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Truffata la zia di Benedetta Rossi: Finti carabinieri conoscevano tutto della famiglia

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Benedetta Rossi ha realizzato un video su Instagram per denunciare la truffa subita dalla zia paterna, che è stata raggirata da finti carabinieri che le hanno raccontato che il figlio aveva investito una bambina. Nel video, Benedetta spera che le informazioni possano essere utili ad altre persone per riconoscere la truffa e rivolgersi alle forze dell’ordine in tempo.

La zia di Benedetta Rossi, Rossella, ha deciso di mettere la faccia per raccontare la brutta esperienza e evitare che altre persone possano essere vittime dello stesso inganno. I truffatori avevano informato Rossella che suo figlio aveva investito una bambina e che aveva bisogno di soldi perché era stato arrestato. Dopo aver dato loro i soldi, si è resa conto che tutto era falso e che era caduta nella trappola. Benedetta Rossi ha aggiunto che è importante informare più persone possibile su questa truffa per evitare che altri cadano nello stesso inganno.

Una precisazione importante è stata aggiunta da Benedetta Rossi alla fine del video: i truffatori conoscevano molti dettagli sulla famiglia di Rossella, come nomi, età, lavoro e abitudini, rendendo la truffa ancora più credibile e facendo sprofondare Rossella nel panico.

La storia della truffa subita dalla zia di Benedetta Rossi ha suscitato emozione e tristezza in entrambe, con Rossella che ha pianto per tre notti e tre giorni per essere stata presa in giro. Benedetta ha voluto condividere la storia per mettere in guardia le persone sul pericolo di questo tipo di truffa e sull’importanza di rimanere vigili di fronte a telefonate sospette.

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Congedato in moto si schianta contro un furgone sulla via Cimina e muore

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Tragedia su via Cimina a Caprarola

Il motociclista Giovanni Bosco, 61 anni, è morto in un incidente stradale lungo via Cimina a Caprarola. La sua moto si è scontrata con un furgone e nonostante l’intervento dell’eliambulanza, purtroppo non è stato possibile salvarlo.

Giovanni Bosco: un carabiniere in pensione

Giovanni Bosco, brigadiere in pensione, ha perso la vita in un tragico incidente stradale mentre viaggiava lungo via Cimina. Era molto conosciuto nella comunità locale, avendo prestato servizio come carabiniere a Nepi e Civita Castellana, nel Viterbese. La notizia della sua morte ha suscitato grande dolore e ha fatto sì che la comunità si stringesse intorno alla sua famiglia per offrire supporto e conforto.

L’incidente fatale

L’incidente in cui Giovanni Bosco ha perso la vita è avvenuto nel pomeriggio di sabato scorso a Caprarola, mentre era in sella alla sua moto lungo via Cimina. Le circostanze esatte dell’incidente sono ancora in corso di accertamento, ma si sa che è avvenuto in prossimità del chilometro 15 e del bivio per Caprarola. Dopo lo scontro con il furgone, Giovanni è stato sbalzato dalla sella e la moto ha preso fuoco. È stata un’esperienza terribile per tutti i presenti e le autorità locali stanno ancora investigando sulla dinamica dell’incidente.

Motociclista deceduto, conducente del furgone ferito

Nonostante i tentativi dei soccorritori di rianimare Giovanni sul luogo dell’incidente, le ferite erano troppo gravi e il motociclista è purtroppo deceduto. Il conducente del furgone coinvolto nell’incidente ha riportato solo lievi ferite. Le forze dell’ordine e i vigili del fuoco sono intervenuti sulla scena per gestire la situazione e la ricostruzione della dinamica dell’incidente è ancora in corso.

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Isola del Liri: litigio tra nonno e nipote, 18enne ferito a coltellate.

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Lite tra nonno e nipote finisce in un ferimento

Una lite tra nonno e nipote è finita in un ferimento. L’anziano dalle prime ricostruzioni avrebbe accoltellato il 18enne, mandandolo in ospedale.

