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Desertificazione bancaria: Sicilia tra le Regioni più colpite

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Desertificazione bancaria: Sicilia tra le Regioni più colpite

La costante diffusione dell’Internet Banking ha contribuito alla chiusura di numerose filiali bancarie anche in Italia, dando luogo al fenomeno della “desertificazione bancaria”. La Sicilia è una delle regioni più colpite, per questo è necessario imparare a conoscere le alternative digitali per non rimanere tagliati fuori dai servizi bancari primari come l’invio e la ricezione di denaro o i pagamenti di bollettini.

Desertificazione bancaria: fenomeno sociale in costante crescita

Il fenomeno della desertificazione bancaria, conseguenza diretta della convenienza dell’Internet Banking che riduce moltissimo i costi di gestione affidando ai correntisti tutte le operazioni, ha portato alla chiusura di numerosi sportelli bancari fisici e di intere filiali bancarie. Il fenomeno ha raggiunto proporzioni allarmanti tanto che First Cisl ha lanciato un Osservatorio sulla desertificazione bancaria per seguirne l’evoluzione.

I dati emersi dallo studio evidenziano l’incremento del numero di comuni italiani in cui non sono presenti sportelli bancari. Il fenomeno relativo alla chiusura di sportelli bancari non presenta un andamento omogeneo su tutto il territorio nazionale. I dati relativi alla regione Sicilia evidenziano un rapporto di 22 sportelli bancari ogni 100mila abitanti contro i 61 della provincia di Bolzano o i 54 della Valle d’Aosta. Come nel caso della ricchezza pro capite, sembrerebbe esserci un divario tra Nord e Sud.

Considerando che, secondo i dati forniti dallo studio, solo il 51,5% degli utenti italiani utilizza l’Internet Banking, la mancanza di sportelli bancari fisici presso i luoghi di residenza rischia di far perdere l’accesso ai servizi bancari ad un numero elevato di utenti, soprattutto anziani privi di competenze digitali.

I vantaggi delle banche di nuova generazione

La continua evoluzione tecnologica ha contribuito alla diffusione delle banche online, che consentono di effettuare diversi tipi di operazioni bancarie tramite computer o smartphone, senza necessità di recarsi fisicamente allo sportello. Le stime parlano di circa 6 milioni di italiani che hanno abbandonato le banche tradizionali per passare ad una neobank esclusivamente digitale.

I vantaggi per gli utenti che utilizzano un conto online sono molteplici. La maggior parte dei conti correnti online è a canone zero, pertanto il primo vantaggio è relativo alla riduzione costi di gestione del conto. La possibilità di collegarsi al proprio corrente online a qualsiasi ora e da qualsiasi luogo elimina code e tempi di attesa e consente agli utenti un controllo costante e immediato sui propri risparmi.

Per scegliere la migliore banca online per le proprie esigenze vanno considerati diversi aspetti, non solo i costi ma anche gli standard di sicurezza garantiti, della adeguata assistenza, praticità e funzionalità.

Decidere dove depositare i propri risparmi non è uno scherzo, per questo è sempre consigliabile valutare attentamente tutte le opzioni affidandosi anche ai suggerimenti degli esperti e non tralasciare i cambiamenti del settore bancario.

Roma e dintorni

Simonetta Cesaroni, i retroscena e un dattiloscritto inedito nel libro ‘L’intrigo di via Poma’

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Simonetta Cesaroni, i retroscena e un dattiloscritto inedito nel libro ‘L’intrigo di via Poma’

(Adnkronos) – Un retroscena mai raccontato prima, documenti inediti, un libro perduto: a pochi giorni dal 35esimo anniversario dell’omicidio di Simonetta Cesaroni – trovata senza vita il 7 agosto 1990 a Roma – è uscito in libreria ‘L’intrigo di via Poma – L’omicidio di Simonetta Cesaroni e il dattiloscritto perduto’ di Giacomo Galanti e Gian Paolo Pelizzaro (edizione Baldini+Castoldi, collana TempoReale).  

Via Poma. Due parole. E nella mente di tanti si materializza una foto degli anni Novanta. C’è una giovane in spiaggia in costume da bagno intero di colore bianco. Si chiama Simonetta Cesaroni. Il 7 agosto 1990 viene uccisa a Roma nell’ufficio dove si recava due volte a settimana, di pomeriggio, per registrare al computer la contabilità. Il suo caso è ancora irrisolto – si ricorda nella presentazione del libro – ma il 19 dicembre 2024 l’omicidio è tornato al centro delle cronache per la decisione della gip di proseguire le indagini, respingendo la richiesta di archiviazione avanzata dalla procura. I punti salienti del delitto che la giudice ha evidenziato nella sua ordinanza erano già stati puntualmente indicati in un lavoro del giornalista Gian Paolo Pelizzaro – dal titolo L’intrigo – pronto per la pubblicazione e acquisito agli atti dal magistrato di allora, il 31 ottobre 1996. Ed è stato un altro giornalista, Giacomo Galanti, a ritrovare il dattiloscritto di quel libro, mentre nel 2020 cercava i documenti per il podcast ‘Le ombre di via Poma’.  

“Terminato di scrivere un libro-inchiesta su questa terribile vicenda, mi sono imbattuto in una testimonianza particolarmente importante. Sentii quindi il dovere di riferire tutto al magistrato, il 31 ottobre del 1996 mi recai in procura con il dattiloscritto del libro e il magistrato lo acquisì agli atti imponendo il riserbo per svolgere le indagini”, racconta all’Adnkronos Pelizzaro, giornalista, ricercatore e saggista spiegando che il suo lavoro all’epoca era incentrato sulla notizia di “fogli firma” usati dai dipendenti per registrare gli orari di entrata e di uscita sul posto di lavoro. Un particolare tornato prepotentemente alla ribalta delle cronache lo scorso anno, quando poi il gip ha respinto la richiesta di archiviazione del caso. 

