Attualità
A soli 11 anni deruba una donna: le strappa la collanina dal collo, ma gli agenti lo fermano

Gli agenti della polizia locale di Roma Capitale hanno sventato due furti. Alla Borghesiana hanno bloccato un ragazzo di soli 11 anni dopo aver rubato una collanina d’oro ad una donna. Al Pantheon hanno fermato un 53enne, che ha portato via accessori da un negozio.
(Immagine di repertorio)
A soli undici anni ha derubato una donna in strada, portandole via la collanina d’oro in zona Borgata Finocchio. Gli agenti della polizia locale di Roma Capitale del VI Gruppo Torri hanno bloccato un giovane e lo hanno portato in una casa famiglia. L’episodio è accaduto nel pomeriggio di sabato scorso primo novembre, nella periferia Est della Capitale. Secondo quanto ricostruito dagli agenti al momento dei fatti erano circa le ore 15.30 quando il ragazzo si trovava in strada all’altezza via Bolognetta e ha preso di mira due donne, una di sessantaquattro e l’altra di ottant’anni.
Ruba la collanina d’oro e scappa
Il giovanissimo ha puntato la collanina d’oro che indossava una delle due donne loro e gliel’ha strappata dal collo, cercando di portargliela via. L’episodio non è passato inosservato ai vigili urbani, che erano impegnati sul territorio. Gli agenti si trovavano in via Casilina, quando hanno sentito due donne che chiamavano “aiuto”. Subito sono intervenuti e sono riusciti a fermare in tempo l’undicenne in fuga. Per lui il Tribunale dei Minori ha disposto il collocamento in una casa famiglia. Gli agenti hanno assistito le due donne, che stanno bene anche se si sono spaventate e hanno riconsegnato la collana alla vittima del…
Attualità
Transfobia dopo il Pride: un’aggressione che svela l’altra faccia di Roma
Attualità
La bandiera della Palestina a Ponza: un gesto di solidarietà e la deriva dell’intolleranza

Nella notte tra l’1 e il 2 giugno, intorno alle 2:30, un gruppo di barcaioli dell’isola di Ponza è stato oggetto di minacce per un semplice gesto di solidarietà: aver esposto la bandiera della Palestina sulle loro imbarcazioni come simbolo di sostegno ad una popolazione in una delle più gravi crisi umanitarie del nostro tempo. Dopo aver infastidito il guardiano del porto, gli autori dell’intimidazione hanno strappato e rimosso con la forza la bandiera palestinese.
È un episodio che va oltre il fatto in sé, perchè tocca il nervo scoperto di un’Italia che troppo spesso confonde la solidarietà con la provocazione e che si mostra incapace di accettare gesti di umanità se non allineati con un certo sentire politico.
Esporre la bandiera della Palestina, in questo contesto, non equivale a prendere parte a un conflitto, perchè è un’affermazione di empatia per le vittime civili, per i bambini sotto le bombe, per le famiglie distrutte da decenni di violenza. Non significa negare il dolore degli israeliani, né tantomeno giustificare il terrorismo, ma riconoscere la sofferenza di un popolo dimenticato e condannato.
Ponza, isola aperta al mondo, costruita nei secoli sull’accoglienza e sul passaggio di genti diverse, non merita che certi gesti vengano accolti con violenza. Il gesto di quei barcaioli va rispettato, anche da chi non lo condivide, perché la democrazia è proprio questo: il diritto di manifestare un pensiero pacifico, anche scomodo, senza temere ritorsioni.
Chi ha strappato quella bandiera ha voluto togliere voce a una parte della coscienza collettiva, ma non potrà strappare il senso più profondo della solidarietà umana.
In un tempo in cui il silenzio complice è la norma, chi ha il coraggio di esporsi, anche solo con un simbolo, merita rispetto, non intimidazioni.
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