi, successivamente, avevano anche aggredito, ripetutamente e in più circostanze le forze dell’ordine.
Gli agenti della Divisione Anticrimine della questura, diretti da Angela Altamura, grazie anche ai rilievi fotografici in possesso alle forze dell’ordine, hanno permesso di risalire ai protagonisti di quel giorno, confermando la loro appartenemza al tifo più caldo della squadra biancoceleste.
Sulla base di quanto emerso, il questore ha deciso quindi di applicare la misura del daspo “fuori contesto”.
Il daspo “Fuori Contesto”
è novità nell’ambito della sicurezza pubblica, che di fatto estende l’applicazione del daspo anche a chi commette reati fuori dal contesto sportivo.
Chi commette reati inerente l’ordine pubblico, anche se lontano dagli eventi sportivi, può ricevere una diffida a non andare più allo stadio per sostenere la propria squadra del cuore.
In senso più generale l’obiettivo delle istituzioni è quello di allontanare dagli stadi, quei soggetti legati alla criminalità organizzata e tutti quelle persone ritenute “socialmente pericolose”.
I 10 Tifosi sanzionati hanno età compresa fra i 21 e i 44 anni, e diverse sono le misure imposte:
- Per 4 soggetti i daspo saranno di un anno senza obbligo di firma.
- Per 3 invece il daspo durerà 5 anni con l’obbligo di firma, in quanto recidivi.
- Per gli altri 3, che avevano già il daspo in corso, ci sarà un un aggravamento di quello attuale.
Due di questi avevano erano già diffidati per gli scontri in via delle Belle Arti, durante Lazio Celtic del 7 novembre 2019 e Lazio Atalanta, finale di coppa Italia.
Fra i soggetti coinvolti c’è anche un appartenete al gruppo ultrà del Napoli, anch’egli con daspo in corso della durata di 8 anni emesso nel 2015.
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Il turismo che non vogliamo. “Stop ai viaggi organizzati lungo il confine di Gaza”

Denunciamo con sdegno la promozione, da parte di alcune note agenzie turistiche internazionali, di “tour della realtà” al confine con Gaza, trasformando la tragedia umana della popolazione palestinese in un’attrazione turistica. Siamo di fronte a un’operazione cinica e inaccettabile, che sfrutta la sofferenza e la distruzione provocate da mesi di guerra per offrire “esperienze forti” a pagamento, con pacchetti che promettono scorci di città bombardate e la possibilità di “vedere con i propri occhi il confine con Gaza”.
Il tutto mentre la popolazione palestinese è sottoposta a bombardamenti, assedi, fame e deportazioni. Questa mercificazione del dolore umano è un oltraggio alla memoria delle vittime, una forma moderna di pornografia bellica, che contribuisce a normalizzare l’occupazione, la violenza e la disumanizzazione di un intero popolo.
Mentre la comunità internazionale dovrebbe mobilitarsi per il cessate il fuoco immediato e il riconoscimento dei diritti del popolo palestinese, c’è chi specula sulla guerra come se fosse un set cinematografico. È il riflesso più degradato di un sistema che fa profitto anche sulle macerie. Chiediamo l’immediata rimozione di questi “tour” dai portali di viaggio internazionali e l’apertura di un dibattito pubblico sull’etica del turismo nei contesti di conflitto.
Alcuni siti che promuovono questi viaggi sono tra i più visitati al mondo e contribuiscono a una narrazione tossica, che presenta solo un lato della guerra, legittimando l’occupazione e criminalizzando le vittime. Esprimiamo piena solidarietà al popolo palestinese e continueremo a battersi, in Italia e in Europa, contro il genocidio in corso a Gaza e contro ogni tentativo di strumentalizzarne il dramma. La guerra non è uno spettacolo. La morte non è un souvenir. Il turismo dell’orrore è complicità con il genocidio!”. Lo dichiara Giovanni Barbera della Direzione nazionale di Rifondazione Comunista.
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Art of play Roma e il lavoratore preso a pugni senza contratto. La risposta ufficiale della mostra

L’organizzazione della mostra Art of Play desidera esprimere innanzitutto il proprio rammarico per l’episodio recentemente avvenuto presso l’esposizione in corso a Roma.
Dopo il pugno ricevuto che ha fatto il giro del web, arriva la nota ufficiale dell’azienda.
“Art of Play si avvale di agenzie esterne specializzate per l’ingaggio di performer e figuranti, tra cui la persona coinvolta nell’episodio. L’organizzazione di Art of Play ha un rapporto regolare con queste agenzie, pertanto non è direttamente coinvolta nei rapporti tra le agenzie e i lavoratori. Art of Play esprime ancora una volta vicinanza alla performer e si impegna a verificare eventuali irregolarità in sede appropriata”.
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