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Cronaca

La celebre commedia di Eduardo Scarpetta: un capolavoro di satira e malizie napoletane

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La celebre commedia di Eduardo Scarpetta: un capolavoro di satira e malizie napoletane

La celebre commedia di Eduardo Scarpetta, "Miseria e Nobiltà", torna in scena al Teatro Petrolini di Roma dal 10 al 13 aprile. #Teatro #Roma #MiseriaENobiltà #Totò

È la celebre commedia di Eduardo Scarpetta portata in scena dal principe della risata, Antonio de Curtis, Totò, nel 1954 con l’interpretazione della maschera inventata dallo stesso Scarpetta: Felice Scosciammocca. Torna in scena, al Teatro Petrolini di Roma, da domani, giovedì 10 a domenica 13 aprile, un classico della tradizione napoletana: Miseria e Nobiltà. La commedia capolavoro del teatro comico, scritta nel 1887, in napoletano da Scarpetta, l’attore e autore del teatro partenopeo tra la fine dell’800 e i primi anni del Novecento e creatore della famiglia teatrale degli Scarpetta – De Filippo.

La Compagnia Teatrale Sogni di Scena

Sul palco nel cuore di Testaccio, a distanza di quasi venti anni dall’ultima rappresentazione, la Compagnia Teatrale Sogni di Scena, diretta da Emilia Miscio: Nino Palmeri, Simone Giulietti, Marco Gargiulo, Federica Pallozzi Lavorante, Dania Carliseppe, Barbara De Nardis, Stefania Giardinelli, Matteo Aluia, Chiara Silano, Samuele Talocci, Emanuele Grassetti, Stefano Donà, Mariangela Camedda pronti a vestire i panni dei personaggi tra le più belle opere del teatro scarpettiano.

Temi Attuali e Comicità

In Miseria e Nobiltà ancora oggi riaffiorano temi importanti quanto attuali. Le disparità sociali; la fame, fonte di battute esilaranti, che diventa drammatica e su cui si fonda il gioco della miseria. Memorabile la fine del primo atto: i protagonisti, Felice Scioscammocca, Luisella, la sua convivente e l’amico Pasquale, fotografo ambulante, con la moglie Concetta e la figlia Pupella, sono seduti di fronte a una tavola vuota perché ogni tentativo di procurarsi denaro e cibo è fallito. Improvvisamente entra un cuoco con tovaglia, posate, e spaghetti fumanti. Ma ecco che quella tavola bandita da tante leccornie rappresenta la svolta grazie all’arrivo del Marchesino Eugenio, innamorato della figlia di un ex cuoco che propone a Don Felice e a Don Pasquale di fingere di essere suoi parenti e accompagnarlo dal padre della fanciulla per chiederne la mano.

Rivisitazione Moderna

Prima nel 2003, poi nel 2007, Emilia Miscio, insieme al papà Giorgio, portò in scena l’opera di Scarpetta. Vent’anni dopo, lo spettacolo ritorna interpretato da una compagnia formata in gran parte da giovani artisti e da attori con grande esperienza. Il teatro d’autore e dialettale, può essere rivisitato in chiave moderna dalle nostre generazioni. Gli orari degli spettacoli sono dal giovedì al sabato alle 21; la domenica alle 17.30.


Commento: Ah, la dolce ironia di vedere una commedia che parla di fame e inganno sociale in un’epoca dove la disuguaglianza è ancora un tema scottante. E chissà se i giovani attori sapranno davvero catturare l’essenza di Totò, un gigante che non si può facilmente imitare. Ma si sa, a Roma, tutto è possibile, anche rivivere un pezzo di storia con un tocco di modernità, e magari con qualche risata fuori luogo.

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Un viaggio sorprendente nella Roma di Bergoglio: dall’ottica agli ex detenuti

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Un viaggio sorprendente nella Roma di Bergoglio: dall’ottica agli ex detenuti

Scopri le storie commoventi e segrete di Papa Francesco che hanno trasformato vite ai margini della società! #PapaFrancesco #StorieDiFede #PeriferieIncredibili

Le Testimonianze

Immaginate la sorpresa quando Papa Francesco, con la sua umiltà disarmante, strinse la mano a nonna Rosina nella Casa della Carità della parrocchia di San Gregorio Magno, dandole la forza per affrontare la malattia. L’allora parroco Don Renzo Chiesa ricorda vividly quel momento: “Quando scese dall’utilitaria, chiese: ‘Ma questa è la famosa Magliana?'”. E non è finita qui: in un incontro esclusivo a Corviale con l’associazione Piacca, che aiuta chi ha avuto guai con la giustizia, Francesco volle ascoltare storie personali. Massimiliano Lustri, un tempo noto come “Er tapparella”, racconta: “Rise a crepapelle ascoltando i miei aneddoti, come quella volta che in un appartamento finii per pranzare con un’anziana”. Quell’incontro magico cambiò tutto: i ragazzi dell’associazione si reintegrarono nella società e ancora oggi portano al collo il rosario regalato dal Papa.

