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Cibo scadente ai detenuti: il carcere di Rebibbia nel mirino della Procura

Cibo scadente ai detenuti. Le accuse alla società responsabile della ristorazione nel penitenziario

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Cibo scadente ai detenuti: il carcere di Rebibbia nel mirino della Procura

Cibo scadente ai detenuti. E’ quanto sarebbe avvenuto all’interno del carcere romano di Rebibbia. Tra le pietanze segnalate, latte ‘annacquato’, carne di pessima qualità e caffè con lo scarto dei fondi. Una vera e propria truffa, che, secondo la Procura di Roma, sarebbe stata portata avanti da due responsabili della società che si occupa della ristorazione nei quattro istituti del complesso penitenziario.

A dare il via alle indagini sarebbe stato un esposto dell’ex garante dei detenuti di Roma, Gabriella Stramaccioni. “Una vicenda scabrosa – l’ha definita – che io stessa ho denunciato diversi mesi fa. E che mi ha impegnata molto tempo per raccogliere le segnalazione e poi verificarle“. Ma, almeno all’inizio, senza ottenere risultati: “Le istituzioni mi dicevano che era una prassi e nessuno prima di me era intervenuto“.

Alla sua denuncia se ne è però poi aggiunta un’altra, ad opera di una ditta esclusa dalla gara d’appalto. E anche questa sottolineava la scarsa qualità del vitto per i detenuti. La Procura si è messa così in moto per vederci chiaro, con la collaborazione del Nucleo di Polizia valutaria della Guardia di Finanza. Proprio gli investigatori delle Fiamme Gialle avrebbero prelevato campioni dei cibi cucinati.

Per la gioia della stessa Stramaccioni. “Finalmente questa annosa vicenda è giunta ad una svolta“, ha scritto sul suo profilo Facebook. Scagliandosi anche contro il Campidoglio: “La denuncia mi ha provocato isolamento e ritorsioni. E anche la non riconferma del mandato. Ma rifarei tutto, perchè chi svolge un ruolo di garanzia deve vedere, sentire, parlare. E non farsi sussumere dalle istituzioni o dalle logiche di partito“.

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Carlo Bravi, il chirurgo estetico accusato di sequestro e lesioni, rischia ora la sospensione.

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Carlo Bravi, il chirurgo estetico accusato di sequestro e lesioni, rischia ora la sospensione.

ScandaloChirurgiaEstetica: Un chirurgo accusato di sequestro e interventi forzati, scopri i dettagli sconcertanti! 😱

L’interrogatorio esplosivo

Due figure al centro di un caso che sta accendendo i riflettori sul mondo della chirurgia estetica hanno varcato le porte del tribunale di Roma. Il chirurgo Carlo Bravi e il suo assistente, convocati per difendersi dalle accuse di una donna che sostiene di essere stata sequestrata, anestetizzata e costretta a un nuovo intervento, hanno presentato memorie difensive per respingere ogni addebito. Immaginate la tensione: alle 13 in punto, entrano in aula per negare le gravi imputazioni di sequestro di persona e lesioni, mosse dal pubblico ministero Eleonora Fini. Ma cosa nasconde davvero questa storia?

Un’altra vittima emerge dall’ombra

E se ci fosse molto di più? Un’altra donna accusa Bravi di averle rovinato la vita con quattro interventi estetici fallimentari, lasciando il suo corpo “devastato”. Questa testimonianza, che aggiunge un tocco di mistero al caso, fa sorgere una domanda intrigante: quanti altri segreti si celano dietro le porte degli ambulatori? Bravi è già sotto i riflettori per la morte di un’altra paziente, Simonetta Kalfus, deceduta dopo una liposuzione, e ora questo nuovo scandalo potrebbe cambiare tutto.

I fatti che lasciano senza fiato

Torniamo al 14 marzo 2024: la donna si era sottoposta a un intervento di mastoplastica al seno eseguito da Bravi, ma al ritorno in ambulatorio ad aprile per lamentarsi, le cose hanno preso una piega inaspettata. Secondo la sua versione, Bravi ha insistito per un nuovo intervento, e nonostante il suo rifiuto, un collega l’avrebbe aiutata a sedarla, allontanando persino sua madre. Bravi smentisce tutto, offrendo una ricostruzione alternativa. Ora, tutti attendono il verdetto del giudice: sarà lui a decidere se sospendere Bravi dall’esercizio della professione. Riuscirà la verità a emergere?

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Chiusura improvvisa della galleria Giovanni XXIII a Roma: i dettagli dell’incidente e le deviazioni del traffico

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Chiusura improvvisa della galleria Giovanni XXIII a Roma: i dettagli dell’incidente e le deviazioni del traffico

ChiusuraMisteriosaARoma #EmergenzaStradale Immagina di svegliarti e scoprire che una delle arterie principali della città è bloccata da un incidente inaspettato – cosa sta succedendo davvero alla galleria Giovanni XXIII?

La Chiusura Inattesa

Dalle prime ore del mattino, la galleria Giovanni XXIII è stata chiusa in direzione Trionfale, lasciando migliaia di romani a chiedersi cosa abbia causato questo caos improvviso. Pattuglie della Polizia Locale del XV Gruppo Cassia sono intervenute rapidamente dopo la caduta di due pannelli di rivestimento, un evento che ha immediatamente catturato l’attenzione di tutti.

Accessi Limitati e Forze in Azione

Solo i vigili del fuoco e il personale tecnico hanno avuto il permesso di accedere al tratto interessato, alimentando la curiosità su possibili pericoli nascosti. Le unità della Polizia Locale sono ora impegnate a gestire la situazione, con misure di sicurezza che stanno svelando dettagli intriganti su come un banale rivestimento possa bloccare un’intera via.

Deviazioni e Caos nel Traffico

Il traffico è stato completamente stravolto, con deviazioni obbligatorie per i veicoli provenienti da via del Foro Italico verso lo Stadio Olimpico. Potresti essere tra coloro che si trovano bloccati in code infinite – scopri se questa chiusura nasconde sorprese ancora più grandi per la viabilità romana!

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