Tragedia sfiorata durante una lite familiare

Tragedia sfiorata durante una lite in famiglia, un nonno ha accoltellato il nipote diciottenne, facendolo finire in ospedale. L’episodio è avvenuto la scorsa sera in un’abitazione nel Comune di Isola del Liri, in provincia di Frosinone. Il ragazzo fortunatamente da quanto si apprende non rischia di morire. L’uomo ora è indagato per il ferimento e deve rispondere di lesioni aggravate dal grado di parentela.

Versioni contrastanti sulla dinamica dell’accaduto

Secondo quanto ricostruito finora il ferimento è avvenuto in casa, durante una lite tra nonno e nipote, ma non è chiaro perché stessero discutendo. La situazione poi è degenerata, le versioni raccontate dai due sarebbero tuttavia discordanti. L’anziano ha spiegato di aver ferito il nipote, per togliergli il coltello dalle mani, che sarebbe dunque stato un fatto accidentale. Il diciottenne invece ha raccontato che suo nonno avrebbe impugnato il coltello, aggredendolo di proposito.

Intervento medico e indagini delle forze dell’ordine

Arrivata la chiamata al Numero Unico delle Emergenze 112, con la richiesta di un’ambulanza per un giovane con ferite d’arma bianca, nell’abitazione è giunto il personale sanitario. I paramedici hanno soccorso il ragazzo e lo hanno trasportato in ambulanza all’ospedale Santissima Trinità di Sora. Arrivato al pronto soccorso il paziente è stato affidato alle cure dei medici, che lo hanno sottoposto agli accertamenti del caso. Ha riportato ferite alla spalla e ad una mano ed è stato medicato con diversi punti di sutura. Presenti i carabinieri di competenza territoriale, che hanno svolto gli accertamenti di rito e indagano per ricostruire la dinamica dell’accaduto. I militari hanno ascoltato i due protagonisti della vicenda ed altri testimoni, per verificare le responsabilità a carico del pensionato, il quale, alla presenza del suo avvocato, verrà sentito dal magistrato.

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Dossier su Emanuela Orlandi : deve sparire, non distruggere il Vaticano

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Rivelazioni Shock nelle Chat del 2014

“Buttare tutto per aria e distruggere il Vaticano non ha alcun senso”. E, ancora: “Le cose su Emanuela Orlandi devono sparire”. Questa una parte del contenuto delle chat del 2014, consegnate in Procura a Roma e in Vaticano e, da ieri, anche alla Commissione d’inchiesta da Pietro Orlandi.

Contenuto delle Chat del 2014

“Quella roba della Orlandi deve sparire e tu devi farti gli affari tuoi”. E, ancora: “Buttare tutto per aria e distruggere il Vaticano non ha alcun senso”. Sono solo alcuni degli stralci delle conversazioni fra Francesca Immacolata Chaouqui e il cardinale Vallejo Balda, all’epoca membri e segretario della prefettura degli affari economici del Vaticano Cosea.

Dettagli delle Conversazioni

Sono loro i messaggi nelle famose chat del 2014 consegnati dalla famiglia Orlandi alla Procura di Roma e, da ieri, anche alla commissione bicamerale d’inchiesta sui casi di scomparsa di Mirella Gregori ed Emanuela Orlandi.

Riferimento a Mirella Gregori

Nel contenuto viene fatto riferimento ad altre persone, fra cui Giani, l’ex capo della gendarmeria vaticana, e anche al fascicolo su Emanuela custodito in Vaticano che l’avvocata sostiene di aver visto.

Risposte e ulteriori dettagli

“A settembre dobbiamo far sparire quella cosa della Orlandi e pagare i tombaroli – scrive Francesca Immacolata Chaouqui in uno dei messaggi di 10 anni fa – Di questo devi parlare al papa…Ora che torniamo si lavora all’archivio. E basta giornali e follie varie.

Il post di Chaouqui: “Inutile coinvolgermi. Se c’è una verità non la conosco”

Il commento di Francesca Immacolata Chaouqui non ha tardato ad arrivare dopo la consegna delle chat alla commissione bicamerale d’inchiesta da parte di Pietro Orlandi.

