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Un anno della commissione per la scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori: qual è la situazione attuale

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Un anno della commissione per la scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori: qual è la situazione attuale

Da un anno è in corso la commissione bicamerale d’inchiesta sui casi di scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori. Con l’obiettivo di fare luce su questa vicenda che risale a quasi 42 anni fa, il vicepresidente Roberto Morassut (PD) e la deputata Stefania Ascari (M5S) hanno condiviso aggiornamenti sul progresso delle indagini. Il lavoro della commissione ha incluso audizioni, raccolta di documenti e incontri con familiari e testimoni.

La commissione d’inchiesta e i primi risultati

Il 14 marzo 2024 segna la creazione della commissione impegnata a scoprire la verità sulle scomparse. Morassut sottolinea che “c’è ancora molto da udire”, con un’attenzione particolare al ricatto finanziario e all’ipotesi di un sequestro sessuale, affermando “Ciò che è certo è che dobbiamo ancora ascoltare molte persone”. Ascari ha rivelato di aver esaminato oltre 5.000 pagine di documenti: “Dietro al nostro lavoro c’è molto studio”, affermando anche che “Mirella ed Emanuela potrebbero essere una nostra amica, figlia, sorella.”

Distinzione tra i due casi

Le famiglie delle ragazze credono che i loro casi siano separati, con Sgrò, avvocato degli Orlandi, che ha affermato: “Per Emanuela si è mosso un papa, si è mosso uno Stato”, mentre non vi sono stati interventi simili per Mirella Gregori. Gentile, avvocato di Gregori, ha ribadito la necessità di esplorare la rete di relazioni di Mirella per scoprire la verità. “La verità sia quasi a chilometro zero”, ha affermato. Sgrò ha aggiunto che, sebbene vi possano essere somiglianze, “le due storie non sono collegate”.

Nuove testimonianze e sviluppi

Recentemente, sono state ascoltate anche figure legate agli ambienti di Emanuela e Mirella, incluse le loro amiche e familiari. L’investigazione ha incluso la discussione sulla figura di Enrico De Pedis e sulla trattativa con il Vaticano riguardo alla sua estumulazione. Anche Marco Accetti ha sollevato dubbi, affermando di essere stato presente in momenti chiave della scomparsa di Emanuela. La risposta alle sue affermazioni da parte della commissione rimane cauta.

Le polemiche non sono mancate nell’ultimo anno, con accuse emerse riguardanti l’accanimento terapeutico nei confronti di religiosi coinvolti e critiche sulle direzioni prese dalla commissione. Nonostante questo, la ricerca di verità continua, con l’auspicio che emergano nuovi elementi significativi per i casi di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori.

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Papa Francesco snobba il Vaticano: sepolto nella Basilica di Santa Maria Maggiore

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Papa Francesco snobba il Vaticano: sepolto nella Basilica di Santa Maria Maggiore

PapaFrancescoFaScandalizzare: Il Santo Padre snobba il Vaticano per una sepoltura inaspettata nella Basilica di Santa Maria Maggiore!

In un colpo di scena che sta facendo discutere il mondo cattolico, Papa Francesco ha deciso di essere sepolto nella Basilica di Santa Maria Maggiore, bypassando il tradizionale riposo in Vaticano. Chiamatelo un “ribelle in tonaca”, ma questa mossa sembra un affronto alle abitudini secolari, lasciando i fedelissimi a chiedersi se il Papa stia mandando un messaggio criptico o solo un po’ di caos tra i cardinali. L’immagine che accompagna questa notizia, scattata di recente, cattura l’essenza di questa basilica iconica che ora diventerà il nuovo punto focale.

La scelta che fa chiacchierare

Questa decisione, annunciata senza troppi giri di parole, ha già scatenato un’onda di reazioni sui social, con alcuni che la definiscono una “riforma papale con stile”. Non è tutti i giorni che un leader religioso opta per un’alternativa così “terra terra”, ignorando le tombe dorate del Vaticano. Immaginate i turisti che si affollano per un selfie con la sua lapide – potrebbe diventare il nuovo spot virale.

Reazioni e polemiche in arrivo

Fonti vicine al Vaticano parlano di “sorpresa mista a confusione”, con qualche sussurro di dissenso tra i conservatori. E mentre i dettagli esatti rimangono avvolti nel mistero, questa notizia è destinata a dominare i titoli, attirando l’attenzione di chi ama un po’ di dramma ecclesiastico. Stay tuned per gli aggiornamenti.

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Emanuela Orlandi, fratello Pietro contro Papa Francesco: “Nessuna ipocrisia, la mia posizione non cambia”

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Emanuela Orlandi, fratello Pietro contro Papa Francesco: “Nessuna ipocrisia, la mia posizione non cambia”

PapaSottoFuoco Pietro Orlandi non si trattiene e accusa il Vaticano di ‘nessuna ipocrisia’ sul caso di sua sorella Emanuela!

L’immagine che sta facendo il giro del web mostra Papa Francesco in un momento di riflessione, ma per Pietro Orlandi, fratello della scomparsa Emanuela Orlandi, è solo l’ennesima facciata del Vaticano. In un’intervista che sta scatenando polemiche, Orlandi non usa mezzi termini, dichiarando che ‘il mio pensiero resta lo stesso’ nonostante le parole del Pontefice. È un colpo basso alla credibilità della Chiesa, o solo un familiare esasperato che dice pane al pane?

La rabbia di un fratello

Pietro Orlandi, da anni in prima linea per la verità sulla scomparsa della sorella nel 1983, non ci è andato leggero con Papa Francesco. Accusandolo di ipocrisia, Orlandi sottolinea come le promesse del Vaticano siano sempre le stesse: parole al vento senza fatti concreti. “Il mio pensiero resta lo stesso”, ha ribadito, lasciando intendere che la Chiesa preferisce coprire scandali piuttosto che risolvere misteri.

Vecchio vaticano, nuove accuse

Il caso Orlandi è un classico esempio di come il Vaticano gestisca i suoi segreti, con Pietro che non esita a puntare il dito contro l’istituzione. Fonti vicine alla famiglia sostengono che le indagini siano state ostacolate da anni, e ora le dichiarazioni di Orlandi stanno riaccendendo i riflettori su un intrigo che puzza di corruzione e silenzi comodi.

Cosa succederà dopo?

Mentre il Vaticano potrebbe rispondere con la solita diplomazia, le parole di Pietro Orlandi stanno già diventando virali, alimentando teorie del complotto e dibattiti accesi. Resta da vedere se questa volta il Papa passerà dalle parole ai fatti, o se sarà solo un’altra storia sepolta sotto la coltre di Roma.

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