Cronaca
Polemiche a Grottaferrata sulla concessione di spazi comunali per l’incontro con Adinolfi e Palladino.

A Grottaferrata, il sindaco gioca al politically correct con i nostalgici del manganello? Mentre concede teatri e spazi pubblici a figuri come Gabriele Adinolfi, fondatore di quel bel gruppetto eversivo “Terza Posizione”, e Alberto Palladino, condannato per aver menato le mani e legato a CasaPound, l’ANPI urla allo scandalo. È un circo dove i “bravi ragazzi” che piantano alberi finiscono per innaffiarli con acqua di regime, ignorando le leggi antifasciste. #FascistiNeiComuni #GrottaferrataScandalo #ANPIRabbiosa #PoliticaSporca #EstremaDestraVirale
Le accuse dell’ANPI
L’Associazione Nazionale Partigiani non ci sta e accusa l’amministrazione comunale di doppiogiochismo. Da una parte, partecipa alle loro iniziative; dall’altra, regala spazi a gruppuscoli neofascisti come CasaPound o “La Foresta che Avanza”. “È come invitare i lupi nel pollaio”, dicono, ricordando un evento del 15 marzo sulla “Galassia Nera” dove il sindaco era presente. Ma evidentemente, il messaggio non è arrivato.Il convegno contestato
Oggi, 17 aprile, al Teatro del Sacro Cuore si tiene un incontro sul riarmo in Europa con Adinolfi e Palladino come relatori. L’ANPI lo bolla come una pagliacciata: “Se prima potevate fingere di non sapere, ora è chiaro. Non sono boy scout che aiutano vecchiette, ma tipetti con condanne per aggressioni”. Per loro, è inaccettabile che il comune tratti tutti allo stesso modo, fascisti inclusi, come se la storia fosse una barzelletta.
Critiche all’equiparazione
L’ANPI rifiuta categoricamente di mettere sullo stesso piano fascisti e antifascisti, definendolo uno “scontro di civiltà”. “Non è una questione di gusti, è tra chi difende democrazia e diritti e chi sputa odio, razzismo e violenza, ereditando la tradizione della dittatura nazi-fascista”. Parole forti, che ricordano come gli eroi di ieri non scherzavano con i repubblichini.
Richieste di revoca
Chiedono al comune di bloccare tutto: revocare la concessione del teatro a “Direzione Rivoluzione”, buttare fuori “La Foresta che Avanza” dalla biblioteca e chiudere le porte a chiunque fiuti di ideologia fascista. Citano le leggi Scelba e Mancino, più una mozione del Consiglio Comunale del 2019, per dire basta a questi giochetti. L’ANPI sarà in piazza il 25 Aprile, e stavolta con o senza il sindaco, per ribadire da che parte stanno.
Cronaca
Un viaggio sorprendente nella Roma di Bergoglio: dall’ottica agli ex detenuti