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Arriva in ospedale con dolori e scopre raro tumore, chirurgo: “Intervento delicatissimo”

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Dottor Angelo Serao e chirurgo James Casella operano un ragazzo di 18 anni

Il ragazzo di 18 anni è stato operato presso l’ospedale dei Castelli da due medici esperti, il dottor Angelo Serao e il chirurgo James Casella. Il giovane era arrivato con forti dolori addominali e gli è stato diagnosticato un tumore rarissimo, un paraganglioma extrasurrenalico di origine neuroendocrina. Il chirurgo James Casella ha lavorato per anni al San Camillo prima di decidere di trasferirsi all’ospedale dei Castelli, dove opera attualmente.

Un intervento delicato e difficile

Il tumore diagnosticato al ragazzo era un paraganglioma extrasurrenalico molto pericoloso in quanto era attaccato all’aorta. L’intervento effettuato dai medici è stato estremamente delicato e tecnicamente difficile, durando diverse ore. Un errore anche minimo avrebbe potuto causare gravi conseguenze, vista la vicinanza del tumore al principale vaso sanguigno dell’organismo.

Approccio multidisciplinare per il successo dell’intervento

Grazie alla collaborazione di diversi specialisti dell’ospedale dei Castelli, tra cui radiologi, anestesisti e chirurghi vascolari, l’intervento è stato un successo. L’approccio multidisciplinare ha permesso di affrontare la patologia in modo completo, garantendo la migliore cura possibile al paziente. L’intervento è stato particolarmente impegnativo dato l’età giovane del paziente e la rara natura del tumore.

Prospettive future per il paziente

Dopo l’intervento, il ragazzo dovrà sottoporsi a controlli regolari per monitorare l’eventuale ricomparsa del tumore. La rimozione è stata radicale e non sono stati riscontrati tessuti tumorali residui, ma data la rarità della patologia è importante mantenerlo sotto stretta osservazione. Il dottor Serao ha sottolineato l’importanza di avere a disposizione tutte le specialità necessarie per trattare i pazienti in modo completo presso l’ospedale dei Castelli.

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Visita di papa Francesco al Campidoglio il 10 giugno

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Papa Francesco in visita al Campidoglio

“Non credo di svelare nulla di segreto nel dirvi che il prossimo 10 giugno il papa sarà in visita in Campidoglio”, ha detto il cappellano della Polizia locale di Roma Capitale padre Massimo Cocci.

Dettagli sull’incontro

Papa Francesco in visita in Campidoglio il prossimo lunedì 10 giugno. “Non credo di svelare nulla di segreto nel dirvi che il prossimo 10 giugno il papa sarà in visita in Campidoglio”, ha detto il cappellano della Polizia locale di Roma Capitale padre Massimo Cocci nel corso della benedizione ai nuovi vigili urbani riuniti in piazza del Campidoglio.

Il tema dell’incontro

Non è stato ancora ufficializzato il tema dell’incontro, ma è probabile che il Papa e il sindaco discuteranno del Giubileo 2025. Ieri, 9 maggio, il Giubileo è stato ufficialmente indetto con la tradizionale cerimonia durante i Vespri della festa dell’Ascensione del Signore, con Papa Francesco che ha consegnato la Bolla di indizione “Spes non confundit” (“La speranza non delude”) dando così il via ufficiale all’evento. Nella Bolla di indizione del Giubileo 2025 viene indicato il 24 dicembre 2024 come data di apertura della Porta Santa nella Basilica di San Pietro.

Incontri precedenti tra il sindaco e il Pontefice

L’ultimo incontro tra il sindaco Gualtieri e il Pontefice risale allo scorso 4 gennaio, quando il primo cittadino e il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, erano stati ricevuti in udienza in Vaticano. “Un incontro di profonda ispirazione con Papa Francesco oggi per la tradizionale udienza di inizio anno. È stato un piacere illustrargli l’avanzamento dei lavori dei tanti progetti che abbiamo messo in campo per il Giubileo, per l’accoglienza e per prenderci cura delle persone più fragili. Ringrazio il Santo Padre per il suo magistero, per il suo impegno instancabile a favore dei più vulnerabili e per le generose parole di sostegno e incoraggiamento. Roma vuole bene al suo Vescovo, che ne rappresenta al meglio la vocazione alla solidarietà, alla fratellanza, alla pace”, aveva detto il sindaco al termine dell’udienza.

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Ospitava persone in casa durante i domiciliari.

