Roma e dintorni
Restauro pavimentazione Area Sacra di largo Argentina

ROMA Aperto il cantiere per terminare gli interventi di restauro della pavimentazione antica nell’area archeologica di largo Argentina.
Sarà ricomposta la pavimentazione di età domizianea di fronte al Tempio C, uno dei quattro templi della celebre area sacra risalente alla prima età della Repubblica. Riposizionata la pavimentazione dell’Area Sacra di largo Argentina si darà seguito agli ultimi interventi a chiusura del cantiere prevista per la fine del 2019. Quest’ultimo step di lavori prevede la ricomposizione alla quota originaria di circa 150 blocchi in travertino. I blocchi saranno posizionati sopra a una nuova struttura metallica idonea per un’area archeologica.
Struttura appositamente concepita per consentire una chiara lettura della stratificazione storica. Fase preceduta da una intensa attività di scavi e di indagini archeologiche finalizzate alla redazione del progetto di restauro e di riposizionamento. Nella prima fase restaurati e riposizionati anche dei blocchi di tufo di epoca repubblicana, precedentemente poggiati su una struttura oramai divenuta inefficiente. Eseguiti inoltre altri lavori preparatori tra cui il consolidamento della volta posta accanto al Tempio C, il restauro dell’ara superiore (sempre antistante lo stesso tempio) e della scala di accesso all’area archeologica.
A seguire realizzata la struttura in acciaio su cui si andranno a posizionare i blocchi dell’epoca domizianea. Il progetto complessivo, redatto dai tecnici della Sovrintendenza di Roma Capitale, per un costo di 161.862,27 euro (finanziato con i fondi dalla ARCUS S.p.a, oggi ALES S.p.a), è stato realizzato con il coordinamento di tre imprese, ciascuna specializzata in uno specifico settore: l’Impresa di Costruzioni di Enrico Pasqualucci S.r.l. per le forniture e le pose in opera, la Methodos S.r.l. per i restauri e la Minguzzi S.r.l. per le movimentazioni.
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Roma e dintorni
Bari, esplode bombola di gas in casa: due ferite

(Adnkronos) – Paura a Corato nel Barese. Un appartamento ha preso fuoco, dopo che è esplosa una bombola di gas. Due i feriti, una bambina di 11 anni e una donna, che, ricoverate all’ospedale di Bari, hanno riportato ustioni sul 50% del corpo. Sul posto i vigili del fuoco che sanno spegnendo l’incendio.
Roma e dintorni
Sciame di api invade cortile del Mef, pronto intervento apicoltori per recuperarlo

(Adnkronos) – Un grande sciame di api mellifere si è posato nei cortili interni del ministero dell’Economia e delle Finanze a Roma, proprio dove si affacciano gli uffici. Ma grazie alla tempestiva segnalazione del Mef la Federazione Apicoltori Italiani (Fai) è intervenuta per il suo recupero. L’intervento, tra stupore e meraviglia, di chi ha assistito si è protratto per oltre un’ora ed è stato operato dall’esperto apistico della Fai, Fabrizio Piacentini, che vista la delicata collocazione delle api su un’inferriata e il loro gran numero (oltre 20.000 insetti, con tanto di ape regina!), ha dovuto assicurare che l’intera colonia di api fosse messa al sicuro nell’apposito contenitore “porta-sciami”. A segnalarlo il complesso recupero è la stessa Fai, l’associazione degli apicoltori aderente a Confagricoltura, che si occupa da tempo dell’apiario collocato sul tetto del ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste e di quello collocato sul tetto di palazzo Della Valle, sede di Confagricoltura.
Si tratta di un fenomeno fuori stagione, le api, di norma, sciamano a primavera, dovuto con tutta probabilità alla variabilità meteorologica di questi ultimi giorni. Per questo recupero è stata utilizzata la tecnica del “favo di covata”, cioè l’avvicinamento di materiale biologico vivo grazie al quale si inducono le api a un ordinato e completo percorso di rientro nell’arnia portatile senza che vi fossero rischi per i passanti e il personale ministeriale.
“Siamo lieti di aver testimoniato ancora una volta la nostra competenza tecnica, a tutela e salvaguardia dell’ape italiana, in uno dei tanti recuperi che la Fai opera presso le sedi istituzionali della Città di Roma – Quirinale, Senato della Repubblica, Camera dei Deputati, Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri”, ha dichiarato Raffaele Cirone, presidente della Federazione Apicoltori. Prontezza e sensibilità del personale del Mef ci hanno consentito di recuperare un prezioso tassello di biodiversità e le api “ministeriali” saranno ricollocate nell’Apiario Urbano Sperimentale della Federazione perché proseguano il servizio di impollinazione della Città Eterna”.
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