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Una svastica nel bagno della scuola: quando l’ignoranza diventa un’urgenza educativa

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Una svastica nel bagno della scuola: quando l’ignoranza diventa un’urgenza educativa

È difficile restare indifferenti di fronte a quanto accaduto nel liceo “Cartesio” di Triggiano, dove un gruppo di studenti ha volontariamente rimosso delle piastrelle dal pavimento del bagno per disegnare una svastica. Un gesto che va ben oltre la “ragazzata” e che colpisce nel profondo non solo la comunità scolastica, ma l’intera società che riconosce nella scuola il primo presidio di civiltà, legalità e consapevolezza democratica.

Scegliere proprio una svastica, simbolo del nazismo e dell’odio razziale, è un atto che non può e non deve essere minimizzato proprio perché non si tratta di vandalismo generico: è un gesto carico di un messaggio preciso, per quanto ignorante e distorto, è un’offesa ai milioni di vittime dell’Olocausto, alla memoria storica e, soprattutto, è un campanello d’allarme che deve farci riflettere profondamente sullo stato della formazione culturale e morale dei giovani.

Non possiamo permettere che episodi del genere passino sotto silenzio o vengano archiviati come semplici “bravate”, se dei ragazzi nel 2025 si sentono autorizzati a usare simboli nazisti con leggerezza o, peggio, con compiacimento, significa che stiamo fallendo su un piano fondamentale: quello della trasmissione della memoria e del senso critico.

Questa vicenda deve diventare un’occasione per interrogarsi, per rafforzare i percorsi di educazione alla cittadinanza, per rimettere al centro delle aule scolastiche la storia non solo come materia, ma come strumento di coscienza, perché dove si dimentica il passato, si rischia di ripeterlo.

I simboli contano, ma conta di più la capacità di riconoscerne il significato: farlo è oggi una responsabilità non solo educativa, ma civile.

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Scossa sismica scuote la Kamchatka: allerta tsunami, ignorato per ora dai fashionisti del clima

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Scossa sismica scuote la Kamchatka: allerta tsunami, ignorato per ora dai fashionisti del clima

#TerremotoKamchatka: Un terremoto di magnitudo 8.8 scuote la Kamchatka, innescando tsunami in tutto il Pacifico. Allerte da Giappone a Hawaii, con precauzioni di massa. #Sisma #Tsunami

Un terremoto di magnitudo 8.8 ha colpito la remota penisola della Kamchatka, un evento straordinario che ha subito attirato l’attenzione globale. Le conseguenze del sisma si sono propagate attraverso l’Oceano Pacifico, generando onde di tsunami che hanno raggiunto le coste di Giappone, Hawaii e California. Sorprendentemente, finora non sono stati segnalati né vittime né danni gravi.

Mentre le giornate passano, alcuni paesi continuano a vivere nell’incertezza. Il Cile, per esempio, ha deciso di non rischiare, innalzando l’allerta tsunami ai massimi livelli e ordinando l’evacuazione di centinaia di persone. Nella terra madre dell’evento, la Russia, gli abitanti di Petropavlovsk-Kamchatsky si sono trasferiti verso l’entroterra. Nel frattempo, i porti venivano lambiti da onde che hanno raggiunto i sei metri, mentre un asilo veniva danneggiato.

La rapidità e l’efficacia dei sistemi di allerta russi sono state lodate dal Cremlino. “In generale, anche la resistenza sismica degli edifici ha dato prova di efficacia” ha dichiarato il portavoce Dmitry Peskov, celebrando l’assenza di vittime. Tuttavia, il terremoto ha provocato una pericolosa eruzione del vulcano Klyuchevskaya Sopka.

Nel frattempo, il Giappone è stato messo alla prova con scenari di emergenza che hanno riportato alla mente i tragici eventi del 2011. Decine di persone si sono rifugiate in aree più sicure, preoccupate per l’effetto sulle centrali nucleari, che fortunatamente sono rimaste intatte. Anche le Hawaii si sono trovate in preda all’ansia, con le strade di Honolulu congestionate dalle automobili in fuga. Le evacuazioni, inizialmente ordinate, sono state poi revocate.

Questo catastrofico evento, che si è verificato lungo la temuta ‘Cintura di fuoco’ del Pacifico, si annovera tra i dieci terremoti più potenti mai registrati, sottolineando ancora una volta il potere inarrestabile della natura.

Fonte Verificata

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Roma ha nuovi poteri grazie alla riforma costituzionale. Il video della Meloni

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Roma ha nuovi poteri grazie alla riforma costituzionale. Il video della Meloni

Roma cambia, e in meglio. Oggi il governo ha approvato una riforma costituzionale che inserisce Roma capitale fra gli Enti Costitutivi della repubblica Italiana, che attribuisce a Roma Capitale poteri legislativi su materie che toccano la vita quotidiana dei romani come l’urbanistica, il trasporto pubblico locale (Atac, Cotral, Metro e Taxi), il commercio, il turismo, la valorizzazione dei beni culturali e dei beni ambientali.

La riforma prevede, almeno così dice nel video social il presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni,  che anche i municipi di Roma Capitale avranno un nuovo ruolo nella riforma della città. Questa riforma è frutto di un lavoro condiviso anche con la Regione Lazio e il Comune di Roma guidato dal sindaco del Partito Democratico Roberto Gaultieri.

Da oggi Roma, diventa al pari delle altri capitale europee, una capitale più autorevole e più autonoma.

 

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