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Arresto dell’ex professore Alessandro Frateschi

L’ex professore Alessandro Frateschi finisce in carcere. Riceveva visite mentre era ai domiciliari con l’accusa di violenza sessuale su minori.

Aggravamento della misura cautelare

Finisce in carcere Alessandro Frateschi, l’ex professore di religione arrestato con l’accusa di pedofilia dopo le denunce di alcuni suoi studenti. L’uomo continuava a ricevere visite in casa a Terracina nonostante fosse sottoposto ai domiciliari con il divieto di contatti esterni. Il giudice del Tribunale di Latina ha così disposto l’aggravamento della misura cautelare per il cinquantenne. Dopo alcune verifiche effettuate nelle ultime settimane dai carabinieri, Frateschi è stato trasferito in carcere su disposizione della giudice Laura Morselli. L’udienza preliminare del processo per abusi sessuali è in programma per venerdì 24 maggio.

Indagini sulle visite ricevute da Frateschi

Gli investigatori hanno documentato con le telecamere diverse visite, fatte da varie persone, a più riprese, nella casa in cui Frateschi era agli arresti domiciliari da quasi un anno. L’abitazione era un’altra rispetto a quella dove viveva insieme ai figli e a sua moglie, così come era stato indicato dai giudici nel momento in cui è avvenuto l’arresto l’anno scorso.

Complicità di suore e psicologi

Secondo quanto ricostruito fino a questo momento dalle indagini ad essere a conoscenza dei presunti abusi sessuali compiuti dal diacono erano almeno quattro persone, due suore e due psicologi, che avrebbero taciuto su tutto. L’insegnante pare sia stato contattato da una prima religiosa, che non lo ha denunciato. Stessa cosa anche l’altra suora, che frequentava la stessa casa famiglia di Frateschi. L’udienza preliminare è ripresa venerdì 5 aprile con l’audizione davanti al giudice di tre delle cinque vittime delle presunte violenze, in modalità protetta con il supporto di uno psicologo e i minori hanno confermato le accuse nei confronti del loro ex insegnante di cinquant’anni. La prossima udienza è fissata per il 24 maggio.

Testimonianza di abusi e arresto

Una giovane, che abitava in una casa famiglia insieme a suo fratello, ha testimoniato riguardo agli abusi che quest’ultimo avrebbe subito e di aver conosciuto il professore. Il ragazzo ha trascorso le vacanze di Natale in casa dell’insegnante. E in quell’occasione si sarebbero consumate le violenze denunciate dai giovani ai carabinieri. La confidenza era avvenuta con una psicologa, con l’intenzione di rivolgersi alle forze dell’ordine, cosa che non gli è stata permessa. L’adolescente avrebbe poi raccontato lo stesso allo psicologo di un’altra casa famiglia, che si sarebbe poi confrontato con una suora: anche in questi casi non sono partite le denunce. Solo poi con le denunce arrivate dal liceo Majorana, che hanno acceso i riflettori della Procura sulla vicenda, il diacono è stato arrestato.

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Trovata agonizzante in casa, sospetti sulla figlia

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Giallo sul litorale romano: una donna trovata agonizzante in casa

Una donna di 66 anni è stata trovata agonizzante in casa sul litorale romano e portata d’urgenza all’ospedale, dove è purtroppo deceduta poco dopo. I carabinieri stanno indagando sul caso e i sospetti sembrano ricadere sulla figlia della vittima.

Pronto soccorso e decesso

Gli operatori del pronto soccorso hanno tentato invano di rianimare la donna, che è stata trasportata all’Aurelia Hospital dove è purtroppo deceduta. Sembra che siano stati riscontrati segni di soffocamento sul corpo della vittima, ma le cause esatte della morte saranno stabilite con un’autopsia.

Indagini e sospetti sulla figlia

La figlia trentottenne della donna è attualmente al centro delle indagini dei carabinieri. Si ipotizza che la morte possa essere stata causata da una lite giunta al culmine con la figlia stessa, ma al momento sono solo supposizioni in attesa di ulteriori accertamenti.

