Cronaca
Roma, Bomba molotov su un balcone di un palazzo a Fidene: indagini in corso

Attacco con bottiglia molotov a Fidene
Una bottiglia molotov è stata lanciata la scorsa notte, intorno all’1.30 su un balcone di via San Sepolcro, zona Fidene a Roma. Stando a quanto si apprende, la bottiglia ha preso fuoco, ma l’uomo che si trovava all’interno dell’appartamento si è subito accorto di quanto stava accadendo ed è riuscito a spegnere le fiamme.
Intervento dei Carabinieri
Sul posto sono arrivati i carabinieri della stazione di Fidene. I militari hanno trovato una seconda bottiglia molotov sotto al balcone dell’uomo. Le indagini sono ancora in corso.
Situazione dell’appartamento
Il balcone, stando a quanto si apprende, era al primo piano e il proprietario dell’appartamento, secondo quanto ricostruito, non aveva mai subito minacce in passato. Nella bottiglia c’era una miccia con della benzina, ma l’esplosione non ha provocato alcun danno.
Cronaca
Le mie corrispondenze con il Papa per sostenere gli “scartati”

PapaFrancesco e il prete rivoluzionario: una storia di fede, inclusione e miracoli inaspettati che ti lascerà a bocca aperta! #Solidarietà #LGBTQ #Misericordia
MANI TESE
Immagina di uscire da una chiesa al mattino e trovarti di fronte a una fila infinita di 300 persone, tutte in silenzio, con le mani tese in un grido silenzioso di fame e disperazione. È successo a don Andrea Conocchia durante i primi giorni del lockdown in Italia, quando la pandemia aveva congelato tutto. In quel momento, il mondo di questo prete è cambiato per sempre. A Torvaianica, a pochi passi da Roma, ha iniziato a distribuire cibo e aiuto a centinaia di persone di ogni nazionalità, orientamento e background, trasformando la sua parrocchia in un rifugio per chi era stato dimenticato. Tra loro, storie strazianti di transgender argentine che hanno trovato in don Andrea non solo un pasto, ma una vera speranza. Come ha fatto un semplice prete a innescare una catena di eventi che ha coinvolto addirittura il Papa?
GLI INCONTRI
E se ti dicessimo che don Andrea è riuscito a far incontrare il Pontefice con persone emarginate, creando momenti che sembrano usciti da un film? Attraverso l’aiuto di suor Genevieve Jeanningros, amica fidata di Papa Francesco, ha organizzato udienze del mercoledì dove transgender, omosessuali e altri “scartati” hanno condiviso le loro storie con il leader della Chiesa. Immagina la scena: un ragazzo gay che confessa al Papa di essere stato rifiutato, e Francesco che risponde con un gesto di misericordia assoluta. O due uomini sposati civilmente che ricevono parole di incoraggiamento direttamente dal Pontefice. Don Andrea, commosso da questi incontri, ha continuato la sua missione, creando persino uno sportello d’ascolto per offrire supporto psicologico e sanitario. Sarà questa la rivoluzione che tutti aspettavamo? Una fede che abbraccia davvero tutti, senza eccezioni?
Cronaca
“Devo farle pagare”: in aula gli audio scioccanti dell’assassino di Manuela Petrangeli

RivelazioniChocInAula I messaggi agghiaccianti e i vocali WhatsApp che hanno preceduto un brutale femminicidio stanno emergendo in tribunale, e non crederai a cosa si nasconde dietro questa storia di rabbia e vendetta! #FemminicidioRoma
I Vocali che Gelano il Sangue
In un’aula di tribunale a Roma, durante il processo contro Gianluca Molinaro, sono stati riprodotti audio WhatsApp che lasciano senza fiato. Frasi come “Mi sta portando all’estremo” e “maledetta, gliela devo fare pagare” riecheggiano come un sinistro presagio, rivelando l’escalation di tensione che ha culminato in un omicidio per le strade della città. Questi vocali, ascoltati per la prima volta in pubblico, stanno catturando l’attenzione per la loro intensità cruda e inaspettata.
Gli Scambi di Messaggi tra Ex Compagni
Tra i messaggi esaminati dai giudici, emergono accuse velenose che dipingono un quadro di manipolazione e disperazione. Molinaro scriveva alla sua ex compagna Manuela Petrangeli, definendola “una bugiarda patologica” e accusandola di influenzare il loro figlio. Petrangeli rispondeva con parole di esasperazione: “mi stai portando all’esasperazione”. Questi scambi, ora al centro del dibattimento, sollevano interrogativi su come una relazione possa degenerare in tragedia, attirando l’interesse di chi segue casi di violenza domestica.Le Accuse che Inchiodano l’Imputato
Molinaro è accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, stalking e detenzione abusiva di un fucile a canne mozze. L’indagine, coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, ha portato alla luce prove schiaccianti, inclusa la sua confessione dopo il fatto: “L’ho uccisa. Speriamo che l’ho presa bene”. Dopo aver sparato a Petrangeli, madre del loro figlio, l’uomo si è costituito in una caserma dei carabinieri, alimentando curiosità su cosa lo abbia spinto a un gesto così estremo.
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