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Le Testimonianze
Immaginate la sorpresa quando Papa Francesco, con la sua umiltà disarmante, strinse la mano a nonna Rosina nella Casa della Carità della parrocchia di San Gregorio Magno, dandole la forza per affrontare la malattia. L’allora parroco Don Renzo Chiesa ricorda vividly quel momento: “Quando scese dall’utilitaria, chiese: ‘Ma questa è la famosa Magliana?'”. E non è finita qui: in un incontro esclusivo a Corviale con l’associazione Piacca, che aiuta chi ha avuto guai con la giustizia, Francesco volle ascoltare storie personali. Massimiliano Lustri, un tempo noto come “Er tapparella”, racconta: “Rise a crepapelle ascoltando i miei aneddoti, come quella volta che in un appartamento finii per pranzare con un’anziana”. Quell’incontro magico cambiò tutto: i ragazzi dell’associazione si reintegrarono nella società e ancora oggi portano al collo il rosario regalato dal Papa.
L’Abbraccio
E se vi dicessimo che un semplice abbraccio del Papa ha consolato un bimbo e lasciato un segno indelebile? Durante la visita alla parrocchia San Paolo della Croce al Serpentone, Francesco abbracciò Emanuele, un ragazzino di 8 anni, che con voce tremante gli chiese: “Mio papà è morto, era ateo, ma ci ha fatto battezzare, ora dov’è? Sta in paradiso?”. Il parroco Don Roberto Cattaneo, ancora emozionato, rivela: “Negli anni, il Pontefice mi chiamava per sapere come stava Emanuele”. Oggi, a 17 anni, Emanuele si è commosso profondamente alla notizia della scomparsa di Francesco, sostenuto dalla mamma Elisabetta Pacciotti: “Per lui è come aver perso un altro papà; il Papa lo rassicurò dicendo che suo padre era sicuramente in paradiso”. Ma le sorprese non si fermano: durante la pandemia, Francesco chiamò inaspettatamente per una benedizione in streaming, dimostrando un’umiltà che lascia senza parole. E poi, c’è la storia di Cinzia Desiati, la mamma di Fabrizio Di Bitetto, morto in un incidente: “Ricevetti una telefonata da un numero privato: ‘Sono Papa Francesco, non è uno scherzo’. Quella chiacchierata fu come una carezza, e mantenne la promessa invitandoci in Vaticano”.L’Incontro
Preparatevi a storie che vi faranno riflettere: Francesco era maestro nell’incontrare chi ne aveva più bisogno, come quando abbracciò Serena, una mamma che aveva perso la figlioletta Angelica. Oppure, nella parrocchia di Santa Bernadette Soubirous a Colli Aniene, dove in un ritrovo informale ascoltò i giovani dell’oratorio, rispondendo a domande su come pregare: “È importante sentire lo sguardo di Dio e vivere la ‘chiesa in uscita’, scendendo in strada per aiutare”. E chi dimentica quando si riunì in preghiera nel cortile di un condominio in via della Palmarola, senza preavviso, raccomandando alle famiglie: “Ascoltate i vostri figli”. Persino in centro, fece capolino nel negozio di dischi in via della Minerva o dal fidato ottico Alessandro Spiezia in via del Babuino: “Venne di persona per le lenti, dicendo che ‘dall’ottico si va di persona’. La sua umiltà mi ha sempre spiazzato; non voleva sprechi e con me aveva un’amicizia che mi ha riempito il cuore”.
Cronaca
A Roma, il drammatico confronto tra una madre e un aggressore con il figlio di 4 anni al fianco

Hai mai immaginato un tranquillo pomeriggio con tuo figlio trasformarsi in un incubo per colpa di un aggressore ubriaco? #Roma #Esquilino #MinacciaNotturna
L’Incidente Sconvolgente nel Cuore di Roma
Un pomeriggio apparentemente sereno si è trasformato in un momento di puro terrore per una mamma e il suo bambino, mentre camminavano nei pressi di piazza Dante, nel vivace rione Esquilino. L’uomo, di origini straniere e visibilmente alterato dall’alcol, brandiva il collo di una bottiglia di vetro, creando un’atmosfera di paura e tensione inaspettata.
La Testimonianza della Mamma Terrorizzata
Anna M. ha raccontato i dettagli di quell’incontro agghiacciante: “Erano circa le 18 e io e mio figlio stavamo tornando a casa dopo una giornata al parco. Il bambino era stanco ma felice, e le giornate più lunghe rendevano tutto così piacevole”. Ma improvvisamente, l’uomo ha iniziato a seguirli, accelerando i passi e gridando insulti, lasciando la donna in preda al panico.L’Aggressione e il Momento di Paura
Nonostante i tentativi di distrarre il piccolo e accelerare, l’aggressore li ha raggiunti, afferrando il braccio della mamma e puntandole il collo della bottiglia quasi in faccia. “Voleva soldi e il bambino ha iniziato a piangere, mentre lui rideva in modo inquietante”, ha spiegato Anna. Per liberarsi, ha dovuto cedere 50 euro, sperando che l’incubo finisse lì e che l’uomo scomparisse. Da quel momento, il piccolo è rimasto profondamente scosso, e la mamma ora si chiede come vivere in un quartiere dove eventi del genere sembrano all’ordine del giorno.
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