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Madonna di Trevignano: ruolo importante nei maltrattamenti indagato di Scozzaro per Gisella

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Madonna di Trevignano, news su Gisella Cardia

Per la polizia giudiziaria che indaga sulle accuse di presunti maltrattamenti nei confronti dell’ex frate Scozzaro la veggente di Trevignano avrebbe un ruolo importante. “Le profezie mistico-religiose di Scozzaro avevano anche una precisa fonte: i messaggi della Vergine Maria a Gisella Cardia”.

Il ruolo di Gisella Cardia nelle indagini

“Le profezie mistico-religiose di Scozzaro avevano anche una precisa fonte: i messaggi della Vergine Maria affidati a Gisella Cardia […] questa veggente ha giocato un ruolo importante nella vicenda dei contestati maltrattamenti ai ragazzi”. Di questo è convinta la polizia giudiziaria, che ha svolto le indagini sulla vicenda di Casa Mariana a Collesano, per la quale l’ex frate Scozzaro è stato arrestato per presunti maltrattamenti in concorso con un suo adepto Carlo Mazzola, sulla moglie e i figli di quest’ultimo. E ancora “quanto riscontrato a Collesano nel corso di questa indagine non si discosta per i contenuti e le idee religiose deliranti” il riferimento è ai fatti di Altavilla Milicia.

Le chat tra l’adepto e le figlie

Di Maria Giuseppa Scarpulla a Collesano si parla anche nelle chat tra uno dei due indagati adepto di Scozzaro e sua figlia. “Una veggente approvata dal vescovo ci ha detto che tu e tua madre non fate altro che mandarci maledizioni a noi quattro e a padre Giulio” si legge sempre nell’informativa della Polizia di Stato. “Abbiamo saputo dalla veggente di tutto il male che avete fatto a noi quattro e a padre Giulio e non siete solo due streghe maledette, siete molto di più”. In merito alle chat e i messaggi chiariamo che per completezza d’informazione che i figli dello psichiatra devono ancora essere ascoltati dal giudice in sede di incidente probatorio.

Madonna di Trevignano, l’avvocato Marchignoli: “Mai pressioni da Gisella sui fedeli per donazioni”

Dalle carte emerge come ci fosse un legame tra Scozzaro e i coniugi Cardia: si sentivano, e Scarpulla, come da lei stessa annunciato ai seguaci durante un incontro di preghiera nel campo delle preghiere a Trevignano Romano, sono andati a trovarlo a Casa Mariana. Per gli investigatori Scarpulla, pur non essendo indagata, avrebbe giocato un ruolo importante nella vicenda dei contestati maltrattamenti dei ragazzi. È emerso che interagiva con la famiglia vittima di maltrattamenti perché ritenuti indemoniati. Le persone che non condividevano il suo operato – dell’ex frate Scozzaro – venivano portate all’isolamento e alla demonizzazione. Ciò ha avuto – sempre per chi indaga – conseguenze devastanti sul piano psicologico di chi era coinvolto. Per gli investigatori Scarpulla – che ricordiamo ancora non è indagata – avallava ciò che diceva l’ex frate Scozzaro, anche attraverso i messaggi che a suo dire le inviava la Madonna.

La vicenda di Scozzaro e Casa Mariana a Collesano

L’ex frate Giulio Maria Scozzaro, presunta guida spirituale di Scarpulla, che ha definito pubblicamente durante un incontro di preghiera “l’uomo che ha gli occhi di Gesù” è stato arrestato ad inizio febbraio scorso e si trova ai domiciliari. Nei suoi confronti il sospetto è di aver maltrattato la moglie e i figli di uno psichiatra, suo seguace, anch’egli raggiunto dalla stessa misura di custodia cautelare e indagato in concorso. Le accuse nei confronti di Scozzaro sono di isolamento dal mondo esterno e vessazioni a moglie e figlia del medico, definite “streghe” e costrette a guardare filmati di “esorcismi”. Scozzaro e il suo seguace sono anche indagati per calunnia, diffamazione e intralcio alla giustizia.

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746 nuovi vigili urbani assunti a Roma, accolti dal sindaco con cerimonia al Campidoglio

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Nuove assunzioni nel corpo dei vigili urbani di Roma Capitale

Con l’assunzione di 800 nuovi agenti, il corpo dei vigili urbani di Roma Capitale passa da 5.500 a 6.300 agenti. Entro dicembre, è prevista l’assunzione di altri 200 vigili.

