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Delfina Pelè, addio all’esemplare più longevo d’Europa: aveva 59 anni

La Delfina Pelè, il delfino più longevo d’Europa, si è spenta a 59 anni
Pelè, un esemplare femmina di delfino tursiope, è scomparsa dopo aver trascorso molti anni nei delfinari. Con i suoi 59 anni, deteneva il record come delfino più longevo d’Italia e d’Europa. Pelè è stata catturata nelle acque statunitensi e trasferita in Italia negli anni ’70, vivendo inizialmente in un acquario a Lignano Sabbiadoro e successivamente al Delfinario di Riccione. Dal 2004, è stata ospite del Parco Oltremare della riviera romagnola, dove ha partecipato a migliaia di spettacoli.
I delfini tursiopi, come Pelè, sono noti per adattarsi bene alla vita in cattività, vivendo più a lungo rispetto ad altre specie di cetacei. Nonostante alcuni delfini in cattività raggiungano un’età avanzata, per molti di essi la prigionia può comportare una morte prematura. Pelè, con il suo tragico decesso a 59 anni, si aggiunge alla lista delle delfine tursiopi che hanno superato l’età media di sopravvivenza in cattività.
Il nome originale dell’anziana delfina era Heidi, cambiato in Pelè da Leandro Stanzani, l’addestratore che lavorò a lungo con lei. Nonostante non abbia avuto figli, ha dimostrato affetto verso gli altri ospiti del parco acquatico. Il suo compleanno è stato festeggiato con una torta multistrato a base di sardine e aringhe quando ha compiuto 55 anni. Pelè è deceduta il 10 dicembre del 2023 per cause non dichiarate, ma presumibilmente legate alla sua avanzata età. La sua morte ha causato profondo dolore tra lo staff e la direzione dell’azienda.
La scomparsa di Pelè ha suscitato tristezza tra i frequentatori del Parco Oltremare, lasciando un vuoto nella famiglia della struttura. Il suo contributo alla fama del parco attraverso i suoi spettacoli e la sua presenza verrà ricordato con affetto e riconoscenza. La sua longevità e la sua capacità di intrattenere il pubblico resteranno un ricordo indelebile nel cuore di coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerla.
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Arrestata “santona” a Ostia: prometteva di curare il cancro con l’ai

Arrestata “santona” a Ostia: prometteva di curare il cancro con l’ai, condannata a 9 anni. #Ostia #Truffa #Notizie
Una vicenda a dir poco incredibile si è verificata a Ostia, dove una falsa guaritrice, definita una vera e propria “santona”, è stata arrestata e condannata a nove anni di prigione. La donna era riuscita ad ingannare molte persone con la promessa di cure miracolose per il cancro, utilizzando presunti poteri spirituali e facendo affidamento sull’intelligenza artificiale.
L’arresto è avvenuto dopo un’indagine approfondita portata avanti dalle forze dell’ordine che hanno raccolto sufficienti prove contro di lei. “Una manipolazione del dolore altrui” è stata la definizione fornita dagli investigatori, i quali hanno sottolineato come la santona sfruttasse la disperazione delle sue vittime per estorcergli denaro.
La condanna è stata accolta con sollievo dalle vittime e dalle loro famiglie, molte delle quali si erano affidate a lei nella speranza di trovare una cura impossibile. “Una giustizia attesa da tempo”, ha commentato uno dei parenti delle vittime, esprimendo il sentimento comune di chi ha subito questo inganno.
Sebbene la sentenza rappresenti un’importante vittoria, resta la ferita aperta per chi ha vissuto questo dramma. La vicenda solleva interrogativi importanti sull’influenza e le possibilità di frode legate all’uso dell’intelligenza artificiale in ambiti così delicati.
Le autorità continuano a fare appelli alla popolazione affinché resti vigile e diffidente nei confronti di chi promette cure miracolose. Questa storia tragica è un monito su quanto sia essenziale verificare sempre la validità delle informazioni e delle pratiche mediche proposte.
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Orban e il Tango con l’Ue: Un Ballo a Passi di Attrito e Diplomazia

Accordo storico o resa? I dazi tra USA e UE accendono il dibattito. 🌍🤔 #Trump #VonDerLeyen #Orban
C’è chi celebra l’accordo come un “enorme” traguardo, frutto di un “duro negoziato”, e chi invece, come il primo ministro ungherese Viktor Orban, lo vede come una “debolezza commerciale” dell’Unione Europea. “Donald Trump non ha raggiunto un accordo con Ursula von der Leyen, ma piuttosto si è mangiato la presidente della Commissione europea a colazione.” – Un commento pungente per sottolineare la forza di Trump rispetto alla presidente della Commissione.
Orban, notoriamente critico verso Bruxelles, non ha risparmiato le sue parole dure, affermando il suo disappunto per il nuovo impegno dell’UE di acquistare armi ed energia dagli Stati Uniti per circa 750 miliardi di dollari in tre anni. L’accordo, che fissa nuovi dazi al 15% a partire dal primo agosto, esclude materiali come acciaio e alluminio, i cui dazi rimangono al 50%.
“Trump è un negoziatore dei pesi massimi, von der Leyen dei pesi piuma”, ha aggiunto Orban, insistendo sul fatto che nonostante i tentativi di presentarlo come un successo, questo accordo non sarebbe stato positivo per l’Europa. Il leader ungherese ha chiarito che l’Ungheria si tirerà fuori dall’UE se i “vantaggi supereranno gli svantaggi”.
La metafora di Orban non passa inosservata, concludendo che l’accordo con gli Stati Uniti risulti “peggiore” di quello ottenuto dal Regno Unito. La tensione tra il mantenimento dell’alleanza atlantica e gli interessi europei continua ad alimentare il dibattito politico. Resta da vedere come l’unione gestirà queste divisioni in futuro.
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