Attualità
Previsioni meteo Roma e Lazio 5 novembre: calano le temperature, si prepara l’arrivo del freddo

Sta terminando l’infinita estate anomale che si è protratta sulla penisola: nel Lazio le temperature sono in calo e l’anticiclone sta mollando la sua presa.
Finalmente sta per arrivare il freddo: l’estate prolungata che si è avuta sul Lazio fino a questo momento sta svanendo. Le temperature cominciano a scendere e ad arrivare sotto i venti gradi, mentre l’anticiclone sta perdendo sempre pià la sua presa. Nei prossimi giorni è previsto l’arrivo di un vortice di aria fredda che con sé porterò l’arrivo di un clima più rigido, che finora non si era proprio affacciato in Italia. Insomma, questo periodo di caldo anomalo decisamente fuori dal comune sta finendo: l’autunno sta arrivando e si dirà definitivamente ‘arrivederci’ alla stagione estiva.
Più nel dettaglio, oggi su tutto il Lazio è previsto cielo sereno, con poche nuvole nel pomeriggio. Non sono previste piogge, né oggi, né nei prossimi giorni. Il sole splenderà alto nel cielo per tutta la giornata, mentre le temperature cominceranno ad abbassarsi.
A Roma la minima sarà di undici gradi, mentre la massima non salirà oltre i ventuno gradi. A Frosinone il termometro oscillerà tra i dieci e i venti gradi, mentre a Latina dai dodici ai venti gradi. Tra sette e diciannove gradi sarà la temperatura a Rieti, mentre a Viterbo la minima sarà di sei gradi, mentre la massima di diciannove gradi.
Previsioni meteo Roma e Lazio 29 ottobre: in arrivo l’anticiclone africano e delle Azzorre
La…
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Il divieto degli smartphone a scuola: una scelta coraggiosa?

Di fronte all’annuncio del Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara di estendere il divieto dell’uso dei cellulari anche agli studenti delle scuole superiori a partire dal prossimo anno scolastico, l’opinione pubblica si spacca: da un lato c’è chi accoglie con favore la misura, considerandola una necessaria inversione di rotta per ridare centralità alla didattica, dall’altro lato, non mancano le critiche: è davvero questo il modo giusto per affrontare il problema?
Valditara parla di un “intervento improcrastinabile”, giustificato dagli “effetti negativi ampiamente dimostrati dalla ricerca scientifica”. In effetti, numerosi studi hanno messo in luce il legame tra l’uso eccessivo degli smartphone e cali di attenzione, peggioramento del rendimento scolastico, aumento dell’ansia e disturbi del sonno.
Tuttavia, vietare l’utilizzo degli smartphone in classe può sembrare un approccio troppo rigido, quasi punitivo. Non tutti gli studenti usano il cellulare per distrarsi: alcuni lo sfruttano come strumento di studio, per cercare informazioni, tradurre testi, accedere a materiali didattici. Bandirlo in modo assoluto rischia di mandare un messaggio sbagliato: lo smartphone è un nemico, e non un mezzo da imparare a gestire.
Forse è proprio qui il nodo centrale della questione: educare, piuttosto che proibire. In un mondo in cui la tecnologia penetra ogni aspetto della vita quotidiana e lavorativa, non sarebbe più utile insegnare ai ragazzi un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali? Imparare a staccarsi dallo schermo, a concentrarsi, a distinguere tra tempo utile e tempo perso, è una competenza fondamentale tanto quanto la grammatica o la matematica.
Inoltre, c’è da chiedersi quanto il divieto sarà davvero applicabile e quanto sarà efficace. Chi controllerà? Con quali sanzioni? Non si rischia di creare solo tensione tra docenti e studenti, senza risolvere il problema alla radice?
Il provvedimento annunciato dal ministro Valditara ha il merito di rimettere al centro il valore del tempo scolastico e l’urgenza di affrontare la questione del digitale tra i giovani. Tuttavia, un vero cambiamento culturale richiede più di un semplice divieto: serve un’educazione digitale integrata, una collaborazione tra scuola e famiglia, e una riflessione collettiva su che tipo di cittadini vogliamo formare.
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