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Tare torna sull’addio alla Lazio: “Non è stato per colpa di Sarri”
Igli Tare si apre sul suo addio alla Lazio e parla del suo futuro nel calcio europeo.
Dopo 18 anni di servizio, Igli Tare ha lasciato la Lazio per intraprendere nuovi percorsi nel calcio europeo. In una recente intervista sulle pagine del Corriere della Sera, l’ex dirigente si è raccontato spiegando di essere attualmente in viaggio in giro per l’Europa, concentrando la sua attenzione sull’Inghilterra e sulla Germania per migliorare le proprie competenze. In particolare, ha elogiato il lavoro svolto dal Bayer Leverkusen e da Xabi Alonso nelle rispettive realtà calcistiche.
Oltre a condividere consigli su come il calcio e le società italiane dovrebbero cambiare, Tare ha parlato inevitabilmente del suo addio alla Lazio, smentendo eventuali collegamenti con il tecnico Sarri. Ha chiarito che l’abbandono del club romano dopo quasi due decenni era una decisione già presa da tempo e non influenzata da Sarri. Tuttavia, ha anche rivelato di aver funto da parafulmine in alcune situazioni, ma ha enfatizzato come il suo legame con la Lazio avesse raggiunto naturalmente il termine.
Riguardo alla situazione attuale della squadra biancoceleste, Tare ha espresso la sua opinione sulla mancanza di brillantezza nell’attacco e sulla necessità di concedere del tempo ai nuovi arrivati per integrarsi completamente. Allo stesso tempo, ha riconosciuto l’eccellente traguardo degli ottavi di Champions League raggiunti con un turno di anticipo.
Quanto al suo futuro nel mondo del calcio, Tare ha lasciato intendere che valuterà tutte le opportunità, smentendo al momento le voci che lo avvicinavano alla dirigenza del Napoli. Infine, ha condiviso un commento positivo su Inzaghi, allenatore dell’Inter, definendolo un predestinato per i suoi successi attuali.
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Arrestata “santona” a Ostia: prometteva di curare il cancro con l’ai

Arrestata “santona” a Ostia: prometteva di curare il cancro con l’ai, condannata a 9 anni. #Ostia #Truffa #Notizie
Una vicenda a dir poco incredibile si è verificata a Ostia, dove una falsa guaritrice, definita una vera e propria “santona”, è stata arrestata e condannata a nove anni di prigione. La donna era riuscita ad ingannare molte persone con la promessa di cure miracolose per il cancro, utilizzando presunti poteri spirituali e facendo affidamento sull’intelligenza artificiale.
L’arresto è avvenuto dopo un’indagine approfondita portata avanti dalle forze dell’ordine che hanno raccolto sufficienti prove contro di lei. “Una manipolazione del dolore altrui” è stata la definizione fornita dagli investigatori, i quali hanno sottolineato come la santona sfruttasse la disperazione delle sue vittime per estorcergli denaro.
La condanna è stata accolta con sollievo dalle vittime e dalle loro famiglie, molte delle quali si erano affidate a lei nella speranza di trovare una cura impossibile. “Una giustizia attesa da tempo”, ha commentato uno dei parenti delle vittime, esprimendo il sentimento comune di chi ha subito questo inganno.
Sebbene la sentenza rappresenti un’importante vittoria, resta la ferita aperta per chi ha vissuto questo dramma. La vicenda solleva interrogativi importanti sull’influenza e le possibilità di frode legate all’uso dell’intelligenza artificiale in ambiti così delicati.
Le autorità continuano a fare appelli alla popolazione affinché resti vigile e diffidente nei confronti di chi promette cure miracolose. Questa storia tragica è un monito su quanto sia essenziale verificare sempre la validità delle informazioni e delle pratiche mediche proposte.
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Orban e il Tango con l’Ue: Un Ballo a Passi di Attrito e Diplomazia

Accordo storico o resa? I dazi tra USA e UE accendono il dibattito. 🌍🤔 #Trump #VonDerLeyen #Orban
C’è chi celebra l’accordo come un “enorme” traguardo, frutto di un “duro negoziato”, e chi invece, come il primo ministro ungherese Viktor Orban, lo vede come una “debolezza commerciale” dell’Unione Europea. “Donald Trump non ha raggiunto un accordo con Ursula von der Leyen, ma piuttosto si è mangiato la presidente della Commissione europea a colazione.” – Un commento pungente per sottolineare la forza di Trump rispetto alla presidente della Commissione.
Orban, notoriamente critico verso Bruxelles, non ha risparmiato le sue parole dure, affermando il suo disappunto per il nuovo impegno dell’UE di acquistare armi ed energia dagli Stati Uniti per circa 750 miliardi di dollari in tre anni. L’accordo, che fissa nuovi dazi al 15% a partire dal primo agosto, esclude materiali come acciaio e alluminio, i cui dazi rimangono al 50%.
“Trump è un negoziatore dei pesi massimi, von der Leyen dei pesi piuma”, ha aggiunto Orban, insistendo sul fatto che nonostante i tentativi di presentarlo come un successo, questo accordo non sarebbe stato positivo per l’Europa. Il leader ungherese ha chiarito che l’Ungheria si tirerà fuori dall’UE se i “vantaggi supereranno gli svantaggi”.
La metafora di Orban non passa inosservata, concludendo che l’accordo con gli Stati Uniti risulti “peggiore” di quello ottenuto dal Regno Unito. La tensione tra il mantenimento dell’alleanza atlantica e gli interessi europei continua ad alimentare il dibattito politico. Resta da vedere come l’unione gestirà queste divisioni in futuro.
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