“Il libro è la pubblicazione di quel dattiloscritto che risaliva al ’96 con tutti gli aggiornamenti di ciò che è avvenuto dopo, proprio alla luce delle informazioni che avevo fornito agli inquirenti – spiega Pelizzaro – Questo libro è una ricostruzione complessiva di tutta la vicenda del delitto di via Poma con un taglio non aggressivo né scandalistico: ci abbiamo tenuto a scrivere di questa tragedia con il massimo rispetto per la vittima, per i parenti della vittima e per tutti coloro che sono stati trascinati dentro a questo caso”.  

Giacomo Galanti, giornalista e autore di documentari, spiega: “Negli ultimi cinque anni ho lavorato tantissimo su questo caso, l’ho studiato a fondo e all’inizio mi sono imbattuto in questo dattiloscritto che Pelizzaro aveva iniziato a scrivere e che era stato acquisito agli atti. Un’idea di libro che non era stato mai pubblicato”.  

E’ nato così il contatto tra i due giornalisti che, dopo l’ordinanza con la quale il gip ha respinto l’archiviazione, hanno deciso di lavorare al volume ora in libreria: “Per la prima volta un giudice mette nero su bianco tutte le ombre sul caso e che riguardano l’ufficio degli ostelli, dove è stata uccisa Simonetta, e alcune ingerenze esterne che probabilmente ci sono state – osserva Galanti – E visto che sia Gianpaolo Pelizzaro allora, sia io ci eravamo occupati di questi particolari, abbiamo pensato fosse il caso di riprendere il filo e di ricostruire tutto”.  

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Roma e dintorni

A Roma primo impianto in Europa di un condotto aortico pre-assemblato

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A Roma primo impianto in Europa di un condotto aortico pre-assemblato

(Adnkronos) – E’ stato eseguito il 24 luglio allo European Hospital di Roma, su 70enne con aneurisma dell’aorta e valvola aortica compromessa, il primo impianto in Europa di un condotto aortico pre-assemblato che ha permesso la sostituzione combinata di valvola aortica, radice aortica e aorta discendente. Konect Resilia è il nome della nuova tecnica, “una procedura altamente innovativa che rappresenta un importante passo avanti nella cardiochirurgia complessa”, progettata da Edwards Lifescience con l’obiettivo di “migliorare la durata dell’impianto e ridurre i rischi per il paziente”. Lo annuncia il gruppo Garofalo Health Care (Ghc), a cui fa capo lo European Hospital. In sala operatoria l’équipe di Ruggero De Paulis, dal 2006 direttore del Dipartimento di Cardiochirurgia della struttura, “riconosciuto a livello internazionale come una delle eccellenze nella chirurgia cardiovascolare”, ricordano dal gruppo. 

Il dispositivo Konect Resilia, prima soluzione pronta per l’impianto disponibile in Europa per le procedure bio-Bentall, viene descritto come un condotto aortico avanzato, già assemblato, che semplifica la sostituzione completa della radice aortica con valvola biologica integrata. Il device di Edwards Lifescience utilizza il tessuto Resilia, una tecnologia brevettata che preserva l’integrità del tessuto biologico, e un condotto aortico concepito proprio in European Hospital da De Paulis più di 20 anni fa, spiega una nota. La soluzione preconfezionata adesso disponibile – si legge – consente una riduzione dei tempi operatori e una semplificazione della procedura chirurgica, particolarmente vantaggiosa in situazioni di urgenza o su pazienti ad alto rischio. Questa tecnologia consente di bypassare completamente la valvola aortica malata, ripristinando il corretto flusso ematico dal ventricolo sinistro all’aorta, in pazienti in cui la sostituzione valvolare standard non è praticabile. 

Con questo intervento lo European Hospital di Roma si conferma centro di riferimento europeo per l’adozione di tecnologie cardiochirurgiche all’avanguardia, sottolinea Ghc. Secondo il rapporto Prevale 2025 (Programma regionale di valutazione degli esiti) – rimarca il gruppo – lo European Hospital è al secondo posto nel Lazio per basso tasso di mortalità a 30 giorni da interventi di valvuloplastica o sostituzione delle valvole cardiache, oltre a essere al secondo posto per volume di ricoveri per il trattamento delle patologie alle valvole cardiache. 

“Si è trattato di un intervento particolarmente delicato – afferma De Paulis – poiché è stato necessario trattare un aneurisma e sostituire una protesi valvolare malfunzionante, in un paziente particolarmente fragile. La possibilità di impiantare un condotto aortico già assemblato altamente innovativo ha permesso che l’operazione si svolgesse rapidamente per ridurre i tempi operatori e senza criticità, e ne sono particolarmente soddisfatto”. 

Commenta Maria Laura Garofalo, amministratore delegato del gruppo Garofalo Health Care: “Questo nuovo primato rappresenta un risultato di grande valore non solo per lo European Hospital, ma per l’intero gruppo Ghc. L’adozione della tecnologia Konect Resilia conferma la nostra vocazione all’innovazione clinica e al continuo miglioramento dell’offerta sanitaria. E’ un passo decisivo all’interno del più ampio progetto di sviluppo che stiamo portando avanti sull’asse European Hospital-Aurelia Hospital, con l’obiettivo di creare un polo di assoluta eccellenza a livello internazionale”. 

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