Cronaca
Odori asfissianti a Roma Nord, mistero nel quadrante ‘bene’ della città
Odori asfissianti a Roma Nord, le segnalazioni dei cittadini non chiariscono la causa

Odori asfissianti a Roma Nord. Una situazione che va avanti da diverse settimane nell’area tra i Parioli e il Trieste-Salario.
La ‘puzza’, riporta Roma Today, si sentirebbe praticamente ogni giorno, dopo l’ora di cena. E non si riuscirebbe a capirne l’origine. Anche perchè ognuno che l’ha avvertita la descrive in modo diverso.
In genere, infatti, viene definita ‘puzza di fogna’. Anche se non manca qualcuno a cui sembra odore di bruciato che prende in gola. E il mistero sul luogo da dove può provenire s’infittisce. Insediamenti abusivi? Impianti che smaltiscono illecitamente col favore delle tenebre? Nessuna ipotesi è esclusa.
Nemmeno quella, più semplice, dei tombini. “Non piove – spiega una residente – Le strade non vengono lavate e le foglie non vengono raccolte. Tutti questi fattori secondo me contribuiscono“.
ODORI ASFISSIANTI A ROMA NORD, LE INDAGINI
Del problema chi di dovere, dalla Polizia Locale agli operatori Ama fino agli assessori del II Municipio, è a conoscenza da giorni. Ma dalle indagini non sarebbero state finora beccate attività illecite che potrebbero spiegarne la causa. Insomma, buio pesto. Di notte, ancora di più.
Cronaca
Blitz della Guardia di Finanza. Sequestrati 50 kg di Cocaina

Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno sequestrato, presso il porto di Civitavecchia, un carico di
cocaina occultato all’interno di un container refrigerato in arrivo dall’Ecuador.
Nel corso dei normali controlli svolti nell’area portuale, le “fiamme gialle” del Gruppo di Civitavecchia hanno notato un gruppo di persone a piedi che si aggiravano nei pressi della banchina. Dopo l’intimazione dell’alt, il gruppo si è dato alla fuga e, poco distante, i militari hanno rinvenuto tre borsoni contenenti 45 panetti di cocaina, per un peso complessivo di circa 50 chilogrammi. Secondo le stime, il carico avrebbe potuto fruttare sulle piazze di spaccio ricavi per circa 5 milioni di euro.
Il procedimento penale è attualmente in fase di indagini preliminari e, in attesa di giudizio definitivo, si applica la presunzione di non colpevolezza. L’operazione si inserisce nel più ampio quadro delle attività di contrasto alla criminalità organizzata e al narcotraffico internazionale condotte dalla Guardia di Finanza all’interno degli spazi portuali, quale presidio permanente a tutela della sicurezza economica e della salute pubblica.
Cronaca
Bomba sotto casa del boss Demce: è guerra aperta nella Roma criminale!

Un ordigno artigianale è stato piazzato lo scorso 15 luglio sotto casa di Elvis Demce, boss albanese legato alla criminalità romana. L’intervento degli artificieri ha evitato l’esplosione, ma il messaggio è chiaro: un avvertimento pesante diretto a uno dei personaggi più discussi del sottobosco criminale capitolino.
Il giorno prima dell’attentato, un’inchiesta dei carabinieri aveva portato all’arresto di 14 persone, ricostruendo anche il ruolo di Demce in un sequestro organizzato tramite un gruppo di sudamericani. Gli stessi che, poco dopo, sarebbero stati coinvolti nella gambizzazione di Giancarlo Tei, ex alleato di Demce oggi latitante.
Le ipotesi investigative parlano di una possibile faida interna tra i reduci della “batteria di Ponte Milvio”, legata al defunto Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik. Tanti anche i nemici esterni: da Giuseppe Molisso del clan Senese a Ermal Arapaj.
Demce, condannato in via definitiva a 15 anni, è detenuto ad Ascoli, dove è in cura per problemi psichiatrici certificati da 17 perizie. Ora la Direzione Distrettuale Antimafia vuole capire: è un nuovo capitolo della guerra criminale o qualcuno teme che il boss voglia collaborare?
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