Cronaca
Giardinetti, incendio alle case popolari. 15 i ricoverati
Alla periferie est della capitale un incendio che poteva costare caro.

Roma VI Municipio
A Giardinetti c’è stato un grave incendio nella notte fra giovedì e venerdì. Le fiamme hanno avvolto l’intera scala B delle case popolari di via Giovanni Dupre 87 ben fino al sesto piano. Per domare le fiamme sono dovute intervenire 4 autobotti dei Vigili del Fuoco che hanno evacuato diverse persone attraverso l’uso della scala di salvataggio.
L’incendio di Giardinetti
Un incendio pauroso, che ha coinvolto quindici persone, quello scoppiato alle due di notte di venerdì 30 giugno. Ancora oggi tutti sono ricoverati al Policlinico Umberto I. Fra di loro 6 minori, per fortuna non in gravi condizioni.
Intervenuto sul posto, al cronista de La Cronaca di Roma, i residenti hanno dichiarato che negli anni sono state fatte diverse segnalazioni – sia ai Vigili del Fuoco, sia al Municipio VI – per una colonna che perdeva acqua proprio a ridosso del contatore elettrico, sita al livello -1 della palazzina, ma nessun intervento strutturale è stato mai effettuato.
Oltre all’enorme spavento, l’incendio poteva provocare una strage, con gli abitanti che sono corsi per le scale avvolti dal fumo nero proveniente dalle cantine.
Da accertare anche se, al quadro generale, ci fossero degli allacci irregolari che hanno sovraccaricato il contatore. Soltanto la perizia tecnica potrà stabilire con certezza le effettive cause dell’incendio che ha generato il panico in tutto il complesso abitativo.
Accuse al comune da parte dei residenti di Giardinetti
L’assenza del comune di Roma e delle istituzioni tutte, è stata grave, ma ora ci sarà da spendere ancora più soldi per ridare a tutte le famiglie della scala B, la loro dignità, mentre bastava veramente poco per evitare quella che, a tutti gli effetti, poteva essere una strage.
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Il Progetto Atteso da Anni
Immaginate una svolta epica per il traffico romano: dopo richieste incessanti da parte dei cittadini, un ponte iconico a via della Storta, all’incrocio con via di Boccea, è pronto per una rinascita totale. Con un investimento da 4 milioni di euro, i lavori partiranno nel 2026 e saranno gestiti dal dipartimento Lavori pubblici. L’idea? Demolire l’attuale struttura e costruire un ponte più ampio, con carreggiate più larghe e un marciapiede di 1,5 metri, che potrebbe cambiare per sempre il modo in cui viaggiamo in questa zona.
Innovazioni e Misure di Sicurezza
Ma cosa rende questo ponte così intrigante? Oltre al design moderno, l’opera adotterà la tecnica del jet grouting con infiltrazioni di cemento, proprio come successo per il ponte dell’Industria, per renderlo più sicuro che mai. Tutto è nato da complesse indagini preliminari, dove sorprendenti ritrovamenti archeologici – protetti in accordo con la Soprintendenza – hanno ritardato e modificato il progetto originale. Intanto, quest’estate scatterà la road map con interventi su via Montagnana per il fosso dell’Acquasona, assicurando percorsi alternativi durante i lavori e lasciando tutti con il fiato sospeso su cosa emergerà.
Le Promesse delle Autorità
E le autorità? L’assessora ai lavori pubblici Ornella Segnalini non vede l’ora di rivelare i dettagli: “Questo intervento è la risposta alle esigenze del territorio, fluidificando il traffico in un punto cruciale e garantendo sicurezza extra per pedoni e automobilisti nelle zone periferiche”. Il presidente della commissione Lavori pubblici Antonio Stampete aggiunge un tocco di dramma: “Qui si verificano decine di incidenti all’anno, ma finalmente portiamo le periferie al centro, come promesso”. Anche il minisindaco Marco Della Porta esalta l’impegno per i quartieri del municipio XIV, con un’attenzione speciale alle aree più remote, lasciando i lettori a chiedersi: cosa succederà dopo?
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