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Ostaggi Hamas, due liberati dall’organizzazione. Morti i due italiani dispersi

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Hamas libera 2 ostaggi, italiani dispersi trovati morti dopo l’attacco in Israele

OSTAGGI HAMAS – Nel giorno in cui Hamas ha rilasciato due ostaggi, arriva la triste notizia della morte degli ultimi due italiani dispersi dopo l’attacco in Israele dello scorso 7 ottobre. I nomi delle vittime sono Liliach Lea Havron e Nir Forti. Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha confermato la notizia, esprimendo le sue condoglianze alle famiglie delle vittime.

“Ho appreso del decesso di Liliach Lea Havron, italo-israeliana e moglie di Evitar Kipnis, il cui corpo era stato ritrovato nei giorni scorsi. Entrambi erano scomparsi dopo l’attacco di Hamas. Rinnovo le condoglianze ai figli e alla famiglia. Per l’Italia un altro giorno di lutto”, ha dichiarato Tajani nel tardo pomeriggio. Poi in serata è arrivata la conferma anche sulla morte di Nir Forti: “Purtroppo anche Nir Forti è deceduto. Era l’ultimo dei 3 italo-israeliani dispersi. Mi stringo al dolore dei suoi genitori, li avevo incontrati durante la visita a Tel Aviv. Morire a 29 anni, barbaramente ucciso dai terroristi, è profondamente ingiusto. Prego per te, giovane Nir”.

Eviatar Mosche Kipnis e Lilach Lea Havron erano due degli italiani con doppia cittadinanza italiana e israeliana che hanno perso la vita nell’attacco di Hamas. Questo triste evento lascia l’Italia in lutto. Le vittime, marito e moglie, vivevano nel kibbutz di Be’eri, nel sud del Paese. In seguito all’attacco, il servizio di soccorso israeliano Zaka ha recuperato più di 100 corpi nel kibbutz.

Dopo oltre 15 giorni dall’attacco, Hamas ha annunciato il rilascio di altri due ostaggi, due donne, “per ragioni umanitarie e mediche”. La notizia è stata riportata dai media arabi e israeliani e successivamente confermata dal Comitato Internazionale della Croce Rossa. Secondo l’Icrc, è stato facilitato il rilascio delle due donne e si spera che presto possano essere riunite con le loro famiglie.

Secondo quanto riportato, i parenti di Nurit Cooper, 79 anni, e Yocheved Lifshitz, 85 anni, sono stati informati del rilascio delle due donne. Entrambe erano state rapite il 7 ottobre nel kibbutz di Nir Oz. Tuttavia, i loro mariti rimangono ostaggi di Hamas. Attualmente, nella Striscia di Gaza, vi sono 222 ostaggi prigionieri.

Hamas ha annunciato il rilascio delle due donne, affermando che è stato fatto per “ragioni umanitarie e mediche”. Israele ha confermato il rilascio, riferendo che non ha partecipato alle trattative. Secondo alcune fonti, i due ostaggi sono stati liberati al valico di Rafah, al confine con l’Egitto. L’Egitto ha svolto un ruolo chiave per facilitare il rilascio degli ostaggi.

Ci sono anche notizie secondo cui cinquanta ostaggi con doppia nazionalità sarebbero stati condotti verso il sud di Gaza per essere consegnati alla Croce Rossa. La notizia non è ancora stata confermata, ma sembra che il numero degli ostaggi in procinto di essere liberati sia inferiore ai 50.

Il presidente americano Joe Biden ha esortato Hamas a liberare gli ostaggi prima di discutere di un cessate il fuoco a Gaza. Secondo Biden, il rilascio degli ostaggi è una priorità.

Il dolore delle famiglie delle vittime è palpabile e la comunità internazionale si unisce nel condannare questi atti di violenza. Si spera che il conflitto possa trovare presto una soluzione pacifica.

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Arrestata “santona” a Ostia: prometteva di curare il cancro con l’ai

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Arrestata “santona” a Ostia: prometteva di curare il cancro con l’ai

Arrestata “santona” a Ostia: prometteva di curare il cancro con l’ai, condannata a 9 anni. #Ostia #Truffa #Notizie

Una vicenda a dir poco incredibile si è verificata a Ostia, dove una falsa guaritrice, definita una vera e propria “santona”, è stata arrestata e condannata a nove anni di prigione. La donna era riuscita ad ingannare molte persone con la promessa di cure miracolose per il cancro, utilizzando presunti poteri spirituali e facendo affidamento sull’intelligenza artificiale.

L’arresto è avvenuto dopo un’indagine approfondita portata avanti dalle forze dell’ordine che hanno raccolto sufficienti prove contro di lei. “Una manipolazione del dolore altrui” è stata la definizione fornita dagli investigatori, i quali hanno sottolineato come la santona sfruttasse la disperazione delle sue vittime per estorcergli denaro.

La condanna è stata accolta con sollievo dalle vittime e dalle loro famiglie, molte delle quali si erano affidate a lei nella speranza di trovare una cura impossibile. “Una giustizia attesa da tempo”, ha commentato uno dei parenti delle vittime, esprimendo il sentimento comune di chi ha subito questo inganno.

Sebbene la sentenza rappresenti un’importante vittoria, resta la ferita aperta per chi ha vissuto questo dramma. La vicenda solleva interrogativi importanti sull’influenza e le possibilità di frode legate all’uso dell’intelligenza artificiale in ambiti così delicati.

Le autorità continuano a fare appelli alla popolazione affinché resti vigile e diffidente nei confronti di chi promette cure miracolose. Questa storia tragica è un monito su quanto sia essenziale verificare sempre la validità delle informazioni e delle pratiche mediche proposte.

Fonte Verificata

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Orban e il Tango con l’Ue: Un Ballo a Passi di Attrito e Diplomazia

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Orban e il Tango con l’Ue: Un Ballo a Passi di Attrito e Diplomazia

Accordo storico o resa? I dazi tra USA e UE accendono il dibattito. 🌍🤔 #Trump #VonDerLeyen #Orban

C’è chi celebra l’accordo come un “enorme” traguardo, frutto di un “duro negoziato”, e chi invece, come il primo ministro ungherese Viktor Orban, lo vede come una “debolezza commerciale” dell’Unione Europea. “Donald Trump non ha raggiunto un accordo con Ursula von der Leyen, ma piuttosto si è mangiato la presidente della Commissione europea a colazione.” – Un commento pungente per sottolineare la forza di Trump rispetto alla presidente della Commissione.

Orban, notoriamente critico verso Bruxelles, non ha risparmiato le sue parole dure, affermando il suo disappunto per il nuovo impegno dell’UE di acquistare armi ed energia dagli Stati Uniti per circa 750 miliardi di dollari in tre anni. L’accordo, che fissa nuovi dazi al 15% a partire dal primo agosto, esclude materiali come acciaio e alluminio, i cui dazi rimangono al 50%.

“Trump è un negoziatore dei pesi massimi, von der Leyen dei pesi piuma”, ha aggiunto Orban, insistendo sul fatto che nonostante i tentativi di presentarlo come un successo, questo accordo non sarebbe stato positivo per l’Europa. Il leader ungherese ha chiarito che l’Ungheria si tirerà fuori dall’UE se i “vantaggi supereranno gli svantaggi”.

La metafora di Orban non passa inosservata, concludendo che l’accordo con gli Stati Uniti risulti “peggiore” di quello ottenuto dal Regno Unito. La tensione tra il mantenimento dell’alleanza atlantica e gli interessi europei continua ad alimentare il dibattito politico. Resta da vedere come l’unione gestirà queste divisioni in futuro.

Fonte Verificata

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