Arrivo dei nuovi agenti della polizia locale di Roma Capitale

746 nuovi agenti della polizia locale di Roma Capitale entreranno in servizio da agosto e saranno addestrati per essere operativi in autunno in vista dell’avvio del Giubileo 2025.

Cerimonia di accoglienza delle nuove reclute

Le nuove reclute sono state accolte con una cerimonia di benvenuto a cui hanno partecipato il comandante della Polizia locale Mario De Sclavis, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, l’assessore alle Politiche del personale Andrea Catarci e la banda musicale del corpo. Entro dicembre saranno assunti altri 200 vigili, facendo scorrere la graduatoria degli idonei all’ultimo concorso.

Dichiarazioni del comandante De Sclavis e del sindaco Gualtieri

Il comandante De Sclavis ha dato il benvenuto alle nuove reclute sottolineando l’importanza del loro ruolo, mentre il sindaco Gualtieri ha espresso gioia per il loro ingresso nel corpo della polizia locale di Roma.

Messaggio dell’assessore Catarci

L’assessore Catarci ha sottolineato l’importanza di rafforzare il corpo della polizia locale di Roma e ha elogiato le nuove reclute per aver superato le prove di selezione. Saranno un presidio di sicurezza in tutta la città.

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Carcere Lazio: mancano 1.500 posti, detenuti minorenni raddoppiati

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Situazione nelle carceri del Lazio

I dati emersi dall’audizione sulla situazione nelle carceri del Lazio, che si è tenuta in Commissione Affari Costituzionali della Regione Lazio su richiesta della vicepresidente della commissione, la consigliera del Pd, Eleonora Mattia.

SoVraffollamento nelle carceri del Lazio

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Nelle carceri del Lazio sono reclusi ad oggi 6.758 detenuti, ma i posti regolamentari sono soltanto 5.281, cioè 1.477 in meno. Tra le situazioni più difficili ci sono quelle dell’istituto Regina Coeli di Roma, seguito dai carceri di Civitavecchia, Velletri e Rieti. Ma a preoccupare è anche il caso dell’Istituto per Minorenni di Casal del Marmo della Capitale, dove i bambini e i ragazzi detenuti sono aumentati del 100 per cento nel primo trimestre del 2024 rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Allo stesso tempo, invece, il personale si è dimezzato.

Caso dell’Istituto per Minorenni di Casal del Marmo

Questi i dati emersi dall’audizione sulla situazione nelle carceri del Lazio, che si è tenuta in Commissione Affari Costituzionali della Regione Lazio su richiesta della vicepresidente della commissione, la consigliera del Pd, Eleonora Mattia.

Nel caso dell’istituto di Casal del Marmo, il direttore ha spiegato che la struttura è composta da due plessi, uno per minorenni e l’altro per giovani adulti, cioè maggiorenni che non lo erano al tempo della commissione del reato. Nell’ultimo anno gli accessi sono aumentati del 100 per cento perché istituto ospita i detenuti non solo del Lazio, ma anche di Abruzzo e Molise. Per questo l’istituto è più affollato di 50 unità rispetto alla capienza. Il personale, come detto, si è invece dimezzato, “cosa che comporta turni più pesanti per tutti”.

Interventi necessari e criticità

La consigliera Mattia ha parlato di un “bilancio allarmante che conferma il sovraffollamento cronico delle carceri e i problemi che ne derivano per detenuti e operatori, in termini di sicurezza, qualità del servizio e trattamento erogati a tutti i livelli. Tra le principali criticità evidenziate dai vari direttori delle strutture ascoltate, la carenza di assistenza sanitaria, in particolare per la mancanza di personale, che fugge appena può dall’incarico, per le per le precarie condizioni di lavoro anche a livello contrattuale”.

Tra le criticità a livello normativo, ha aggiunto la consigliera dem, “la necessità di rivedere il protocollo per la prevenzione dei suicidi, risalente a oltre 10 anni, da aggiornare con le nuove linee guida, e di ridefinire le procedure e ambiti di competenza di Rems e istituti penitenziari rispetto ai trattamenti di casi salute mentale con pericolosità sociale”.

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