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Cronaca

ROMA Il Silp della Polizia bacchetta Salvini

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ROMA Il Silp della Polizia bacchetta Salvini

ROMA Il sindacato Silp della Polizia bacchetta Matteo Salvini.

Il sindacato Silp della Polizia bacchetta Salvini. Queste le parole di Daniele Tissone, segretario generale del sindacato di polizia Silp Cgil: “Ha ragione il prefetto Gabrielli quando dice che mancano 60.000 operatori alle forze di polizia. E che le cause sono il mancato turn over e i pensionamenti come denunciamo da anni. Mancano però anche le divise. Nell’ultima legge di bilancio sono stati tagliati 2 milioni di euro. Soldi che sarebbero serviti per vestire i nuovi agenti in uscita dai corsi di formazione. Circa 1.200 ragazzi e ragazze che prenderanno servizio il 13 febbraio. Ai ben forniti guardaroba di felpe e polo sfoggiati da chi non appartiene alla nostra amministrazione corrisponde una mancanza di risorse per le divise dei nuovi agenti.

Al punto che la nostra amministrazione si troverà costretta a vestire poliziotti appena entrati in servizio sottraendo risorse (33 milioni di euro a disposizione per il personale già in forza), a chi soffre, da anni, tali carenze. La sicurezza non si fa tramite post su Facebook ma con risorse reali per le esigenze di lavoratrici e lavoratori in divisa. La legge di bilancio ha stanziato meno soldi delle precedenti manovre per il rinnovo del nostro contratto e per il riordino interno delle carriere. Per non parlare di equipaggiamenti e vestizione del personale. Non ultima la questione delle assunzioni con il previsto ‘scorrimento’ della graduatoria del vecchio concorso per 1.148 allievi agenti che rischia di lasciare a casa migliaia di ragazzi. Questi sono fatti, il resto è propaganda”.

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Cronaca

Blitz della Guardia di Finanza. Sequestrati 50 kg di Cocaina

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Blitz della Guardia di Finanza. Sequestrati 50 kg di Cocaina

Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno sequestrato, presso il porto di Civitavecchia, un carico di
cocaina occultato all’interno di un container refrigerato in arrivo dall’Ecuador.

Nel corso dei normali controlli svolti nell’area portuale, le “fiamme gialle” del Gruppo di Civitavecchia hanno notato un gruppo di persone a piedi che si aggiravano nei pressi della banchina. Dopo l’intimazione dell’alt, il gruppo si è dato alla fuga e, poco distante, i militari hanno rinvenuto tre borsoni contenenti 45 panetti di cocaina, per un peso complessivo di circa 50 chilogrammi. Secondo le stime, il carico avrebbe potuto fruttare sulle piazze di spaccio ricavi per circa 5 milioni di euro.

Il procedimento penale è attualmente in fase di indagini preliminari e, in attesa di giudizio definitivo, si applica la presunzione di non colpevolezza. L’operazione si inserisce nel più ampio quadro delle attività di contrasto alla criminalità organizzata e al narcotraffico internazionale condotte dalla Guardia di Finanza all’interno degli spazi portuali, quale presidio permanente a tutela della sicurezza economica e della salute pubblica.

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Cronaca

Bomba sotto casa del boss Demce: è guerra aperta nella Roma criminale!

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Bomba sotto casa del boss Demce: è guerra aperta nella Roma criminale!

Un ordigno artigianale è stato piazzato lo scorso 15 luglio sotto casa di Elvis Demce, boss albanese legato alla criminalità romana. L’intervento degli artificieri ha evitato l’esplosione, ma il messaggio è chiaro: un avvertimento pesante diretto a uno dei personaggi più discussi del sottobosco criminale capitolino.

Il giorno prima dell’attentato, un’inchiesta dei carabinieri aveva portato all’arresto di 14 persone, ricostruendo anche il ruolo di Demce in un sequestro organizzato tramite un gruppo di sudamericani. Gli stessi che, poco dopo, sarebbero stati coinvolti nella gambizzazione di Giancarlo Tei, ex alleato di Demce oggi latitante.

Le ipotesi investigative parlano di una possibile faida interna tra i reduci della “batteria di Ponte Milvio”, legata al defunto Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik. Tanti anche i nemici esterni: da Giuseppe Molisso del clan Senese a Ermal Arapaj.

Demce, condannato in via definitiva a 15 anni, è detenuto ad Ascoli, dove è in cura per problemi psichiatrici certificati da 17 perizie. Ora la Direzione Distrettuale Antimafia vuole capire: è un nuovo capitolo della guerra criminale o qualcuno teme che il boss voglia collaborare?

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