Cronaca
«Ciao, ti ricordi di me? Una partita di orologi a poco prezzo viene offerta». E la vittima sborsa 150 euro

Un raggiro non nuovo ma che segue un modus operandi già noto alle forze dell’ordine. La vittima di turno viene attirata con l’offerta di smartwatch di grande valore e di note marche a prezzi convenienti. Il truffatore si avvicina al malcapitato facendo leva su alcune scuse o dicendo di essere un amico di famiglia, con la scusa di farsi versare somme di denaro in cambio di dispositivi falsificati o, come sovente accade, addirittura guasti. L’ultimo colpo è andato in scena nel corso delle scorse settimane in zona Bufalotta. Sono stati segnalati episodi simili anche a Monte Mario e Monteverde.
Il Racconto
“Ciao sono Paolo, ti ricordi di me?”: è iniziata con questa frase la truffa messa a segno da un ragazzo nei confronti di un uomo affetto da demenza senile. Il signore insieme a sua moglie avevano raggiunto un bar nel quadrante Nord della città quando a un tratto sono stati fermati da un giovane che sembrava fosse un conoscente della famiglia. “Stavamo scendendo dall’auto”, racconta la moglie della vittima a “Il Messaggero”, “quando questo ragazzo si è avvicinato a mio marito e gli ha detto: ‘Ciao sono Paolo, ti ricordi?’. Che te possino, te sei ingrassato. La scorsa settimana è venuto Sandro a comprare una tv al negozio”. La donna, a quel punto, pensava che effettivamente l’ignaro automobilista fosse davvero un conoscente. “Sapeva troppe informazioni sulla mia famiglia e mio genero che si chiama Sandro era davvero andato in un negozio a comprare una tv qualche giorno prima”. Il truffatore entra subito in azione: “Guarda, ti ho fermato perché ho una partita di orologi smartwatch del valore di 600 euro e li regalo agli amici a 200 euro”.
Per rendere quell’inganno ancor più convincente e trasformarlo in un vero e proprio affare, il protagonista della truffa ha consegnato gli orologi in confezioni apparentemente autentiche. “Mio marito”, prosegue la moglie, “lo guardava incantato come se nell’aria fosse stato spruzzato qualcosa da intontirlo. Quel malvivente sapeva troppe cose di noi. Ho tentato di dissuadere mio marito ma è stato difficile”. Il buon uomo ha dato 150 euro al finto venditore. Ma non è tutto: “Quel truffatore si è avvicinato a me e ha chiesto altri 50 euro. In alternativa”, aggiunge la donna, “la restante somma dovevamo portarla presso gli uffici di Mediaworld a Porta di Roma, dove diceva di lavorare come dipendente”. Il responsabile del raggiro, un ragazzo a bordo di una 500 bianca e vestito con completo grigio e cravatta, è fuggito. L’orologio era effettivamente dentro alla scatola, ma era un falso.
Cronaca
Femminicidio a Sula: Ritrovato il cellulare di Ilaria in casa di Mark Samson, che dichiara di averlo dato a sua madre.

SvoltaChocNelCaso: Il killer cambia versione sul telefono della vittima, e la verità è più inquietante di quanto si pensi!
La confessione inaspettata
In un colpo di scena che sta accendendo i riflettori sulle indagini, il killer ha rivelato ai pubblici ministeri di aver passato il telefono della giovane vittima a sua madre, Nors Manlapaz. Questa ammissione ha lasciato tutti a chiedersi cosa altro potrebbe emergere da questa intricata storia di inganni e misteri.
La storia che si sgretola
Prima di questa rivelazione, l’uomo aveva sostenuto di aver gettato il dispositivo in un tombino, una narrazione che ora è stata smascherata come falsa. Gli inquirenti sono in fibrillazione, e i dettagli di questo voltafaccia stanno alimentando speculazioni su possibili nuovi indizi nascosti.Cronaca
L’ex fidanzato e il segreto della valigia misteriosa

MisteroUccisioneARoma Scopri i dettagli scioccanti sul cellulare ritrovato della studentessa uccisa, che potrebbe svelare segreti inimmaginabili! #Roma #Femminicidio #IndaginiSegrete
Il Ritrovamento Scioccante
È stato finalmente ritrovato il cellulare di Ilaria Sula, la giovane studentessa tragicamente uccisa con tre coltellate al collo dal suo ex fidanzato Mark Samson. L’apparecchio, ora sotto sequestro, è stato scoperto a casa di Samson, il reo confesso che ha abbandonato il corpo della vittima in un dirupo nella zona di Capranica Prenestina. Ma cosa potrebbe nascondere questo telefono? Gli inquirenti sono già al lavoro per analizzarlo, alimentando la curiosità su possibili messaggi o prove nascoste che potrebbero cambiare tutto.
Le Indagini in Corso
Intanto, le autorità stanno approfondendo gli esami disposti dalla Procura di Roma sul tablet e sul computer di Ilaria, oltre al cellulare di Samson. I pm, coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, contestano a Samson l’omicidio volontario aggravato dalla relazione affettiva e l’occultamento di cadavere. È incredibile pensare a quante tracce digitali potrebbero emergere, rivelando lati oscuri di questa storia che tiene tutti con il fiato sospeso.Il Racconto Drammatico della Madre
«Sembrava un demonio, ho avuto paura che mi facesse del male». Sono queste le parole agghiaccianti di Nors Man Lapaz, la madre di Mark Samson, durante un interrogatorio in Questura. La donna, ora indagata per concorso in occultamento di cadavere, ha descritto le ore successive al femminicidio avvenuto nell’appartamento di via Homs, nel quartiere Africano. Ha sentito i due discutere animatamente quella mattina, e quando ha bussato alla porta, ha trovato il figlio in uno stato terrificante. Tremava e farfugliava frasi confuse, come «se non lo facevo io, ammazzavano me», lasciando intendere un possibile scenario alternativo che gli inquirenti stanno verificando con attenzione. Ma è lei che potrebbe aver aiutato a ripulire la scena del crimine e a infilare il corpo in una valigia, un dettaglio che fa rabbrividire e solleva mille domande su cosa sia davvero accaduto.
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