L’Abbraccio

E se vi dicessimo che un semplice abbraccio del Papa ha consolato un bimbo e lasciato un segno indelebile? Durante la visita alla parrocchia San Paolo della Croce al Serpentone, Francesco abbracciò Emanuele, un ragazzino di 8 anni, che con voce tremante gli chiese: “Mio papà è morto, era ateo, ma ci ha fatto battezzare, ora dov’è? Sta in paradiso?”. Il parroco Don Roberto Cattaneo, ancora emozionato, rivela: “Negli anni, il Pontefice mi chiamava per sapere come stava Emanuele”. Oggi, a 17 anni, Emanuele si è commosso profondamente alla notizia della scomparsa di Francesco, sostenuto dalla mamma Elisabetta Pacciotti: “Per lui è come aver perso un altro papà; il Papa lo rassicurò dicendo che suo padre era sicuramente in paradiso”. Ma le sorprese non si fermano: durante la pandemia, Francesco chiamò inaspettatamente per una benedizione in streaming, dimostrando un’umiltà che lascia senza parole. E poi, c’è la storia di Cinzia Desiati, la mamma di Fabrizio Di Bitetto, morto in un incidente: “Ricevetti una telefonata da un numero privato: ‘Sono Papa Francesco, non è uno scherzo’. Quella chiacchierata fu come una carezza, e mantenne la promessa invitandoci in Vaticano”.

L’Incontro

Preparatevi a storie che vi faranno riflettere: Francesco era maestro nell’incontrare chi ne aveva più bisogno, come quando abbracciò Serena, una mamma che aveva perso la figlioletta Angelica. Oppure, nella parrocchia di Santa Bernadette Soubirous a Colli Aniene, dove in un ritrovo informale ascoltò i giovani dell’oratorio, rispondendo a domande su come pregare: “È importante sentire lo sguardo di Dio e vivere la ‘chiesa in uscita’, scendendo in strada per aiutare”. E chi dimentica quando si riunì in preghiera nel cortile di un condominio in via della Palmarola, senza preavviso, raccomandando alle famiglie: “Ascoltate i vostri figli”. Persino in centro, fece capolino nel negozio di dischi in via della Minerva o dal fidato ottico Alessandro Spiezia in via del Babuino: “Venne di persona per le lenti, dicendo che ‘dall’ottico si va di persona’. La sua umiltà mi ha sempre spiazzato; non voleva sprechi e con me aveva un’amicizia che mi ha riempito il cuore”.

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A Roma, il drammatico confronto tra una madre e un aggressore con il figlio di 4 anni al fianco

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A Roma, il drammatico confronto tra una madre e un aggressore con il figlio di 4 anni al fianco

Hai mai immaginato un tranquillo pomeriggio con tuo figlio trasformarsi in un incubo per colpa di un aggressore ubriaco? #Roma #Esquilino #MinacciaNotturna

L’Incidente Sconvolgente nel Cuore di Roma

Un pomeriggio apparentemente sereno si è trasformato in un momento di puro terrore per una mamma e il suo bambino, mentre camminavano nei pressi di piazza Dante, nel vivace rione Esquilino. L’uomo, di origini straniere e visibilmente alterato dall’alcol, brandiva il collo di una bottiglia di vetro, creando un’atmosfera di paura e tensione inaspettata.

La Testimonianza della Mamma Terrorizzata

Anna M. ha raccontato i dettagli di quell’incontro agghiacciante: “Erano circa le 18 e io e mio figlio stavamo tornando a casa dopo una giornata al parco. Il bambino era stanco ma felice, e le giornate più lunghe rendevano tutto così piacevole”. Ma improvvisamente, l’uomo ha iniziato a seguirli, accelerando i passi e gridando insulti, lasciando la donna in preda al panico.

L’Aggressione e il Momento di Paura

Nonostante i tentativi di distrarre il piccolo e accelerare, l’aggressore li ha raggiunti, afferrando il braccio della mamma e puntandole il collo della bottiglia quasi in faccia. “Voleva soldi e il bambino ha iniziato a piangere, mentre lui rideva in modo inquietante”, ha spiegato Anna. Per liberarsi, ha dovuto cedere 50 euro, sperando che l’incubo finisse lì e che l’uomo scomparisse. Da quel momento, il piccolo è rimasto profondamente scosso, e la mamma ora si chiede come vivere in un quartiere dove eventi del genere sembrano all’ordine del giorno.

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